Rimini

Emergenza caldo, già attivo il piano dell’Ausl Romagna e del Comune di Rimini per il sostegno alla popolazione anziana

RIMINI – Con i primi picchi di temperatura fatti registrare nei giorni scorsi si è intensificata l’attività del Piano per il contrasto delle ondate di calore coordinato da Ausl Romagna insieme agli Enti locali.

Si tratta di una serie di attenzioni per prevenire l’isolamento degli anziani e il conseguente disagio che col grande caldo può potenzialmente trasformarsi in criticità più gravi. Un piano attivo su tutto il territorio romagnolo che, ormai da vari anni, viene realizzato a cura dei Distretti dell’Ausl in stretto raccordo con gli Enti locali, i Medici di Medicina Generale, le associazioni di volontariato e le organizzazioni no profit (tra cui la Protezione Civile, la Caritas, e altre presenti nei vari territori), per rendere gli interventi sinergici e quindi più efficaci.

Le attività a Rimini

In provincia di Rimini sono oltre 39 mila gli ultra sessantacinquenni; ogni anno le telefonate fatte a coloro che rientrano nella cosiddetta “mappa delle fragilità”, realizzata ad inizio anni 2000 e puntualmente aggiornata ogni anno, sono circa 2.500 ad opera di operatori appositamente formati. Al momento non sono stati rilevati particolari problemi, salvo una situazione di fragilità, non legata al caldo ma alla particolare condizione sociale dell’anziano, per il quale sono comunque intervenuti tempestivamente i servizi sociali del Comune.

Nello specifico del distretto di Rimini nord (che comprende il Comune di Rimini, Bellaria – Igea marina, Santarcangelo di Romagna e tutta la Valmarecchia), dal 2007 (quando è stato formato il nucleo fragilità) ad oggi sono state circa 30 mila le telefonate nelle case di anziani considerati più in difficoltà.

Per ogni territorio sono state inoltre costruite mappe dell’emergenza, aggiornate grazie alla collaborazione con le Istituzioni e in particolare coi Medici di Famiglia, degli utenti fragili, in particolare le fasce di persone molto anziane, che vivono sole o con reti parentali e – o di vicinato assenti o molto deboli, e quindi maggiormente a rischio. Qualora gli operatori riscontrino situazioni in cui si renda necessario un intervento di natura sanitaria o sociale, attivano il soggetto titolato a risolvere la criticità (Protezione Civile, Ospedali, Assistenza Domiciliare, Enti Locali, Volontariato…), sempre nell’ottica della collaborazione in rete tra tutti i soggetti che partecipano al piano.

Contatti

Nucleo Fragilità telefono:0541/1490572

emergenzacaldo@coopcad.it

Consigli

Come limitare il disagio

· Bere molto e spesso (fino a due litri d’acqua al giorno) anche quando non si ha sete.

· Mangiare molta frutta e verdura; fare pasti leggeri.

· Vestirsi con abiti leggeri, di colore chiaro, non aderenti, di cotone, lino o comunque fibre naturali.

· Nelle ore più calde usare tende o chiudere le imposte.

· Fare bagni o docce con acqua tiepida.

· Stare il più possibile con altre persone.

· Passare più tempo possibile in ambienti con aria condizionata.

· Consultare il proprio medico prima di assumere integratori di sali minerali, se si assumono farmaci in maniera regolare.

· Pulire i filtri dei condizionatori periodicamente (sono un ricettacolo di polveri e batteri) e regolare la temperatura a 25/27 gradi, e comunque non troppo bassa rispetto a quella esterna.

· Se si è affetti da diabete o ipertensione o da altre patologie che implicano l’assunzione continua di farmaci, è importante consultare il proprio medico di famiglia per conoscere eventuali reazioni che possono essere provocate dalla combinazione caldo/ farmaco o sole/farmaco

Cosa non fare

· Evitare di bere bibite gassate e contenenti zuccheri.

· Evitare di bere alcolici e caffè.

· Evitare di consumare cibi troppo caldi.

· Limitare l’uso del forno e dei fornelli.

· Evitare, per quanto possibile, di uscire tra le 12 e le 17.

· Evitare il flusso diretto di ventilatori o condizionatori e le correnti d’aria.

· Non lasciare mai nessuno, neanche per brevi periodi, in macchine parcheggiate al sole.

· Ridurre il più possibile l’utilizzo del pannolino per i bambini e degli analoghi presidi per gli anziani.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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