Cuore di Slavia dal 4 all’8 luglio a Teatri di Vita

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Come parlare della guerra ai bambini

BOLOGNA – C’è un cuore trafitto in questi mesi ai bordi d’Europa, e riguarda i paesi slavi, che culturalmente e storicamente sono da sempre vicini e oggi si mostrano nei loro peggiori conflitti. A questi paesi – in primo piano l’Ucraina, ma anche Russia, Bielorussia e Polonia – è dedicata la nuova edizione del festival estivo di Teatri di Vita, che torna dopo anni dalla rassegna “Danze di pace dal fronte orientale” a investigare in quelle terre e in quelle culture. “Cuore di Slavia” si terrà negli spazi di Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it) e all’aperto nel Parco dei Pini, tutti i giorni da lunedì 5 a venerdì 8 luglio 2022. Cinque giorni con artisti di teatro, danza, arti visive e audiovisive, per raccontare come la cultura può opporsi alla guerra.

In primo piano le artiste ucraine che in questi mesi sono rifugiate in Italia grazie al “Progetto Mir – residenze per la pace”, che presenteranno ogni sera i loro lavori con spettacoli (tra cui “Come parlare della guerra ai bambini” del Theater on Mikhailovskaya), performance e incontri. Accanto a loro, sempre dall’Ucraina, le voci degli artisti che non sono riusciti a venire: il coreografo Anton Ovchinnikov con la presentazione in prima nazionale della sua creazione di videodanza “Monochrome” realizzata durante la guerra, e il collettivo di fotografi Gorsad con la loro prima mostra in Italia “Ukraingels” dedicata agli adolescenti di Kiev.

Ma grande spazio è riservato al cinema, presentato in collaborazione con Alpe Adria – Trieste Film Festival e con il contributo della Regione Emilia Romagna, con sette film da Ucraina, Bielorussia, Russia e Polonia. Particolarmente significativi i due film ucraini: “Donbass” di Sergej Loznitsa, che racconta le origini del conflitto, e il rarissimo “Numbers”, un’allegoria grottesca sul potere realizzata da Oleg Sentsov quando era rinchiuso come prigioniero politico in una prigione russa, dando istruzioni alla troupe attraverso le lettere. Oggi Sentsov ha imbracciato il fucile ed è attualmente soldato in trincea in guerra. Importante anche il documentario russo “Town of glory”, che permette di comprendere la cultura anti-occidentale di quel Paese. Importanti anche le opere bielorusse, tra cui il film-denuncia “Insultati. Bielorussia” prodotto in Italia, con la regia di Caterina Shulha e l’interpretazione, tra gli altri, di Ambra Angiolini e Luca Argentero.

Completa il programma l’aperitivo in compagnia di Patrizia Bernardi e delle “Cronache di Slavia”, che ci portano nella tradizione delle fiabe e del fantasy popolare di quei paesi.

Informazione e prevendita (biglietto giornaliero: 6 euro) sono possibili sulla app di Teatri di Vita, accessibile dal sito teatridivita.it; info: 333.4666333urp@teatridivita.it.

“Cuore di Slavia” fa parte di Bologna Estate 2022, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena. È realizzato con il contributo del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Cultura, e riporta il marchio EFFE Label che riconosce i più significativi e originali festival europei.

PROGRAMMA

lunedì 4 luglio

dalle ore 18.00  mostra                Ukraingels (Ukr)

ore 19.30            lettura                 Cronache di Slavia

ore 21.00            teatro                  Come parlare della guerra ai bambini (Ukr)

ore 22.00            cinema      Insultati. Bielorussia (Blr)

martedì 5 luglio

dalle ore 18.00  mostra                Ukraingels (Ukr)

ore 19.30            lettura                 Cronache di Slavia

ore 21.00            videoarte   Never again (Ukr)

ore 22.00            cinema      Town of glory (Rus) + Khan’s Flesh (Blr)

mercoledì 6 luglio

dalle ore 18.00  mostra                Ukraingels (Ukr)

ore 19.30            lettura                 Cronache di Slavia

ore 21.00            incontro (da remoto)  Carnival/AntiCarnival (Ukr)

ore 22.00            cinema      I never cry (Pol) + Lake of happiness (Blr)

giovedì 7 luglio

dalle ore 18.00  mostra                Ukraingels (Ukr)

ore 19.30            lettura                 Cronache di Slavia

ore 21.00            performance      Dancing (Ukr)

ore 22.00            cinema            Numbers (Ukr)

venerdì 8 luglio

dalle ore 18.00  mostra                Ukraingels (Ukr)

ore 19.30            lettura                 Cronache di Slavia

ore 21.00            videodanza        Monochrome (Ukr)

ore 22.00            cinema              Donbass (Ukr)

SCHEDE

da lunedì 4 a venerdì 8 luglio, ore 19.30
Cronache di Slavia con Patrizia Bernardi

DESCRIZIONE BREVE: All’ora dell’aperitivo ci accompagna ogni sera un pezzo di ‘cronache’ fiabesche e fantastiche.

Siete pronti a entrare nel mondo magico e misterioso delle… Cronache di Slavia? Ogni sera, all’ora dell’aperitivo, incontriamo la straripante invenzione fiabesca e fantastica della tradizione russa e slava, grazie alla voce di Patrizia Bernardi. Ogni sera, una sorpresa, tra baba yaga, re e principesse, animali e magie…

Patrizia Bernardi è attrice e cofondatrice insieme a Andrea Adriatico di Teatri di Vita e della compagnia :riflessi. Come attrice, è stata diretta da Adriatico in numerosi spettacoli, come Is, is oil, Un pezzo per sport, La maschia, evǝ e Madame de Sade, per il quale viene candidata nel 1999 al premio Ubu come migliore attrice. Dal 2009 è tra le protagoniste della rinascita culturale de L’Aquila con l’associazione Animammersa, nata dall’esigenza di raccontare e raccogliere attraverso diverse forme d’arte le testimonianze sul terremoto che ha distrutto la città, con la creazione di spettacoli e progetti artistici.

lunedì 4 luglio, ore 21

Come parlare della guerra ai bambini

di e con Lidiia Kuznietsova, Polina Chebanu, Yuliana Kozlovets

Theater on Mikhailovskaya / New Ukrainian Theater Arts Center di Kiev

Nell’ambito del Progetto MIR (мир) – residenze per la pace.

DESCRIZIONE BREVE: Tre attrici di Kiev, in residenza a Bologna, presentano uno studio del loro emozionante spettacolo sulla guerra.

“Figlia, hai paura quando c’è una sirena? Lascia che ti tenga forte la mano”, “Mamma, hai paura quando c’è una sirena? Lascia che ti tenga forte la mano”… Lidiia Kuznietsova, Polina Chebanu e Yuliana Kozlovets stanno lavorando in questi giorni alle prove dello spettacolo Come parlare della guerra ai bambini, che contano di presentare una volta tornate a Kiev. Sono state in residenza a Teatri di Vita per due settimane, e in questi giorni stanno attraversando altre strutture teatrali italiane, nell’ambito del Progetto MIR (мир) – residenze per la pace.Ecco una prova aperta del loro spettacolo in lavorazione.

lunedì 4 luglio, ore 22

Insultati. Bielorussia (Italia, 2022, 84’)

regia Caterina Shulha

con Ambra Angiolini, Luca Argentero, Ivano De Matteo, Giacomo Ferrara, Stefano Fresi, Carla Signoris, Caterina Shulha

sceneggiatura Andrej Kurejčik, fotografia, montaggio Donato Sileo, suono Boris Riccardo D’Agostino, produzione Dakota Film Lab

DESCRIZIONE BREVE: Un’originale opera di cinema-teatro: sette voci per raccontare il golpe in Bielorussia.

Dopo le elezioni di agosto 2020, il popolo bielorusso è sceso in strada per combattere pacificamente l’ultimo dittatore d’Europa, Aleksandr Lukašenko, al suo sesto mandato (è al potere dal 1994). Il film racconta questa storia attraverso la voce di protagonisti reali e simbolici di quei tragici giorni, come Lukašenko e il figlio, interpretati da Stefano Fresi e Giacomo Ferrara, e la presidente eletta Svetlána Tichanóvskaja fuggita in Lituania (Ambra Angiolini), ma anche il primo ragazzo ucciso dalla polizia nelle proteste (Luca Argentero), un agente (Ivano De Matteo), la presidente degli scrutini elettorali (Carla Signoris) e un’osservatrice indipendente (Caterina Shulha).

martedì 5 luglio, ore 21

Never again, video di Asya Romanova (2022)

con Fabifa, Somari, Olga Sabadin, Anna Stativa

Sarà presente la regista

Nell’ambito del Progetto MIR (мир) – residenze per la pace

DESCRIZIONE BREVE: Street art a Berlino con tre artiste ucraine e una bielorussa per dire Mai Più: un video racconta il rapporto tra arte e guerra.

Si chiamano Fabifa, Somari, Olga Sabadin, Anna Stativa: sono quattro street artist da Ucraina e Bielorussia, che si sono ritrovate a Berlino per dipingere due enormi murales dal titolo Never again. A documentare tutto è Asya Romanova, giovane artista, documentarista e regista di teatro e radiodrammi, proveniente dalla regione del Donetsk, e attualmente in residenza in Italia in diverse strutture teatrali nell’ambito del Progetto MIR (мир) – residenze per la pace, insieme proprio a una delle artiste visive raccontate in questo film, Anna Stativa.

martedì 5 luglio, ore 22

Town of glory – Città gloriosa (Uezdnyj Gorod E) (Russia-Germania-Rep. Ceca, 2020, 82’)

regia Dmitrij Bogoljubov

+ Khan’s Flesh – Il corpo di Khan (Telo Khana) (Bielorussia-Germania, 2021, 57’)

regia Krystsina Savutsina

DESCRIZIONE BREVE: Due docufilm su esemplari città di provincia in Russia e Bielorussia per capire cosa sta accadendo.

Il primo, Premio Speciale della Giuria al One World Festival di Praga, è illuminante per comprendere la ‘pancia’ del popolo russo in relazione al militarismo, all’idolatria putiniana e all’ostilità verso l’Occidente ‘fascista’. Nella cittadina di El’nja, all’estremità occidentale del Paese, il collante del popolo è dato dalla memoria della vittoria sul fascismo, che per questa comunità ha significato un enorme tributo di sangue. Il regista, che è anche membro dell’Unione dei Giornalisti russi, ha seguito due patrioti locali e le loro famiglie per tre anni. L’adolescente Maša partecipa ai raduni patriottici, tessendo le lodi di eroi caduti in battaglia, mentre il non più giovane Sergej riesuma le loro spoglie ancora sparse nella foresta. Attraverso di loro il film mostra come i traumi di guerra possano condizionare le generazioni, influenzando il sentimento popolare e le decisioni attuali. Come dice il regista Dmitrij Bogoljubov, “le persone normali sono le prime vittime di una propaganda militare che porta solo guerra e morte, senza distinzione tra paesi e nazionalità”.

mercoledì 6 luglio, ore 21

Carnival/AntiCarnival presentazione (da remoto) del lavoro di Natalia Tokarchuk e Veronika Chekan

Nell’ambito del Progetto MIR (мир) – residenze per la pace.

DESCRIZIONE BREVE: Una regista e una danzatrice, insieme per un progetto sul trauma che diventa spazio di rinascita.

Lo psicotrauma come perdita di integrità, ferita, ma anche spazio per la nascita del divino. Su questo tema hanno iniziato a lavorare l’anno scorso due artiste ucraine: Natalia Tokarchuk, regista teatrale (al Les Kurbas Theater Center di Kiev) e psicoterapeuta, e Veronika Chekan, attrice e danzatrice a Kiev e Dnipro, nonché autrice della fiaba da cui si è sviluppato il progetto. Poi, la guerra ha purtroppo arricchito il lavoro, mostrando echi e rimandi rispetto al punto di partenza. Il progetto ha così subito una crescita, che le due artiste hanno potuto sviluppare in Italia, nell’ambito di MIR – Residenze per la pace.

mercoledì 6 luglio, ore 22

I never cry – Non piango mai (Jak Najdalej Stąd) (Polonia-Irlanda, 2020, 100’)

regia Piotr Domalewski

con Zofia Stafiej, Kinga Preis, Arkadiusz Jakubik, Dawid Tulej, Cosmina Stratan, Nigel O’Neil, Shane Casey, David Pearse, Donncha Crowley

+ Lake of happiness – Un mare di felicità (Bielorussia-Germania-Spagna, 2019, 29’)

regia Aliaksei Paluyan

con Anastasiya Plyats, Igar Sigau, Sviatlana Anikei, Ales Malchanau, Aliaksandr Primshitz, Palina Kudzina, Elena Zui-Vaitekhouskaya, Dzianis Tarasenka

DESCRIZIONE BREVE: Un film dalla Polonia e un corto dalla Bielorussia sui rapporti tra figli e genitori, sul lutto e la crescita.

Nel polacco I never cry, che ha fatto incetta di premi in molti festival internazionali, Ola è un’adolescente schietta e coraggiosa, che aiuta la madre a prendersi cura del fratello disabile, mentre il padre lavora in un cantiere edile a Dublino. Ola vuole diventare una taxista per aiutare la famiglia, è appassionata di auto, ma è sempre bocciata all’esame di guida. Quando il padre muore in un tragico incidente sul lavoro, va in Irlanda da sola per riportare il suo corpo in Polonia. Ma una volta arrivata lì, si rende conto che non sarà un compito facile. Racconta il pluripremiato regista Piotr Domalewski “La storia è uno sguardo realistico sulle difficoltà che affrontano le famiglie separate dall’emigrazione: sullo sfondo c’è la vita dei lavoratori polacchi all’estero. Ma questa è soprattutto la storia di un’adolescente ribelle in un momento di svolta della vita, il passaggio all’età adulta, in cui impara che ci sono cose più importanti delle automobili e del denaro. Io stesso ho passato degli anni a cercare un modo di comunicare con mio padre, così intento ad assicurare il nostro futuro da diventare una figura alla quale pensavo solo perché provvedeva ai nostri bisogni materiali”.

giovedì 7 luglio, ore 21

Dancing di Taisiya Melnyk

Nell’ambito del Progetto MIR (мир) – residenze per la pace.

DESCRIZIONE BREVE: Una performance dell’artista ucraina che attraversa l’identità nazionale attraverso l’identità personale.

Taisiya Melnyk è una performer ucraina, nata a Dnipro, che si presenta come artista multidisciplinare e insegnante, e creatrice della danza ‘acrojazz’, tra performance, contact improvisation, acroyoga, tantra e interazione con i musicisti. Attualmente è in Italia nell’ambito del Progetto MIR (мир) – residenze per la pace, durante il quale sta lavorando a nuove performance. A Teatri di Vita presenterà uno dei suoi lavori.

giovedì 7 luglio, ore 22

Numbers – Numeri (Nomery) (Ucraina-Polonia-Francia-Rep. Ceca, 2020, 106’)

regia Oleg Sentsov in collaborazione con Akhtem Seitablaiev

con Oleksandr Yarema, Iryna Mak, Viktor Zhdanov, Lorena Kolibabchuk, Denys Rodnianskyi, Olena Uzliuk, Evhen Chernykov, Agatha Larionova, Oleksandr Begma, Mariia Smolyakova, Maksym Devizorov, Evhen Lebedin, Oleg Karpenko, Oleksandr Laptyi, Viktor Andrienko

sceneggiatura Oleg Sentsov, fotografia Adam Sikora, montaggio Jarosław Kamiński, musica Milosh Elich, scenografia Kirill Šuvalov, costumi Svitlana Dziubenko, produzione 435 Films, Apple Film Production, coproduzione Czech TV, Canal+, Halley Production., con il finanziamento di Polish Film Institute, the Hubert Bals Fund, European Producers Club, con il sostegno di Ministry of Culture of Ukraine

DESCRIZIONE BREVE: Il film creato da Oleg Sentsov nella prigione russa, oggi soldato in trincea: un’allegoria grottesca sul potere.

Undici individui, con un numero per nome, vivono rinchiusi in un ambiente controllato sovrastato da un “dio” capriccioso e indifferente, il Grande Zero. Una società distopica, la cui routine quotidiana è disciplinata da rigide regole fatte rispettare da Giudici armati. In questo mondo rigorosamente ordinato, si verifica un errore che porterà alla creazione di un mondo nuovo. Sarà migliore di quello vecchio? Folgorante satira sull’autoritarismo, religioso e politico, sulla sopraffazione della libertà e l’assuefazione al potere. Un’allegoria grottesca che funziona bene nel contesto fortemente teatralizzato, che esalta l’idea di vita come recita e gioco di ruolo. Amaramente graffiante, con un umorismo tipicamente e felicemente slavo.

venerdì 8 luglio ore 21

Monochrome, videodanza (Ucraina, 2022)

coreografo, performer, compositore Anton Ovchinnikov

produzione Black O!Range Dance Productions

prima nazionale

DESCRIZIONE BREVE: Videodanza in tempo di guerra: un performer nella solitudine di una struggente campagna, in un mondo in bianco e nero. Prima nazionale.

Un’opera di videodanza creata in tempo di guerra. L’autore è Anton Ovchinnikov, coreografo che proprio all’inizio della guerra nel Donbass, 8 anni fa, invitammo a Teatri di Vita con lo spettacolo “As I Became a Traitor” sul conflitto nel suo paese. All’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio, Anton ha lasciato Kiev per sfollare nel villaggio di Morozivka, a 50 km dalla capitale. Ma dopo poco l’esercito russo si è avvicinato finché agli inizi di aprile si è ritirato dalla zona. Solo a quel punto, Anton si è reso conto di essere rimasto ‘paralizzato’ nel suo corpo di danzatore. In questi mesi aveva solo scritto emozionanti poesie, che proprio in questi giorni verranno pubblicate anche in Italia dall’editore Sefer. E ha ricominciato a danzare. Creando quest’opera di videodanza. In bianco e nero, perché, come dice, “In questo periodo ogni cosa è diventata in bianco e nero. Sono scomparsi i mezzi toni e la gente è stata divisa in ‘amici’ e ‘nemici’. Ho cercato i mezzi toni per riportare la capacità di sentirmi di nuovo nella mia vita”.

venerdì 8 luglio, ore 22

Donbass (Ucraina-Germania-Francia-Olanda-Romania, 2018, 121’)

regia Sergej Loznitsa

con Valeriu Andriuta, Boris Kamorzin, Sergeï Kolesov, Georgiy Deliev, Thorsten Merten, Natalya Buzko, Alexander Zamuraev

sceneggiatura Sergei Loznitsa, fotografia Oleg Mutu, montaggio Danielius Kokanauskis, produttore Heino Deckert, produzione Arthouse Traffic, Graniet Film BV, JBA Production

DESCRIZIONE BREVE: Il film in 13 episodi del regista ‘scandaloso’ del cinema ucraino, per addentrarsi nella complicata guerra del Donbass.

È il 2014, siamo nel Donbass, il bacino del Donec, in cui è appena scoppiato il conflitto tra i separatisti filo-russi e le forze nazionaliste ucraine. Mentre nei palazzi dei potenti si celebrano pomposi e carnevaleschi matrimoni, nelle strade ucraine succede qualcosa di più sconvolgente. A un posto di blocco, tutti i passeggeri di sesso maschile di un bus affollatissimo di linea, vengono fatti scendere e minacciati dai militari di venire arruolati per direttissima. Ma su quel bus c’è anche un giornalista proveniente dalla Germania, che vuole capire e raccontare quello che sta accadendo. È difficile, però, per lui orientarsi in una situazione così complicata: il Donbass è un inferno quotidiano, dove il popolo è costretto a sottrarsi continuamente a bombardamenti improvvisi e i cittadini vengono vessati o raggirati dal corpo militare. Una realtà, quella raccontata nei 13 episodi del film, da cui sgorga l’immagine di un paese socialmente distrutto, dove nessuno si fida dell’altro e la propaganda assomiglia alla verità.

lunedì 4-venerdì 8 luglio, ore 18-24

Ukraingels

mostra fotografica di GORSAD (Masha Romaniuk, Ulik Romaniuk, Vitya Vasyliev)

DESCRIZIONE BREVE: La mostra fotografica del collettivo Gorsad, per la prima volta in Italia, descrive l’infanzia e l’adolescenza degli ‘angeli’ di Ucraina.

Sono foto e video di bambini e bambine, adolescenti, volti di una generazione di ‘angeli’ impertinenti. Li hanno còlti come in stranianti foto segnaletiche o in teatrini fiabeschi o ancora in gestualità provocatorie i tre fotografi di Kiev Masha Romaniuk, Ulik Romaniuk, Vitya Vasyliev, ovvero GORSAD. E li presentano qui nella loro prima mostra personale in Italia, dopo aver esposto in Svezia, Francia, Austria e Slovenia. Il trio lavora dal 2011 sui temi dell’adolescenza, della crescita, della sessualità e della ricerca della propria identità. Ha pubblicato diversi volumi.

https://gorsad-kyiv.com/

Cuore di Slavia

viaggio fra teatro e cinema nei paesi del fronte orientale

nell’ambito di “Bologna Estate”

La parola alle artiste ucraine rifugiate in Italia

e le immagini in mostra e video dagli artisti rimasti nel loro paese

Sette film da Russia, Bielorussia, Ucraina e Polonia

per parlare delle crisi dei paesi slavi

in collaborazione con Alpe Adria – Trieste Film Festival

A Bologna, Teatri di Vita 4-8 luglio 2022