Un articolato e ricco programma di concerti, che include anche appuntamenti che avrebbero dovuto svolgersi durante la stagione invernale e che erano stati cancellati, e che propone sia artisti noti sia nuove scoperte, in una pluralità di generi, dal concerto da camera al recital teatrale. Grande spazio in questa edizione anche alle voci femminili, al grande repertorio per pianoforte e ai suoi interpreti, e ai giovani talenti musicali che si stanno già distinguendo nel panorama internazionale, con un focus speciale dedicato a Dante nel Settecentesimo anniversario della morte.
I concerti si terranno in suggestivi luoghi d’eccezione, dal Palazzo Fantini di Tredozio all’Abbazia di Pomposa, dal Chiostro del Monastero di San Francesco di Mordano al Convento dei Cappuccini di Castel San Pietro Terme, dall’Arena San Domenico di Forlì al Museo delle Ceramiche di Faenza, fino al Giardino storico del Palazzo Vescovile di Imola appena restaurato, che ospiterà un’anteprima del festival, con il Duo Psiche, nell’ambito della Festa della Musica di Imola (21 giugno 2021, Giardino storico del Palazzo Vescovile).
“La Regione conferma la propria attenzione per questo Festival, ormai consolidato ma che riesce ugualmente a essere sempre fresco e innovativo- ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, intervenendo stamattina alla presentazione-. Una rassegna che riesce a coniugare l’alta qualità della proposta artistica con l’attenzione al pubblico e con l’aspetto popolare degli spettacoli che propone. Una combinazione non facile e non scontata, per la quale ci vuole una alchimia speciale e una grande qualità della direzione artistica. Importante anche la particolare attenzione ai luoghi, che aggiungono fascino alla rassegna”.
“L’arte sospesa, l’incontro rimandato, il pubblico irraggiungibile, hanno messo al centro la rilevanza del lavoro e il diritto al lavoro dei tanti che compongono l’ampia, complessa e articolata comunità del mondo artistico– commenta Massimo Mercelli, fondatore e direttore artistico del festival-. La pandemia è stata l’occasione per interrogare il senso e le forme della Cultura nel nostro Paese, e per riconsiderare i principi che ispirano e determinano il significato stesso della parola Cultura. È un termine ampio, che abbraccia molte sfumature del nostro vivere collettivo: ma un festival come ERF deve affrontare questa riflessione dalla prospettiva che esige la musica nel suo respiro universale, e che richiede la natura di questo festival, radicato nel proprio territorio con grande responsabilità verso chi lo abita. Con questa edizione ERF cerca una metamorfosi che rimetta al centro l’arte e la bellezza, in sé”.
L’inaugurazione sarà venerdì 25 giugno, presso la suggestiva Rocca Sforzesca di Imola con il concerto teatrale “La musica è pericolosa” di Nicola Piovani, che ripercorre i percorsi fra teatro, cinema e televisione che l’hanno portato a fianco di De André e Fellini, alternando l’esecuzione di inediti a nuove versioni di brani più noti in un racconto costellato di immagini di film, di spettacoli e, soprattutto, disegni di Luzzati e Manara ispirati alla personalità musicale dell’autore.
Il programma dettagliato su www.emiliaromagnafestival.it
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