Demografia: per l’immigrazione continua la flessione

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I “nuovi modenesi” in calo da tre anni, ma con un picco in occasione dell’arrivo del Covid (marzo-aprile 2020). Resta costante l’emigrazione, anche delle giovani coppie

MODENA – Da una parte il costante calo delle immigrazioni verso il territorio comunale di Modena, dall’altra un lievissimo aumento delle emigrazioni. Sono queste le principali oscillazioni che emergono dall’analisi del saldo migratorio in città, che resta comunque ampiamente positivo, come riscontrato dalle rilevazioni effettuate dal servizio Statistica del Comune. I dati riguardano sia stranieri che italiani.

Nei primi undici mesi di quest’anno, in particolare, le persone immigrate a Modena sono state 5.366. Questa cifra conferma la tendenza negativa avviata tre anni fa, con un calo di 744 cittadini (calcolati sui 6.110 del 2018) che corrisponde a oltre il 12 per cento in meno. In questo percorso, il dato del 2021 risulta comunque leggermente più alto dell’anno scorso: il 2020, anno contrassegnato dall’arrivo del Covid e quindi dalle restrizioni sugli spostamenti, è stato infatti quello col minor numero di immigrazioni del quinquennio. “Appena” 5.324 cittadini, ma con un picco nel bimestre marzo-aprile, periodo dell’introduzione delle limitazioni legate al virus, costituito ben 1.676 immigrazioni. I nuovi modenesi arrivano soprattutto dal sud Italia e dall’estero.

Appare più moderata, invece, la crescita delle emigrazioni, un fenomeno legato anche allo spostamento delle giovani coppie in altri comuni della provincia. Nei primi undici mesi del 2021 le “uscite” da Modena sono state 4.964, poco meno del 2 % in più del 2016 (quando i casi erano stati 4.879). Nel quinquennio, quindi, la curva è salita lentamente e gradualmente e il 2020 ha rappresentato una “tappa” naturale del percorso, senza discostarsi appunto dall’andamento intrapreso (4.932 emigrati).

La rappresentazione grafica del saldo migratorio, ovvero immigrazioni meno emigrazioni, si avvicina quindi all’andamento sinusoidale: si sale dal +265 del 2016 (5.144 a fronte di 4.879) al + 1.054 del 2017 (5.948 contro 4.894) e al + 1.232 del 2018 (6.110 contro 4.878), scendendo poi al + 775 del 2019 (5.704 contro 4.929) e al + 392 del 2020 (5.324 contro 4.932), tornando infine a crescere di qualche unità quest’anno (+ 402, ossia 5.366 contro 4.964).