Festa del papà alla Casa Circondariale di Rimini

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Una decina di detenuti diventano lettori volontari per le famiglie

_palazzo-del-municipio-riminiRIMINI – “Una giornata speciale, tra favole e racconti, per celebrare la festa del papà. La Casa Circondariale di Rimini in collaborazione con il Centro per le Famiglie del Comune di Rimini ha organizzato un momento di incontro dedicato ai detenuti e ai loro figli per festeggiare la giornata dedicata ai papà: una decina tra le persone che stanno scontando la loro pena al carcere riminese ha vestito i panni di lettori volontari per un pubblico composto da detenuti accompagnati dalle loro famiglie, figli e compagne.

“E’ stata un’occasione emozionante – racconta il vicesindaco Gloria Lisi – I ‘lettori volontari’ per prepararsi a questo appuntamento hanno partecipato al caffè ‘corretto’, iniziativa che propone laboratori che consentano ai detenuti di impiegare parte del tempo in carcere in attività di socializzazione ed educative. Dopo due mesi di prove, in particolare per i detenuti stranieri che si sono messi alla prova anche con la lingua italiana, questa mattina i lettori volontari hanno debuttato raccogliendo i sorrisi e gli apprezzamenti di questo speciale pubblico. L’iniziativa di oggi è importante e preziosa da due punti di vista: innanzitutto il coinvolgimento di alcuni detenuti nei laboratori di lettura offre la possibilità a chi sta scontando la pena in carcere di mettere a frutto il proprio tempo in modo proficuo, di entrare in contatto con gli altri e di conoscere meglio anche se stessi. Il carcere deve essere luogo di rieducazione, di preparazione per affrontare la vita al di fuori di quelle mura con uno sguardo, uno spirito e una propensione diversi. Secondo aspetto specifico dell’iniziativa di oggi è il sostegno alla genitorialità: si creano occasioni di comunicazione e relazione tra adulti e bambini, dando spazio a nuovi modi di condividere emozioni. Un percorso delicato e difficile, ma indispensabile per i padri per i bambini, sia per affrontare un trauma come quello della detenzione, sia per costruire un domani post-carcere diverso dal passato”.