“Con i nostri servizi e grazie al contributo di un pool di esperti e psicologi abbiamo ragionato sull’elaborazione di un progetto condiviso che possa svilupparsi su due filoni. Il primo riguarda il ritiro sociale dei ragazzi e la loro pericolosa propensione a interrompere il dialogo con la famiglia e a lasciarsi sprofondare in una condizione di progressivo isolamento. Il secondo filone ruota attorno al ruolo genitoriale di molte giovani coppie e alle difficoltà innescate dalla gestione del rapporto di convivenza. In entrambi i casi” – ha spiegato l’Ass.re al welfare Rosaria Tassinari – “l’approccio che si vuole adottare è di natura preventiva, finalizzato a guidare i ragazzi nel loro percorso di crescita dotandoli di strumenti conoscitivi necessari e sufficienti ad affrontare le insidie della quotidianità. L’idea è di programmare e sviluppare percorsi di mediazione incentrati su questi due filoni e di metterli a disposizione dei più giovani per svilupparne le competenze e il senso di responsabilità”.
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