Giuria d’eccezione per il premio letterario La Quara, a Borgo Val di Taro (PR)

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BORGO VAL DI TARO (PR) – Il premio letterario La Quara compie dodici anni e non mostra segni di stanchezza. Anzi. Come il buon vino dell’Appennino parmense, migliora con il tempo. Borgo Val di Taro si prepara ad accogliere ancora una volta questo piccolo miracolo culturale che riesce a fare ciò che la politica spesso non sa fare: abbattere muri e costruire ponti.

E di muri, quest’anno, si parlerà molto. È proprio questo il tema scelto per l’edizione 2025: “Il muro”. Un tema che arriva puntuale in un’epoca di barriere, confini e divisioni. Mentre nel mondo reale si alzano continuamente steccati (fisici e metaforici), la letteratura ci invita a scalarli, demolirli, attraversarli con l’immaginazione.

«Il muro simboleggia quelle barriere visibili e invisibili che ostacolano le nostre vite – ma che a volte possono essere superate, come la storia e la letteratura ci insegnano, per consentire la piena affermazione dell’individuo»: spiega il professor Massimo Beccarelli, ideatore del premio e presidente della giuria, nonché corrispondente della Gazzetta di Parma. Parole che ricordano che ogni ostacolo può essere un’opportunità.

La giuria del premio quest’anno è particolarmente prestigiosa. Al fianco di Beccarelli siederà Chiara Montani, architetto di formazione e scrittrice di successo, autrice per Garzanti di romanzi come “Il mistero della pittrice ribelle” e “L’artista e il signore di Urbino”. Una penna che conosce bene l’arte di far dialogare passato e presente.

C’è poi Gianni Barbacetto, firma del Fatto Quotidiano, giornalista d’inchiesta che ha raccontato le contraddizioni italiane in libri come “Mani pulite” e “Contro Milano”. Uno che di muri – quelli dell’omertà e della corruzione – ne ha abbattuti parecchi.

Non manca Massimo Pisa, cronista di nera a Repubblica, che nei suoi libri “Milano cold cases” e “Il bombarolo” ha scavato nei misteri italiani, dimostrando che la verità può emergere anche dopo decenni di silenzio.

Completa il quartetto Laura Forti, drammaturga e scrittrice internazionale, vincitrice del Premio Mondello con “Forse mio padre”, un’autrice che nei suoi libri esplora proprio quelle barriere identitarie e familiari che spesso sembrano insormontabili.

«Questo premio rappresenta perfettamente l’anima del nostro territorio – racconta Martina Fortunati, assessore alla Cultura di Borgo Val di Taro – radicato nella tradizione ma con lo sguardo rivolto al futuro. Con “Il muro” come tema, invitiamo gli autori a esplorare non solo le barriere che ci dividono, ma anche la forza necessaria per superarle».

La cerimonia di premiazione si terrà il 30 agosto 2025, preceduta da una serie di eventi culturali che trasformeranno Borgo Val di Taro in un piccolo cenacolo letterario.

La locandina del premio, opera dell’illustratore Luca Soncini, è già un piccolo capolavoro di sintesi visiva sul tema del muro. Una rappresentazione che invita a guardare oltre, a cercare le crepe da cui può passare la luce.

Ciò che colpisce è la passione con cui questo premio viene organizzato. Il Comune, il Pio Istituto Manara, gli sponsor, la famiglia Berti-Solaini, Mup editore e Manuela Cacchioli: tutti uniti per promuovere una cultura che non conosce barriere.

La collaborazione con la Scuola Holden di Torino, il supporto di Fondazione Monteparma e del Rotary club Parma Est confermano che questo premio è ormai un appuntamento irrinunciabile per gli amanti della short story all’italiana.

Quanti muri la letteratura ha abbattuto nei secoli? Quelli tra classi sociali, tra generazioni, tra culture diverse. La letteratura è sempre stata un grimaldello, capace di aprire porte chiuse e far dialogare mondi lontani. In fondo, cosa sono i libri se non ponti tra la nostra esperienza e quella degli altri?

C’è un muro da abbattere con le parole. E chissà che dietro quel muro non ci sia un mondo nuovo, tutto da raccontare. La Quara ci invita a scoprirlo.