“Insieme contro le nuove povertà” fino al 6 gennaio

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Continua l’iniziativa per aiutare la Comunità Papa Giovanni XXIII a garantire un pasto “sospeso” a chi non può permetterselo. A chi partecipa con la sua donazione viene regalato un cofanetto con 3 libri su consigli antispreco

Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII logoRIMINI – “Mangiare è importante, fondamentale, ma è altrettanto importante sentirsi accolti, curati, considerati. Noi diamo tutto questo a chi arriva nelle nostre realtà di accoglienza” dicono dalla Comunità Papa Giovanni XXIII”, anche nelle tante case famiglia della Comunità presenti nel territorio forlivese: alla Capanna di Betlemme aperta a Borgo Sisa per dare una casa a chi vive in strada, alle persone anziane a cui diamo ogni giorno conforto e aiuto nella Casa dei Nonni avviata con la Parrocchia “Santa Maria Ausiliatrice” e alle persone che restano in strada, che continuano a cercare riparo nei luoghi più nascosti di Forlì. I nostri volontari escono ogni settimana per andare a incontrarli, portare loro aiuto e conforto e anche nella sera di Capodanno abbiamo portato loro strozzapreti preparati da noi e panettone per festeggiare insieme. Bisogna essere in tanti per aiutare chi si è ritrovato povero e solo da un giorno all’altro e spesso si vergogna di chiedere aiuto, per questo ringraziamo chi ha pensato e sposato questa iniziativa e chi ha aderito e ancora aderirà, fino al 6 gennaio”.

Tutte le testate forlivesi – ViviForlì, ForlìToday, Il Resto del Carlino edizione di Forlì, InMagazine, Diogene, Radio Bruno, Corriere Romagna e Il Momento – fino al 6 gennaio continuano a dare voce all’iniziativa “Insieme contro le nuove povertà” pensata dell’agenzia forlivese Esserelite a favore della Comunità Papa Giovanni XXIII, importante realtà fondata da don Oreste Benzi a Rimini nel 1968 e presente a Forlì da 30 anni con oltre 30 realtà tra case famiglia, case di accoglienza per persone in estrema povertà, famiglie aperte all’accoglienza di bambini e persone sole e comunità terapeutiche per il recupero delle dipendenze.

L’intento è assicurare un pasto alle tante persone che non riescono a garantirlo a se stesse o ai propri figli, un numero oggi drammaticamente aumentato a causa della crisi economica scaturita dalla pandemia, che ha gettato tante persone al di sotto della soglia di povertà.

Attraverso la pagina dedicata unpastoalgiorno.apg23.org/pastosospeso i media forlivesi chiedono ai loro lettori e al loro pubblico di aiutare chi ha perso lavoro, stipendio e certezze con questa pandemia e lasciare il proprio contributo per assicurare un pasto “sospeso” sulle tavole della Comunità Papa Giovanni XXIII, pronto per chi arriva nelle sue realtà di accoglienza in cerca di aiuto.

Fino al giorno dell’Epifania, per ogni donazione di almeno 20 euro la Comunità Papa Giovanni XXIII fa dono ai forlivesi, spedendolo direttamente a casa, di #IOSPRECOZERO, un cofanetto che contiene 3 libri di 60 pagine ciascuno, stampati su carta riciclata, pieni di idee, ricette e consigli per non sprecare più nulla dal cibo, al tempo, alla vita e ridare alle cose il loro giusto valore.

L’attenzione a non sprecare e all’impatto dei propri comportamenti sull’ambiente e su chi ci circonda è sempre più radicata e diffusa ed è importante non dimenticarlo, nemmeno quando il momento è più difficile come quello attuale.

La Comunità Papa Giovanni XXIII

La Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23), fondata a Rimini nel 1968 da don Oreste Benzi, è fatta di persone che condividono ogni giorno la propria vita con i poveri, con chi vive ai margini, persone sole. In 500 realtà tra Case Famiglia, mense per i poveri, centri nutrizionali, Capanne di Betlemme per i senza tetto, comunità terapeutiche, cooperative sociali e case di accoglienza, in oltre 40 paesi del mondo, i membri e volontari realizzano il grande progetto del fondatore: essere famiglia di chi non ce l’ha. La campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi Un Pasto al Giorno nasce nel 1985, quando don Oreste si rese conto che per assicurare almeno un pasto quotidiano a chi soffre la fame bastavano 10 mila lire al mese. Da allora, Un Pasto al Giorno serve a garantire il necessario ai centri nutrizionali della Comunità Papa Giovanni XXIII in Africa, Asia e Sud America, e alle Capanne di Betlemme per l’accoglienza di persone senza dimora, alle mense di strada, alle case famiglia e di accoglienza in Italia.