Ferrara

“Foto di gruppo”, la monumentale scultura di Sergio Zanni donata alla città

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Sindaco e assessore celebrano l’omaggio insieme all’artista

FERRARA – “FOTO DI GRUPPO”, LA MONUMENTALE SCULTURA DI SERGIO ZANNI DONATA ALLA CITTA’. IL COMUNE CELEBRA L’OMAGGIO INSIEME ALL’ARTISTA. IL SINDACO: “GRAZIE MAESTRO, IL SUO LAVORO E’ UN DONO E UNA RIFLESSIONE SULLA STORIA E SULLA CONTEMPORANEITA’

La grande opera “Foto di gruppo” dello scultore ferrarese Sergio Zanni, donata dall’artista al Comune di Ferrara lo scorso anno a conclusione della mostra monografica a lui dedicata al Padiglione d’arte contemporanea, rimane visibile a palazzo Municipale e diventa patrimonio della città. Oggi, martedì 7 febbraio 2023, il sindaco Alan Fabbri e l’assessore alla cultura Marco Gulinelli, a nome della città, hanno voluto ringraziare pubblicamente l’artista per questa importante donazione.

Il complesso scultoreo composto da sei figure (le più alte sono di tre metri), realizzato in polistirolo ricoperto di iron ball, da marzo scorso si staglia nel Salone del Plebiscito del Municipio. L’opera faceva parte della collezione dell’artista e dal 17 dicembre 2021 al 6 marzo 2022 è stata esposta per la rassegna “Sergio Zanni. Volumi narranti”, organizzata dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e dalla Fondazione Ferrara Arte al Padiglione d’arte contemporanea.

“Sergio Zanni ci ha onorato della presenza di una sua opera in Comune, un magnifico regalo d’artista alla città. Lo ringraziamo doppiamente per averci fatto dono, insieme alla sua scultura, anche di una riflessione approfondita sulla storia e sulla contemporaneità. Zanni con la sua ‘Foto di gruppo’ non solo omaggia Ferrara, ma porta una testimonianza potente contro tutte le guerre. Le sue parole su nichilismo, volontà di potenza e sulla speranza di addio della figura dell’eroe inteso come valore sono un insegnamento universale. Grazie Maestro”. Così il sindaco di Ferrara Alan Fabbri.

“Nelle opere di Zanni il tempo come scienza si cancella, nei suoi lavori il tempo diventa coscienza. Non è il tempo dei matematici, è un tempo che si svela” dice l’assessore Marco Gulinelli, che ha ricordato come anche il regista Pupi Avati sia rimasto affascinato dal linguaggio artistico dello scultore e pittore ferrarese. L’opera rimarrà nel palazzo del Municipio, “dove può avere il massimo della visibilità”. Vicino alla scultura è stato inserito anche un testo di spiegazione scritto dallo stesso artista.

Sergio Zanni ha realizzato questa scultura monumentale a partire dall’inizio degli anni 2000. Immortala l’immagine di un gruppo di kamikaze – sospeso nel tempo e nello spazio – in posa per una foto in un momento di pausa dalla guerra. “A muovermi nella creazione fu un senso di pietà – racconta l’artista – collegato al ricordo della visione di un documentario dove venivano ripresi caccia giapponesi che esplodevano schiantandosi su navi da guerra americane. Il fatto che quelle immagini non fossero una finzione, ma la realtà, mi fece una grande impressione, che non mi abbandonò mai. Inoltre, ero stato operato al cuore, avevo bisogno di darmi una prova di energia di vita”. Per Zanni l’opera vuole, tra l’altro, “significare e celebrare l’epilogo dell’epoca culturale del mito dell’eroe che, con la fine della seconda guerra mondiale, sembrava aver esaurito il suo millenario valore. Pare però che quel mito continuerà ad esistere finché esisterà la storia con i suoi cambiamenti. Quest’opera vuole essere la speranza di un addio alla figura dell’eroe inteso come valore: purtroppo permane la mentalità della guerra, anche della guerra fredda attraverso la tecnologia e la competizione economica per la conquista dei mercati. Siamo sempre all’interno della volontà di potenza di nietzschiana memoria. Come disse Bertolt Brecht, beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”.

Classe 1942, Sergio Zanni si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna dedicandosi inizialmente alla pittura. Verso la metà degli anni Sessanta, come racconta l’artista, si accorge di “usare il colore come supporto, come materia per rifinire le forme” e decide così di “passare alla scultura”.  A partire dagli anni Ottanta le opere di Zanni – che, dal  1967 al 1995, insegna anche all’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” di Ferrara – figurano in numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero che lo consacrano come uno dei più significativi e originali interpreti della scultura contemporanea. L’artista ferrarese persegue una personalissima figurazione, con inconfondibili personaggi che popolano il suo poetico, immaginifico mondo.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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