Il Consiglio comunale di Bologna osserva un minuto di silenzio per Lucia Pieratelli

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Il ricordo in apertura di seduta della consigliera Simona Lembi

BOLOGNA – In apertura della seduta di oggi, la consigliera Simona Lembi ha ricordato, a nome del Consiglio, Lucia Pieratelli ex consigliera comunale e presidente di Ancescao recentemente scomparsa. Al termine il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio. Di seguito, l’intervento della consigliera Simona Lembi.

“Scomparsa di Lucia Pieratelli, Consigliera comunale dal 1975 al 1985.
Era nata a Bologna nel 1947. Suo padre era ferroviere, la madre casalinga. All’epoca la famiglia abitava a Grizzana Morandi. Diploma in ragioneria, arrivò in città nel 1968. Pochi anni dopo, nel 1972, fu assunta in ferrovia. Candidata alle elezioni amministrative del 1975, nella lista 2 torri, entra in Consiglio comunale nel 1977 a seguito delle dimissioni di Mauro Olivi, eletto, nel frattempo, in Parlamento.
Unanimi i ricordi di chi ha lavorato con lei, tra cui quello di Annamaria Carloni, in Consiglio comunale sua compagna di banco, che la descrive come una persona generosa d’animo, elegante, sempre disponibile ad un confronto pacato, fermo e costruttivo.
Dai banchi del Consiglio comunale Lucia Pieratelli non fa mancare il suo contributo su molti temi, tutti diversi tra loro: interviene sul regolamento del decentramento e sulla partecipazione dei cittadini nell’amministrazione del Comune nel 1978; sulla pianta organica del Comune di Bologna e sui Bilanci di previsione a partire dal 1979; sui vigili e sulla consegna dell’area ex Manifattura tabacchi; nel 1980 parla a favore delle iniziative del Comune rivolte ai giovani e nel merito del regolamento della scuola dell’infanzia; nel 1984 a favore delle iniziative rivolte ai tossicodipendenti. Dice molto della particolare cura con cui seguiva i fatti cittadini, anche un suo intervento sull’eventuale passaggio di proprietà del Carlino e della Nazione, nel 1980.
Consigliera molto attiva quindi, non fa mancare il suo particolare punto di vista a favore delle donne, anche in un intervento, svolto l’8 marzo nel 1981, in cui sottolinea la forza del movimento delle donne di allora, le azioni a sostegno delle lavoratrici e l’impegno della sua parte politica contro l’abrogazione della 194 per cui era stato indetto in referendum abrogativo.
Stante la sua professione, inoltre, Lucia Pieratelli interviene più volte sul tema del trasporto pubblico, negli anni della nascente azienda ATC. Nel 1978 questo è il tema che segna maggiormente la sua attività sindacale (è delegata a Palazzo Pizzardi in un’epoca in cui si discute di riforma dei trasporti e lei si batte per la salvaguardia del trasporto pubblico) e anche la sua attività politica.
Nei primi anni ’90 diventa segretario (la prima donna, scusate se è poco) della sezione Tomba, quella dei Ferrovieri, arrivata a contare anche 800 iscritti. Si diceva all’epoca, la sezione di fabbrica col maggior numero di iscritti di tutti i partiti europei. Sono, quelli, gli anni in cui si dibatte di trasporto su gomma e su ferro. Lei sosterrà le ragioni del secondo (quello più rispettoso dell’ambiente e di un’idea più giusta di mobilità, come scopriremo più avanti), proprio mentre, purtroppo, si affermano quelle del primo.
Qualche anno più avanti, spese il suo impegno, le sue competenze, la sua potente pacatezza, in Ancescao, di cui divenne presidente regionale nel 2015, confermata nel 2019.
Tra le molte cose che avrei potuto ricordare, scelgo di raccontare queste tre esperienze, perché più di ogni cosa, a parer mio, mettono in evidenza il suo personale impegno e, insieme con questo, il debito che questa città ha nei confronti di persone come lei.
Lucia Pieratelli è stata una donna generosa nei confronti di Bologna, sempre dalla parte degli ultimi (per questo scelse di aderire al PCI convinta che fosse il miglior modo di occuparsi degli altri, in un’epoca in cui la politica sceglieva con nettezza da quale parte stare e quali ceti sociali rappresentare), determinata, nell’occuparsi, con cura, attenzione e competenza dello spazio pubblico (e cioè della politica, nelle istituzioni, nel sindacato, nel partito e poi una associazione di volontariato), con la stessa cura, anzi, meglio di quella che si ha cura della propria privata abitazione.
‘Alle Istituzioni teneva moltissimo’, mi ha confidato il marito cui mi sono rivolta per manifestare il mio cordoglio, unitamente all’intenzione di ricordarla oggi, in apertura di Consiglio comunale.
Anche per questo scelgo di ricordarla in apertura del Consiglio comunale odierno e di chiederle cortesemente Signora Presidente, di invitare l’aula a tenere un minuto di silenzio in memoria di Lucia Pieratelli”.