Emilia Romagna: Attività produttive. Crisi all’Artoni di Reggio Emilia

97

Costi: “Lavoriamo a una soluzione che salvaguardi l’azienda e tuteli professionalità e indotto, a difesa di un nostro asset strategico”. L’assessore regionale alle Attività produttive evidenzia “la responsabilità manifestata dai lavoratori in questa delicata fase di transizione”

logoregioneemiliaromagnaBOLOGNA – “Al manifestarsi delle prime difficoltà in merito alla vicenda della vendita del Gruppo Artoni, la Regione si è immediatamente attivata presso il Ministero dello Sviluppo economico e quello dei Trasporti, per la convocazione di un tavolo di salvaguardia presso il Ministero. L’obiettivo è favorire una sede di discussione che ci auguriamo sia proficua”. Così l’assessore alle Attività produttive dell’Emilia-Romagna Palma Costi ha commentato la delicata vertenza della Artoni di Reggio Emilia.

“Va sottolineata la responsabilità dei lavoratori che per tutelare l’occupazione- ha continuato la Costi – hanno manifestato la disponibilità a mettersi intorno ad un tavolo per una soluzione. Possiamo attivare tutti gli strumenti legislativi utili in questa fase di transizione, mi riferisco agli ammortizzatori sociali difensivi, in coerenza col Patto per il lavoro siglato dalla Regione Emilia-Romagna”.

“Noi stiamo lavorando perché il sistema imprenditoriale e, in particolare, chi ha già manifestato un concreto interesse possa subentrare nella proprietà della Artoni per trovare una soluzione di salvaguardia di questa importante azienda, tutelando le professionalità coinvolte e a difesa di un asset strategico del nostro sistema produttivo”.

Artoni è un’importante azienda dei trasporti e della logistica, settori strategici e in crescita. Occupa circa 560 dipendenti diretti, con un indotto di oltre 2.500 operatori. Il Gruppo opera in un territorio dove è diffusa la presenza di piccole e medie imprese, spesso inserite in distretti industriali e filiere produttive che lavorano per il mercato nazionale e internazionale.