In libreria il nuovo libro del Presidente della Papa Giovanni XXIII

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La condivisione salverà il mondo – prefazione del Card. Zuppi. Il nuovo libro di Giovanni Paolo Ramonda, piemontese: «Così ho gestito l’eredità di un santo»

RIMINI – Il successore di don Benzi racconta in un libro-intervista le sfide affrontate negli ultimi 15 anni. Con la prefazione di mons. Zuppi, Presidente della CEI

Uscito in libreria mercoledì 29 marzo La condivisione salverà il mondo, dall’eredità di don Benzi la via per un futuro sostenibile (Sempre Editore) libro-intervista che Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha realizzato con il giornalista Alessio Zamboni.

È il racconto coinvolgente di un «figlio spirituale» – spiega nella prefazione il cardinal Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI – che «ad un certo punto è stato chiamato a diventare padre, punto di riferimento di una grande famiglia, la Comunità Papa Giovanni XXIII. Un compito difficile, dovendo succedere, da laico, a un sacerdote come don Benzi che molti considerano già santo, ma da cui non si è tirato indietro».

Ramonda, piemontese, è tra quei giovani che a cavallo tra gli anni 70 e 80 ha preso sul serio le proposte innovative del sacerdote romagnolo, e con moglie Tiziana ha deciso di aprire la propria famiglia non solo ai figli naturali ma anche a quelli “rigenerati nell’amore”, dando una vita ad una casa famiglia tutt’ora pienamente operativa dopo oltre 40 anni. Dopo la morte di don Benzi, il 13 gennaio 2008 l’assemblea della Comunità Papa Giovanni XXIII lo ha eletto responsabile generale, rinnovando poi l’incarico per due volte. In maggio, però, l’assemblea dovrà indicare un nuovo responsabile, in quanto nel frattempo è arrivato di Decreto di papa Francesco che fissa ad un massimo di 10 anni il mandato per chi governa le Associazioni internazionali di fedeli.

Nel libro Ramonda racconta cosa ha voluto dire per lui raccogliere le redini di un “santo” come don Benzi, e quali sfide ha affrontato in questi 15 anni in cui la Comunità non solo ha continuato ad accogliere i poveri ma ha raddoppiato i Paesi del mondo in cui è presente e avviato nuovi tipi di intervento. Una esperienza attraverso la quale Ramonda analizza le emergenze attuali come la guerra, le disuguaglianze sociali, la crisi ambientale, offrendo proposte di soluzione.

«L’umanità tutta, e la Chiesa con essa, si trova ad affrontare sfide epocali – scrive ancora Zuppi –: ha le risorse per affrontarle e vincerle, ma rischia di autodistruggersi se non si decide con urgenza a superare vecchi schemi nella ricerca di una via per assicurare a tutti i popoli uno sviluppo dignitoso e compatibile con l’ecosistema del pianeta in cui viviamo.

Alla logica della contrapposizione, della polarizzazione, di un approccio ideologico Ramonda contrappone una parola chiave, tutta umana, che non si può vivere senza mettersi in gioco: condivisione. È attorno a questa che la Comunità Papa Giovanni XXIII ha costruito la sua storia dimostrando che è possibile costruire una società diversa, in cui i più fragili non sono scarti ma pietre preziose che rendono migliore la vita per tutti».

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