La Città metropolitana candida 3 proposte per un valore di 45 milioni di euro al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare

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Merola: “Il Piano Territoriale Metropolitano entra subito in azione, possibili centinaia di nuovi alloggi pubblici, spazi aggregativi e verdi riqualificando l’esistente”

BOLOGNA – Tre proposte, per un totale di 27 interventi sul territorio dall’Appennino alla Pianura, per 45 milioni di euro complessivi. La Città metropolitana di Bologna parteciperà con queste tre proposte (Unioni Appennino, Reno Galliera e Reno Lavino Samoggia) del valore di 15 milioni l’una, al “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare” come prima azione concreta di attuazione del nuovo Piano Territoriale Metropolitano (PTM).
Rigenerazione, a consumo suolo zero, dell’area industriale dismessa ex Alfa Wassermann a Borgonuovo di Sasso Marconi (con oltre 100 nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale, un nuovo polo scolastico e oltre 100mila metri quadri di spazi verdi); 18 interventi in Appennino per quasi 100 alloggi sociali (tra riqualificazioni e nuovi), servizi rivolti alla terza età, spazi per attività culturali, il nuovo centro Studi Alvar Aalto, orti sociali, skatepark, una velostazione, una passerella pedonale sul fiume Reno e spazi per l’accoglienza turistica sulla Via degli Dei. E ancora: 8 interventi nei Comuni dell’Unione Reno Galliera con nuovi alloggi sociali e residenzialità innovativa e il recupero di Palazzo Rosso e dell’adiacente Mulino a Bentivoglio per la creazione di un nuovo polo socio-culturale. In tutti e 3 gli ambiti anche nuove piste ciclabili, aree pedonali e spazi verdi.
Sono questi in estrema sintesi (sotto le schede complete) i contenuti delle 3 proposte inviate oggi dal sindaco metropolitano Virginio Merola al nuovo Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini.

“Dopo le risorse straordinarie arrivate negli ultimi anni sul nostro territorio grazie al Patto per Bologna metropolitana (110milioni) e al Bando periferie (58 milioni) – è il commento del sindaco Merola –  abbiamo ora un’altra rilevante opportunità di investimenti per la qualità dell’abitare con cui fare entrare in azione da subito il nuovo Piano Territoriale Metropolitano: oltre 100 milioni di euro complessivi tra i progetti per 30 milioni presentati la scorsa settimana dal Comune di Bologna per la riqualificazione di un’ampia parte della Bolognina e la realizzazione di edilizia residenziale sociale nell’ex scalo ferroviario Ravone, e questi che ho inviato oggi a Roma per la Città metropolitana. A cui si aggiungono i 27 milioni richiesti dal Comune di Imola per alloggi Erp e interramento elettrodotti. C’è la concreta possibilità di centinaia di nuovi alloggi pubblici e di riqualificare aree abbandonate con spazi aggregativi, culturali, verdi. E’ una conferma dell’attenzione del Governo verso le città metropolitane come aree strategiche per lo sviluppo del Paese: se arriveranno questi finanziamenti infatti saliranno a quasi 270 milioni di euro le risorse arrivate sul nostro territorio metropolitano nel corso del mandato attraverso filoni di finanziamenti straordinari.”

“Il tema centrale della strategia complessiva metropolitana che unisce i tre progetti – aggiunge il consigliere metropolitano delegato alla Pianificazione Marco Monesi è l’abitare inclusivo e sociale inteso in forma più ampia: si agisce sul patrimonio di edilizia sociale e pubblica attraverso azioni di riqualificazione edilizia e incremento dell’offerta di alloggi e al contempo si rafforzano le dotazioni e i servizi alle persone, per un maggior presidio territoriale, migliorando, altresì, la qualità dello spazio urbano e l’accessibilità, per assicurare un ambiente sano e sicuro”.
I criteri ministeriali per la selezione dei progetti chiedevano di intervenire prioritariamente su: edilizia residenziale pubblica, con preferenza per le aree a maggiore tensione abitativa, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici e il riuso di testimonianze architettoniche significative, il “bilancio zero” del consumo di nuovo suolo mediante interventi di recupero e riqualificazione di aree già urbanizzate e l’attivazione di risorse finanziarie pubbliche e private e il coinvolgimento di operatori privati, anche del Terzo settore, oltre all’adozione di modelli innovativi di gestione, di sostegno e di inclusione sociale, di welfare urbano e di attivazione di processi partecipativi.
La Città metropolitana ha considerato ulteriori criteri che discendono direttamente dagli obiettivi strategici degli strumenti di pianificazione metropolitani (PSM, PTM e PUMS) come pilastri dello sviluppo sostenibile per il territorio: rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, contrasto alle fragilità sociali, ambientali ed economiche.
L’attività istruttoria della Commissione è stata presentata all’Ufficio di Presidenza della Città metropolitana di Bologna nella seduta del 5 marzo 2021.
LE 3 PROPOSTE – SCHEDE
  1. “FRAGILE A CHI?” PIANO TERRITORIALE INTEGRATO PER LA GESTIONE INNOVATIVA DELL’ABITARE NELL’APPENNINO BOLOGNESE
18 interventi a: Riola (Vergato), Marano (Gaggio Montano), Camugnano, Vergato, America-Europa (Grizzana Morandi), San Benedetto Val di Sambro, Marzabotto, Monzuno, Rioveggio (Monzuno), Vado (Monzuno), Castiglione dei Pepoli, Berzantina (Castel di Casio), Castel d’Aiano.
Descrizione: rete di interventi integrati per la qualificazione dell’offerta di alloggi sociali attraverso il recupero e l’efficientamento di alloggi ERP e ERS e la rifunzionalizzazione di patrimonio dismesso/sottoutilizzato, contestualmente al miglioramento della rete di servizi di welfare, in risposta alle fragilità abitative dell’Appennino.
96 alloggi riqualificati (38) e nuovi (58) tra ERP, alloggi per emergenza abitativa e ERS, in parte rivolta a utenti fragili (anziani, disabili e studenti), oltre che spazi per l’accoglienza turistica dei camminatori sulla Via degli Dei a Marzabotto.
1 gestore unico per l’abitare sociale in Appennino a livello di Unione.
7.250m² di costruito riqualificato secondo i principi di accessibilità universale (abbattimento delle barriere architettoniche) ed efficientamento energetico grazie all’adozione di soluzioni tecnologiche innovative (fotovoltaico, collettori solari, ACS).
2 beni vincolati valorizzati e rifunzionalizzati: Municipio di Camugnano (ex casa del fascio), ex scuole elementari di Camugnano.
20 associazioni culturali che saranno coinvolte nelle fasi successive di progettazione.
2.600m² di servizi rivolti alla terza età residenze dedicate, spazi aggregativi, servizi assistenziali e residenziali e spazi per attività culturali tra cui una biblioteca, sala civica, spazi polivalenti e il nuovo centro Studi Alvar Aalto.
14.748m² spazi esterni aggregativi tra cui orti sociali e uno skatepark rivolti ad un’utenza intergenerazionale.
475m² spazi commerciali tra cui una velostazione in prossimità della stazione SFM e un infopoint per la ricettività turistica.
1650m² aree pedonali tra cui la realizzazione di una passerella pedonale sul fiume Reno per il collegamento in sicurezza della stazione e della chiesa opera di Alvar Aalto.
2. “L’UNIONE FA CITTÀ” – UNIONE RENO GALLIERA
8 interventi a: Castel Maggiore, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale, Funo (Argelato), Galliera, Pieve di Cento, Bentivoglio, Castello D’Argile.
Descrizione: Pluralità di interventi sinergici per contribuire alla riqualificazione e all’incremento dell’offerta di residenzialità pubblica e dell’abitare innovativo, concorrendo anche all’attivazione di servizi integrati e differenziati, secondo i principi di abitabilità, adattabilità, connettività, condivisione, sostenibilità.
67 alloggi pubblici tra nuovi alloggi e interventi differenziati di riqualificazione (dall’efficientamento energetico alla ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione) oltre che una pluralità di interventi finalizzati all’incremento della residenzialità innovativa (temporanea, assistita per anziani o disabili, cohousing).
9.713m² di costruito riqualificato secondo i principi di accessibilità universale (abbattimento delle barriere architettoniche e impianti domotici per residenze assistite) ed efficientamento energetico grazie all’adozione di soluzioni tecnologiche innovative (monitoraggio dei consumi, fotovoltaico, collettori solari, ACS).
1 bene vincolato recuperato e valorizzato: Palazzo Rosso e l’adiacente Mulino (Bentivoglio) per la creazione di un nuovo polo socio-culturale.
4 processi innovativi partecipativi attivati per la sperimentazione di forme di abitare inclusivo, il sostegno alla rete del terzo settore, la produzione di nuovi servizi, la progettazione e autocostruzione di spazi pubblici, con il coinvolgimento di 8 associazioni culturali attive sul territorio.
2.700m² di servizi per attività educative e culturali tra cui sale polivalenti, sale corsi (di cui una a servizio della scuola di musica), sale per associazioni, un fablab.
15.900m² spazi esterni aggregativi tra aree verdi e attrezzate.
440m² commercio di vicinato ai piani terra degli edifici ERP.
12.100m² aree pedonali incrementate o riqualificate per favorire la connessione tra assi pedonali e la fruibilità in sicurezza anche con misure di traffic calming o ‘zone 30’.
2800m di nuove piste ciclabili di completamento e potenziamento della rete ciclopedonale negli ambiti di intervento e connettere il tessuto residenziale con il sistema dei servizi alla persona e in un’ottica intermodale.

3. BORGONUOVO. ABITARE CONDIVISO – UNIONE RENO LAVINO SAMOGGIA
1 intervento a Borgonuovo (Sasso Marconi)
Descrizione: Rigenerazione a consumo suolo zero dell’area industriale dismessa ex Alfa Wassermann per la creazione di un complesso sistema di servizi abitativi innovativi che contempla un nuovo concetto di ‘abitare condiviso’. Il progetto inoltre si fonda sulla valorizzazione delle emergenze paesaggistiche esistenti, riconnessione dell’ambito sovralocale, specializzazione del verde attrezzato e naturalistico.
105 nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale con un’offerta differenziata in commonhousing, senior housing e studentato.
1 gestore unico e innovativo per raccogliere i nuclei in disagio abitativo e gestire il turnover all’interno del common housing con previsione di istituire un’agenzia per la locazione metropolitana.
1 nuovo modello dell’abitare che, a partire dal concetto di cohousing si apre all’idea di un common housing: l’uso dello spazio èi intensificato, sfruttando la transitorietà di flussi per alcune categorie di utenti (es. studenti e turisti), così da ottimizzare il grado di occupancy nell’arco del tempo e delle stagioni.
2 preesistenze storiche recuperate rifunzionalizzate a servizio del nuovo polo scolastico.
106.230m² spazi verdi tra cui un’area verde attrezzata, un parco lineare e un grande parco agricolo di 60.000 mq che costituiscono l’86% di tutta superficie scoperta di progetto.
6.100m² di servizi condivisi tra tutti i residenti degli alloggi ERS tra cui una biblioteca a servizio della scuola e dei cittadini, un cinema/auditorium, una palestra, un ambulatorio di assistenza medica, una lavanderia, una mensa.
5.500m² di polo scolastico accessibile dalla Piazza Urbana e affacciato sull’area verde verso il Parco Agricolo che andrà a sostituire le esistenti scuole primaria e secondaria inferiore con spazi adeguati e polifunzionali anche con la presenza di aule laboratoriali.
2.000m² commercio di vicinato e pubblici esercizi collocati nella testata urbana che disegna il fronte urbano aprendosi verso l’abitato di Borgonuovo ed è protetta dalla Strada Statale 64 Porrettana grazie al dislivello naturale presente.
18.600m² aree pedonali che hanno come fulcro la piazza urbana/area mercatale su cui si affacciano i principali servizi dell’area in modo da creare un luogo vitale e presidiato dalle diverse utenze.
4.900m² di parcheggi scambiatori per rafforzare l’intermodalità dell’area per scoraggiare l’uso dell’auto, anche per chi viene da più lontano, promuovendo uno stile di vita sano e sostenibile.
1.380m di nuove piste ciclabili di connessione tra l’ambito rigenerato e le fermate di trasporto pubblico del Sistema Ferroviario Metropolitano (SFM) con treni cadenzati ogni 30 minuti.