Regione

Covid; circoli e associazionismo esclusi dai ristori

Il consigliere regionale Pompignoli fa proprio l’appello dei quattro Sindaci della vallata del Savio e interroga la Giunta Bonaccini: “non aiutarli vorrebbe dire farli chiudere e innescare gravi perdite dal punto di vista sociale ed occupazionale

EMILIA ROMAGNA – Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere regionale Massimiliano Pompignoli (nella foto):

“L’impatto della pandemia da Covid-19 si è rivelato particolarmente duro per l’associazionismo di promozione culturale e sociale della nostra Regione” – esordisce il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli – “questi circoli, distribuiti soprattutto nelle aree montane, svolgono un’attività preziosa e insostituibile in termini di coesione sociale ed è anche in ragione della loro strategicità collettiva che l’appello lanciato in questi giorni dai sindaci di Bagno di Romagna, Verghereto, Sarsina e Mercato Saraceno per scongiurarne la chiusura è del tutto condivisibile. Va detto infatti che il Ministero dell’Interno, con circolare del 27 ottobre 2020, ha inteso precisare che, a fronte della sospensione delle attività culturali, sociali e ricreative dei circoli (prevista dal DPCM 24 ottobre 2020 e confermata nei provvedimenti successivi), si dovesse considerare sospesa anche l’eventuale “somministrazione di alimenti e bevande effettuata, a beneficio dei soci o di frequentatori occasionali, in funzione dell’attività svolta nei suddetti centri”, determinando – in una fase emergenziale come quella che stiamo vivendo – una sostanziale e indebita disparità di trattamento. Il risultato è che queste associazioni hanno dovuto sospendere tutte le proprie attività anche nelle Regioni classificate “gialle” e, a tutt’oggi, non hanno ricevuto misure di ristoro paragonabili a quelle previste per le attività economiche con finalità commerciale.”

Pompignoli interroga quindi la Giunta regionale per sapere se “visto il perdurare dello stato di emergenza, intenda farsi portavoce presso il Governo per lo stanziamento di ristori anche ai circoli ed associazioni culturali, ricreative e di promozione sociale o se, in alternativa, voglia provvedere con lo stanziamento di fondi propri a ristoro delle medesime.”

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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