Ecomafie, dibattito al Teatro degli Atti con ASL, Legambiente e Carabinieri Forestali

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17 aprile Teatro degli Atti Rimini

RIMINI – Oltre duecento ragazze e ragazzi messi a confronto con il tema della criminalità ambientale e delle ecomafie. È successo ieri al Teatro degli Atti in un appuntamento promosso dall’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata insieme all’Istituto storico di Rimini, con il sostegno del Comune di Rimini e la partecipazione degli studenti dell’ITTS “O. Belluzzi – L. Da Vinci”. Presenti l’Assessore riminese alla legalità Francesco Bragagni ed Ivan Cecchini dell’Osservatorio per i saluti istituzionali.

L’incontro ha visto approfondire l’attività dei Carabinieri Forestali, la tutela dell’ambiente e degli animali, e la grande diffusione dei reati legati a queste sfere anche sul territorio romagnolo. L’ambito di azione delle Forze dell’Ordine è molto ampio, come hanno confermato il Maresciallo Todeschini ed il Brigadiere Piscitelli, rientrandovi ad esempio il traffico di animali d’affezione, microchip e pedigree falsi, che rappresentano un giro d’affari davvero rilevante. Un fenomeno studiato e raccontato dalla veterinaria dell’ASL di Modena Eva Rigonat, che nel suo libro “Veterinaria e Mafie” presentato alla platea nel corso della conferenza ha raccolto le storie di veterinari del servizio pubblico minacciati dalla criminalità organizzata. Queste figure sono quelle che si occupano del controllo della filiera del cibo dalla raccolta fino all’arrivo sulle tavole dei cittadini: una categoria tra le più colpite da chi vuole fare affari a scapito dell’ambiente e della salute. L’appello di tutti i relatori ai giovani, che non si sono risparmiati sulle domande, è stato quello di tenere alta l’attenzione riguardo all’ambiente e alla sua tutela, incentivando la collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine attraverso la cittadinanza attiva, di cui è espressione concreta Legambiente, che con Lidia Castagnoli ha riportato i risultati del Rapporto annuale sulle Ecomafie diffuse in Italia. Dal 2017 al 2021 Rimini è stata tra le province emiliano-romagnole con maggior numero di reati sul ciclo dello smaltimento dei rifiuti e sul ciclo del cemento: partendo proprio da questo dato, risultano fondamentali momenti di sensibilizzazione e riflessione su questi temi sul territorio. Con l’obiettivo di disincentivare, attraverso la consapevolezza e la cultura del fenomeno tra le nuove generazioni, le infiltrazioni mafiose nel riminese.