Incontro letterario sul carteggio inedito dello scrittore Carlo Cassola

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“Casa Ariosto”: l’incontro è in programma mercoledì 31 maggio 2017, alle ore 18, in via Ariosto 67. Intervengono Roberto Pazzi e Angelo Gaccione

Cassola e il disarmoFERRARA – Mercoledì 31 maggio 2017 alle 18, “Casa Ariosto” (via Ariosto 67 – Ferrara), è lieta di ospitare un interessante incontro letterario sul carteggio inedito dello scrittore Carlo Cassola, edito dalle Edizioni Tralerighe Libri di Lucca, in occasione del centenario della nascita dell’autore de “La ragazza di Bube” che ricorre proprio quest’anno.

L’iniziativa è promossa in collaborazione con i Musei Civici di Arte Antica del Comune di Ferrara.

Curato da Angelo Gaccione che con lo scrittore condivise una lunga stagione di impegno per la pace ed il disarmo, e da Federico Migliorati, il titolo del volume “Cassola e il disarmo. La letteratura non basta” contiene 82 lettere, 16 preziosi documenti inediti e alcune foto.

A conversare in maniera colloquiale e amichevole su questo volume saranno il noto scrittore ferrarese Roberto Pazzi e Angelo Gaccione destinatario delle lettere contenute nel libro.

Gaccione è stato l’intellettuale più vicino a Cassola nella sua strenua e appassionata campagna pacifista. Di sicuro è stato il solo, dopo la morte dello scrittore, a tenerne desta nei suoi scritti, l’idea del disarmo unilaterale.

A Cassola toccò la stessa sorte vissuta negli anni precedenti da Pasolini, fatta di avversione, ostilità, isolamento. Con rare eccezioni, questo fu l’atteggiamento dell’ambiente intellettuale al quale era da sempre appartenuto, e da cui si aspettava un convinto appoggio al suo impegno per il disarmo.

Disarmo caparbiamente ribadito con scritti e conversazioni, fino a quando ne avrà le forze, dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso a oltre la metà degli anni Ottanta; disarmo colto nella sua drammatica urgenza non più dilazionabile, e che lo porterà a fondare anche una Lega disarmista. Un’urgenza che le lettere a Gaccione registrano in tutta la loro lucida spietata consapevolezza. Considerato lo scenario internazionale dentro cui ci troviamo a vivere, le tesi e le ragioni dello scrittore conservano oggi una attualità sconcertante e la sua lezione morale resta attualissima.

A distanza di quarant’anni la situazione non ha fatto che peggiorare: gli arsenali militari sono cresciuti, così come sono cresciuti i paesi in possesso dell’arma nucleare. L’Italia è salita ai primi posti fra le potenze che più spendono per spese militari: 70 milioni di euro al giorno, e c’è la volontà di portare al 2 per cento del Pil la spesa complessiva nel nostro Paese. Tutta questa ricchezza potrebbe essere impiegata per mettere in sicurezza il patrimonio paesaggistico-architettonico della nostra bellissima nazione, far fronte a problemi gravi e contingenti, avere attenzione per la cultura, la salute, i giovani, gli anziani. Invertire questa perversa logica di morte e amministrare saggiamente l’uso di questa ricchezza in difesa della vita, è il monito a cui ci richiama il messaggio di Cassola.