Istituzione Bologna Musei, gli appuntamenti dal 13 al 19 gennaio

137

medievalearcagiovanni-da-legnanoBOLOGNA – Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.

Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 13 a giovedì 19 gennaio.

IN EVIDENZA

sabato 14 gennaio

ore 18: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito di ART CITY Bologna
“Marco Di Giovanni. Orizzonte degli eventi”
Inaugurazione del progetto promosso dall’Istituzione Bologna Musei con la curatela di Sabrina Samorì. Per l’occasione, live performance di Vincenzo Core e Andrea Ettore Di Giovanni.
Il Museo della Musica accoglie il progetto espositivo di Marco Di Giovanni “Orizzonte degli eventi”, nel segno di una trasversalità di generi artistici e idiomi musicali che avvicina verso le pratiche artistiche contemporanee il prezioso patrimonio collezionistico del museo.
“Orizzonte degli eventi” presenta la ricontestualizzazione di alcuni fra i lavori più significativi ed emblematici realizzati da Marco Di Giovanni negli ultimi anni configurandosi come un intervento che sfida la capacità dell’artista di concentrare le dimensioni espressive della sua energia creativa all’interno di un coeso progetto multidisciplinare, appositamente concepito per le due sale dedicate agli eventi temporanei del museo bolognese.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
Info: www.museibologna.it/musica

giovedì 19 gennaio

ore 18: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
Nell’ambito di ART CITY Bologna
“Chiara Lecca. A fior di pelle”
Inaugurazione della mostra promossa dall’Istituzione Bologna Musei e curata da Sabrina Samorì e Silvia Battistini.
Chiara Lecca si inserisce nel percorso espositivo del museo con un intervento che conduce lo sguardo dello spettatore su una soglia tra realtà e illusione attraverso quattro installazioni ambientali, di cui una appositamente realizzata per questa occasione.
“A fior di pelle” è il titolo del progetto che anima un teatro tra natura e artificio, in cui la perturbante capacità di manipolazione con cui l’artista assembla elementi organici di origine animale provoca un senso di spiazzamento, non senza uno sguardo ironico e divertito.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

PER I BAMBINI

sabato 14 gennaio

ore 15.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Giocando con l’aria” Laboratorio per bambini da 6 a 10 anni.
Semplici esperimenti, divertenti giochi e prove pratiche per scoprire le caratteristiche dell’aria e le sue applicazioni pratiche.
La Terra è circondata dall’atmosfera, una grande massa fluida che si estende per centinaia di chilometri ed esercita una pressione su tutti i corpi presenti sul nostro pianeta.
L’atmosfera è composta da numerosi elementi, la cui combinazione consente le condizioni di vita sulla Terra. L’ossigeno – ad esempio – rappresenta il 21% dell’aria ed è un gas comburente, che alimenta cioè la combustione.
Perché allora un incendio non si propaga all’infinito? Come mai l’anidride carbonica è presente negli estintori? Quali sono le precauzioni da utilizzare in caso di incendio?
Dopo aver trovato la risposta a questi perché attraverso semplici esperimenti e giochi sulla chimica dell’aria, si passerà a scoprirne gli usi “insoliti”. Nell’antichità un meccanismo nascosto consentiva di aprire le porte del Tempio di Alessandria sfruttando il principio della dilatazione dell’aria.
Nel XX secolo si sfrutta la “portanza” dell’aria per far volare aerei pesanti parecchie tonnellate e quella eolica è una preziosa risorsa e un’importante fonte di energia alternativa.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di giovedì 13 gennaio).
Ingresso: € 4,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

venerdì 13 gennaio

ore 17.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
Per il ciclo Palazzo Davia Bargellini: una dimora riscoperta
Visita guidata al palazzo e ai dipinti del XVII secolo, recentemente restaurati e ricollocati nel salone del piano nobile. Con Giacomo Alberto Calogero, RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

sabato 14 gennaio

ore 16: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Visto da loro. Giovani ricercatori raccontano il Museo” Visita guidata con Paolo Bonometti, Elena Frigerio, Enea Mazzetti, Anna Tulliach.
Questa volta la parola passa ai giovani ricercatori. Saranno loro e il loro studio appassionato a dare voce ai reperti del Museo. Occhi nuovi per oggetti antichi vi aspettano al museo.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/archeologico

ore 16: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
In occasione della mostra Algardi, Bernini, Velázquez: tre ritratti a confronto
“Il San Filippo Neri di Algardi e la ceroplastica bolognese”
Visita guidata con Ilaria Negretti, RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingiustamente ancora poco nota, ma di forte intensità spirituale, la testa, originariamente conservata presso il Museo Davia Bargellini ed ora esposta in mostra, è ricavata dalla maschera funeraria del Santo, conservata nella chiesa della Vallicella a Roma, e si inserisce nello studio condotto dallo scultore sul carismatico volto di Filippo Neri, canonizzato nel 1622.
L’opera è stata avvicinata dalla critica al busto in bronzo di Providence (Rhode Island School of Design), datato sul retro 1640: la datazione può essere congrua anche per la nostra testa in cera, di cui non è nota la provenienza.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica

domenica 15 gennaio

ore 10.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Un presepio ‘ritrovato’ dal Conservatorio di Santa Marta”
In occasione dell’ultimo giorno di apertura, visita guidata alla mostra con Antonella Mampieri, Musei Civici d’Arte Antica.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 11: Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22
“Visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica”
Una visita al luogo che l’artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un’occasione per riflettere sulla memoria e sull’identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso museo: gratuito
Visita guidata: € 4,00. Per i possessori della Card Musei Metropolitani e altri convenzionati: visita guidata € 3,00
Info: www.mambo-bologna.org

ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
Nell’ambito della rassegna Macchine motori di civiltà
“Le baliste romane” Incontro con Pier Gabriele Molari, già Ordinario all’Università di Bologna.
Molari illustrerà il funzionamento e la struttura della balista, potente macchina da guerra greca-romana capace di lanciare palle di pietra, attraverso l’impiego di alcuni filmati sulla simulazione della macchina realizzati da studenti di ingegneria allo scopo di analizzarne l’evoluzione e la tecnologia costruttiva.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 13 gennaio).
La rassegna “Macchine motori di civiltà” è dedicata a macchine e ingegneri del passato, studiati attraverso rigorose ricostruzioni storiche e modelli funzionanti.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica

ore 16: Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Villa delle Rose 1936” Visita guidata gratuita alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì, dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per l’ingresso in mostra + € 3,00 per la visita guidata
Info: www.mambo-bologna.org

ore 16.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
“L’arca di Giovanni da Legnano, il capolavoro scultoreo dei fratelli Dalle Masegne”
Visita guidata conPaolo Cova, RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Dell’arca di Giovanni da Legnano, originariamente nella chiesa di San Domenico, il museo conserva tre frammenti: il rilievo figurato con studenti intenti alla lezione del celebre giurista; una lastra con lo stemma Legnani, presumibilmente fiancata del sarcofago; la iscrizione posta tra altri due stemmi della medesima famiglia nella quale è riportata la data di morte di Giovanni da Legnano, 16 febbraio 1383.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica

MOSTRE

Museo Morandi – via Don Minzoni 14
“Attualità di Morandi. Opere donate al Museo dal 1999 ad oggi”, fino al 19 marzo 2017
In occasione di ART CITY Bologna, il Museo Morandi dedica una intera sala del proprio percorso all’esposizione di una serie di opere che dal 1999 a oggi sono entrate a far parte della collezione a seguito di generose donazioni da parte di artisti che, nel loro percorso di ricerca estetica, hanno dichiaratamente guardato all’opera di Giorgio Morandi.
David Adika, Julius Bissier, Ada Duker, Alexandre Hollan, Joel Meyerowitz, Zoran Music, Wayne Thiebaud e Marco Maria Zanin sono gli autori dei 19 lavori esposti, diversi per tecnica e soggetto. Attraverso un confronto dialettico con le opere di Morandi si intende offrire al visitatore una nuova chiave di lettura e interpretazione del suo universo artistico, nonché ribadirne la forte presenza nell’immaginario culturale globale e la sua influenza sulla cultura visiva internazionale.
L’isolamento estetico dell’oggetto o dei gruppi di oggetti e l’apparente ripetitività della rappresentazione, che ritroviamo nelle opere di Thiebaud; la costruzione volumetrica e architettonica dello spazio dove anche il vuoto si fa forma nelle foto di Ada Duker; la dimensione atemporale e metafisica dell’oggetto nelle foto di Adika, Meyerowitz e Zanin; “i silenzi colorati” degli acquerelli di Hollan; la pulizia dell’immagine e il tono cromatico degli acquerelli di Music e Bissier; tutto ciò rimanda al rigoroso atteggiamento di Morandi nei confronti della pratica artistica, intesa come momento di indagine euristica, ovvero occasione per un’analisi obiettiva del dato naturale, territorio dove si celano incanto poetico ed emozione lirica.
Comprendere questo aspetto della ricerca morandiana significa ricondurre la sua esperienza estetica ad un atteggiamento fenomenologico che si esplica nella sua affermazione dell’essere e dell’esistere e nella sua intuizione eidetica che consente di cogliere l’essenza delle cose.
Info: www.mambo-bologna.org

Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Un presepe ‘ritrovato’ dal Conservatorio di Santa Marta”, fino al 15 gennaio 2017
Come è consuetudine oramai da diversi anni, i Musei Civici d’Arte Antica dedicano una mostra al presepe bolognese tradizionale, quest’anno in collaborazione con La Quadreria – Palazzo Rossi Poggi Marsili di ASP Città di Bologna.
L’esposizione, curata da Mark Gregory D’Apuzzo e Antonella Mampieri (Musei Civici d’Arte Antica) e Gioia e Fernando Lanzi (Centro Studi per la Cultura Popolare), presenta al pubblico un presepio di straordinaria importanza, di cui si erano perse le traccie. Si tratta di alcune statuette di epoca e qualità differenti emerse dai depositi dell’Opera Pia dei Poveri Vergognosi e provenienti dal Conservatorio femminile di Santa Marta.
Il gruppo, esposto dopo un primo intervento di restauro, si compone di sette sculture in terracotta, dalla policromia ottimamente conservata. Ne fanno parte due “Angeli in piedi”, di alta qualità esecutiva, databili entro il primo decennio dell’Ottocento, due gruppi di “Pastori” avvicinabili nello stile a Domenico Piò, due gruppi (“Nonna e Bambino” e “Fanciulla con Liuto”, sec. XIX) di esecuzione più corsiva, ma significativi dal punto di vista iconografico, e una “Natività”, firmata dal plasticatore bolognese attivo nell’Ottocento Gaetano Catenacci.
Accanto a loro sono presentati, in un percorso che tocca molte delle sale del museo, vari gruppi in terracotta di area bolognese, che solitamente sono parte integrante della collezione permanente, ma in questa occasione sono accostati in modo differente, in quella continua opera combinatoria che è l’allestimento di un presepe.
Info: www.museibologna.it/arteantica

Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Algardi, Bernini, Velázquez: tre ritratti a confronto”, fino all’8 maggio 2017
I Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con i Musei Capitolini di Roma, espongono per la prima volta a Bologna un dipinto di Diego Velázquez (1599-1660).
Nella Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte è visibile il “Ritratto di uomo” della Pinacoteca Capitolina, che la critica ha supposto possa essere un autoritratto del celebre artista spagnolo.
L’arrivo del quadro a Bologna, che offre anche l’occasione per ricordare il passaggio dello stesso grande pittore spagnolo nella nostra città nel corso del suo primo viaggio in Italia (1629-1641), presta lo spunto per costruire un breve percorso su alcuni momenti della storia del ritratto nella Roma della prima metà del Seicento, in cui si assiste ad una nuova formulazione di questo specifico genere artistico, destinata a grande fortuna.
La mostra, a cura di Massimo Medica e Mark Gregory D’Apuzzo, accosta infatti allo straordinario dipinto dell’artista spagnolo due opere dei Musei Civici bolognesi, ugualmente significative: il “Busto di papa Gregorio XV” (1621-1622) di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), esemplare in bronzo derivato dal prototipo in marmo richiesto dal cardinal nipote Ludovico Ludovisi in occasione della salita dello zio al soglio pontificio, e la “Testa di San Filippo Neri” (realizzata intorno al 1640) di Alessandro Algardi (1595-1654), modellata in cera rossa e ricavata dalla maschera funeraria del Santo conservata nella chiesa della Vallicella a Roma.
Tre ritratti, dunque, uno in pittura e due in scultura.
Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo Medievale – via Manzoni 4
“San Domenico: il volto del Santo nei codici miniati del Museo Civico Medievale 1216-2016”, fino all’11 giugno 2017
In occasione dell’Ottavo Centenario della conferma della regola dell’Ordine dei Predicatori (1216-2016), la piccola esposizione, curata da Ilaria Negretti e Paolo Cova, è dedicata allo studio iconografico delle miniature di Domenico rintracciate nei codici Due-Trecenteschi conservati nella collezione del Museo Civico Medievale.
«…era di statura media, di corporatura delicata, la faccia bella e un poco rossa, i capelli e la barba leggermente rossi, belli gli occhi. Dalla sua fronte, e fra le ciglia, irraggiava un certo splendore, che attirava tutti a venerarlo e ad amarlo. Sempre ilare e giocondo, se non mosso a compassione per qualche afflizione del prossimo. Aveva le mani lunghe e belle. Aveva una grande voce bella e risonante. Non fu affatto calvo, ma aveva la corona della rasura del tutto integra, cosparsa di pochi capelli bianchi.»
In questa mirabile descrizione di Domenico di Guzmán la beata Cecilia Cesarini, partecipe della prima esperienza del nuovo ordine, tratteggia con realismo la sua fisionomia. È interessante notare come le immagini più antiche, realizzate nella seconda metà del XIII secolo, a qualche decennio di distanza dalla morte del Santo (1221), paiono tramandare la memoria del suo vero volto.
Info: www.museibologna.it/arteantica

Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il valore della tecnica: 120 anni di Officine Ortopediche Rizzoli”, fino al 28 febbraio 2017
La mostra, a cura di Officine Ortopediche Rizzoli, presenta pannelli illustrativi, oggetti – fra cui protesi, strumenti, banconi da lavoro – diversi exhibit, videoproiezioni e apparati multimediali, suddivisi in 6 ambiti tematici, che consentono di ricostruire la storia delle Officine Ortopediche Rizzoli dal 1896 ad oggi, sottolineando le scelte, le ricerche, gli indirizzi innovativi che hanno portato a sviluppare tecnologie d’avanguardia.
Il fondatore Francesco Rizzoli dedicò la vita alla medicina, contribuendo concretamente alla nascita dell’Istituto ortopedico (1896) dando come obiettivi il «progresso delle scienze, del bene dell’umanità e del patrio decoro».
Negli anni tra le due guerre mondiali le Officine si specializzarono nella produzione di protesi e ausili per le persone, introducendo, negli anni 1950-’70, anche materiali adatti a soddisfare le esigenze funzionali ed estetiche di un mondo in rapido mutamento.
Le tendenze degli ultimi 30 anni vedono introdurre tecnologie sofisticate e innesti robotici per concorrere non solo al pieno recupero della funzionalità anatomica, ma per consentire di raggiungere anche prestazioni inattese in molteplici campi della vita attiva.
Oggi, dopo 120 anni la sfida non è ancora conclusa: per tenere fede all’idea del fondatore, ossia la vicinanza al paziente nel suo recupero funzionale, Officine Ortopediche Rizzoli è entrata nel gruppo ab medica holding, una realtà leader nella produzione e distribuzione di tecnologie medicali, con una prospettiva di sviluppo sempre più vicina alle esigenze delle persone.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Voci di scrittori: parole di guerra, parole dalla guerra”, fino al 15 gennaio 2017
Il Museo civico del Risorgimento, in collaborazione con i Dipartimenti di Lingue, Letterature e Culture Moderne e di Storia, Culture, Civiltà dell’Università di Bologna, propone la mostra “Voci di scrittori: parole di guerra, parole dalla guerra”, realizzata in occasione delle commemorazioni per il centenario della Grande Guerra.
La mostra dà voce a scrittori ed intellettuali austriaci, belgi, fiamminghi, finlandesi, francesi, inglesi, italiani, polacchi, portoghesi, russi, statunitensi, tedeschi e ungheresi, che testimoniano e riflettono sull’immane conflitto armato, vissuto da molti di essi in prima persona.
Il percorso espositivo si articola in due parti: da un lato presenta alcuni brani estratti da testi in prosa e da poesie, ponendoli in stretta connessione con materiale iconografico costituito da fotografie e disegni; dall’altra propone un video realizzato grazie alla collaborazione fra studentesse e studenti dell’ateneo bolognese e studenti Erasmus, girato in alcuni luoghi simbolici della città che in qualche modo hanno un legame con i vari paesi di provenienza degli autori dei testi. Fra di essi, la tomba della famiglia Grabinski e il Monumento Ossario ai caduti della Grande Guerra presso la Certosa, il Collegio dei Fiamminghi “Jean Jacobs” in via Guerrazzi 20, la Chiesa Ortodossa Russa di via Sant’Isaia, la Biblioteca dell’Archiginnasio e il Collegio Artistico Venturoli.
Nel video i giovani di oggi leggono i testi letterari dei giovani di allora, alternando la traduzione italiana alla lingua originale, con l’auspicio che le parole di guerra siano il seme per un futuro di pace e di convivenza.
La mostra ha ricevuto la concessione del logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Info: www.museibologna.it/risorgimento

Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Villa delle Rose 1936”, fino al 29 gennaio 2017
mostravilladellerose1936romagnolimerlettaieNell’anno in cui ricorre il centenario della donazione di Villa delle Rose al Comune di Bologna da parte della contessa Nerina Armandi Avogli, l’Istituzione Bologna Musei propone una riflessione sul momento che può essere considerato l’avvio della storia della Galleria d’Arte Moderna che, con i suoi sviluppi successivi, in un secolo di storia, ha condotto a ciò che oggi è il MAMbo.
Con la mostra “Villa delle Rose 1936”, a cura di Uliana Zanetti e Barbara Secci, si presenta una ricostruzione dell’allestimento realizzato ottanta anni or sono da Guido Zucchini, il primo a dare piena esecuzione delle volontà della donatrice includendo esclusivamente opere del XX secolo.
L’esposizione si svolge nell’ambito di CONCIVES 1116 – 2016 Nono centenario del Comune di Bologna.
Nonostante le numerose perdite registrate durante la seconda guerra mondiale, grazie alle oltre cento opere superstiti e lavorando sull’attuale stato architettonico della Villa è stato possibile far rivivere nelle sue linee generali quel primo assetto delle collezioni, dando la possibilità al pubblico di oggi di vedere lavori raramente esposti negli ultimi decenni.
Riflettendo sul senso del lascito del 1916, “Villa delle Rose 1936” costituisce inoltre un’occasione per la revisione critica di un periodo ancora poco studiato della storia dell’arte bolognese e per la conoscenza di un momento rivelatosi cruciale per il successivo sviluppo della città.
Il percorso espositivo del 1936 si articolava in undici sale (più la loggia d’ingresso, il portico e il giardino) di cui oggi si è cercato di mantenere l’impostazione attraverso una per quanto possibile fedele collocazione delle opere ancora disponibili.
Info: www.mambo-bologna.org

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Il Re della Torta di Carote e altre storie di Yocci”, fino al 15 gennaio 2017
Al Re della Torta di Carote ogni giorno gliene capita una: il suo assistente (un buono a nulla!) non la smette di fare la cacca, anche se poi dorme in un portamatite, e sua moglie vive sulla luna e tutti i santi giorni bisogna portarle la mozzarella. Per fortuna ha un nonno davvero in gamba: ha fermato un tifone a mani nude e ha deciso i colori dell’arcobaleno. Nate dall’immaginazione straripante di Yoshiko Noda, in arte Yocci, le avventure del Re della Torta di Carote sono brevi lampi di nonsense che vi faranno scoprire il mondo di questo morbido e friabile monarca.
In occasione di BilBolBul e della presentazione dei primi tre volumi della serie – “L’assistente del Re”, “Il nonno del Re” e “Un regalo per la Regina” – corrainiMAMbo artbookshop e il foyer del MAMbo accolgono una mostra dedicata a Yocci: partendo dai racconti del Re della Torta di Carote, una panoramica sui 10 anni di lavoro dell’artista e illustratrice giapponese, con stampe, pezzi unici e disegni originali.
Info: www.mambo-bologna.org

L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna.
Info: www.museibologna.it.

La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.

INDIRIZZI E RECAPITI

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì, domenica e festivi: ore 10-18; giovedì, venerdì e sabato: ore 10-19

Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13

Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 – 6496611
aperto: in occasione di eventi espositivi
In occasione della mostra “Villa delle Rose 1936” aperto sabato e domenica: ore 15-20

Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
venerdì, sabato e domenica: ore 10-18

Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto: martedì – venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
aperto: martedì – venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: martedì – venerdì: ore 9-18.30; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: martedì – sabato: ore 9-14; domenica e festivi: ore 9-13

Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto: martedì – venerdì: ore 9.30-16; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30

Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: ore 9-13; sabato: ore 9-13 e 15-18; domenica: ore 15-18

Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 347592
aperto: martedì – domenica: ore 9-13

DIDA IMMAGINI

Pier Paolo Dale Masegne, Frammenti dell’arca di Giovanni da Legnano (m. 1383), marmo, Bologna, Museo Civico Medievale

Giovanni Romagnoli, “Merlettaie [Scuola di ricamo]”, 1921, Olio su tela, cm. 100 x 90, Premio Baruzzi 1920