Parma

“La marcia del cuore” come la “marcia del sale di Gandhi”

PARMA – Domenica 12 dicembre un centinaio di animalisti e cittadini di Parma hanno sfilato in corteo per la città, chiedendo la liberazione dei macachi rinchiusi nei laboratori di sperimentazione  dell’università. Una manifestazione che ha visto ancora una volta i cittadini di Parma in piazza insieme agli animalisti, una manifestazione piena di amore con vari interventi volti a chiedere la fine degli esperimenti sugli animali.
L’ evento, dal nome “La marcia del cuore”, è simbolicamente paragonabile alla “marcia del sale di Gandhi”. Mahatma Gandhi con la sua battaglia della non violenza è il modello di vita e di amore più grande che conosciamo, la dimostrazione di come la non violenza e l’amore possano combattere l’ingiustizia. Ed è proprio così che a Parma si sta combattendo in piazza per salvare la vita dei macachi Alan e Larry, insieme alla battaglia giuridica portata avanti dalla Lav. La sperimentazione animale non è più nè accettata nè accettabile in una società che è sempre più sensibile e volta al riconoscimento degli animali come esseri senzienti (cioè il riconoscimento di ciò che realmente sono, creature come noi!). Ma oltre a un problema di etica e coscienza, il “caso macachi di Parma” è specchio anche del problema scientifico che è alla base di tutto questo: il falso mito della sperimentazione animale. Dopo essere divenuti simbolo di libertà, i macachi di Parma Alan e Larry sono divenuti anche simbolo della lotta contro la sperimentazione animale, proprio perchè ancora paradossalmente rinchiusi nei laboratori. Ormai è da anni che queste creature sono rinchiuse nei laboratori di sperimentazione, per un “progetto di ricerca” che è stato oggetto di ben due sospensioni del Consiglio di Stato e di ampie critiche da parte della scienza contraria alla sperimentazione animale (per motivi etici ma soprattutto scientifici). La sperimentazione animale infatti è una pratica ormai da tempo criticata e condannata non solo da associazioni animaliste e opinione pubblica, ma anche dalla scienza stessa (vedi ad esempio la Limav, organizzazione internazionale di medici contrari alla sperimentazione animale). E questo “progetto di ricerca” così ampiamente criticato è ormai il simbolo stesso del falso mito della sperimentazione animale, di quanto sia fallace e crudele questa pratica. Sperimentare sugli animali, disponendo oggi di metodi di valutazione di gran lunga più affidabili, significa inoltre sperperare immense risorse, causare immense sofferenze inutili agli animali e un ritardo irrecuperabile nella ricerca. Dopo oltre tre anni di proteste continue, il “caso macachi di Parma” continua a scuotere l’opinione pubblica e le manifestazioni e richieste di liberazione non accennano a diminuire. E andranno avanti a oltranza finchè queste creature non saranno libere e salve.
“Di tutti i crimini neri che l’uomo commette contro Dio ed il Creato, la vivisezione è il più nero” (Mahatma Gandhi).
Ruggiero Katia, referente Meta Parma.
Associazioni partecipanti: Meta Italia con Meta Parma, Avi Parma, Enpa Parma, Partito Animalista Europeo, Radioveg, Partito Animalista Italiano.
Un grande ringraziamento a tutti i cittadini di Parma scesi in piazza.
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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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