Rimini

Controlli antidroga: la Polizia Locale e la Polizia di Stato perquisiscono un albergo di marina centro

Norme di sicurezza violate e oltre 50 grammi di sostanze stupefacenti sequestrati. Denunciato il proprietario e sanzionato per oltre 4000 euro

RIMINI – Si è conclusa ieri mattina un’importante operazione antidroga partita da alcune indagini condotte dalla Squadra Giudiziaria delle Polizia Locale di Rimini. Un intervento massiccio che ha visto il coinvolgimento anche di altre forze dell’ordine come la Divisione P.A.S. della Polizia di Stato, la sezione Amministrativa della Polizia Locale, 3 unità cinofile dei vigili di cui una di Riccione. Una dozzina di agenti in tutto che – dopo l’informativa al Pubblico Ministero Davide Ercolani – sono stati autorizzati a entrare in azione ieri mattina per fare una perquisizione in un Hotel nella zona centrale di Rimini.
Tutto ha inizio da alcune informazioni confidenziali ricevute dagli agenti della Squadra di P.G. che segnalavano attività sospette di spaccio all’interno di un albergo a marina centro. Da lì sono partite le indagini che, attraverso le attività di osservazione, controllo e pedinamento degli agenti in abiti civili,  hanno portato alla conferma delle attività irregolari svolte all’interno della struttura alberghiera e alla decisione di intervenire con una perquisizione.
Un controllo avvenuto ieri mattina su più fronti contemporaneamente. Mente infatti la squadra antidroga con le unità cinofile setacciava l’area esterna, i piani e le camere, entrambe le squadre amministrative della Polizia di Stato e della Polizia locale procedevano al controllo documentale e autorizzativo nei confronti del proprietario dell’albergo, che in quel moneto ospitava 21 persone.
Sin dall’ingresso nel giardino dell’albergo – come anche all’interno della struttura – i cani poliziotto hanno iniziato a fiutare tracce di sostanze stupefacenti, trovando ovunque residui di ritagli usati per il confezionamento della droga. Sono stati rinvenuti – e sequestrati – oltre 50 grammi di sostanze stupefacenti, di cui 5 di marijuana, nascosta sotto in giardino,  41 di eroina nascosta nella sala da pranzo dell’albergo, a cui era inibito l’accesso ai clienti in quanto chiusa ad uso esclusivo del proprietario. Sul tavolo della sala da pranzo era presente anche tutto il materiale per il confezionamento delle dosi. Dal controllo dei piani superiori i cani hanno fiutato altri 10 grammi di hashish, nascosta in alcune camere dove erano alloggiate delle persone. Altri ritagli e materiale per il conferimento sono stati trovati anche nel locale caldaia.
Sono state 21 in tutto le persone ospiti, trovate nell’albergo, di cui 4 italiani e 2 risultati non in regola con i documenti di soggiorno, tutti identificati. Per 2 di loro – trovati nelle camere in possesso di 10 grammi hashish – è partita la segnalazione alla Prefettura come prevede l’art. 75 per il possesso di modiche quantità per uso personale.
Il proprietario è stato denunciato per: detenzione ai fini di spaccio (art. 73); agevolazione dell’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 79),  in quanto metteva a disposizione la sua struttura ricettiva per il consumo di sostanze stupefacenti; e per favoreggiamento dell’immigrazione (art. 12).

Oltre alle irregolarità penali legate alla droga, dal controllo nella struttura alberghiera – eseguito dalle squadre amministrative della Polizia di Stato e della Polizia Locale – sono emerse anche diverse irregolarità legate alla gestione dell’albergo, all’igiene e alla sicurezza. Il proprietario infatti è stato sanzionato per oltre 4000 euro per aver volato diverse norme legate alle disposizioni anti covid, antincendio e per la classificazione di alcune aree (sala da pranzo utilizzata per altri scopi, non a disposizione dei clienti) e lo stato di degrado igienico sanitario in cui è stata trovata tutta la struttura interna dell’albergo. Accertamenti che hanno previsto tutte le segnalazioni del caso per dare corso a verifiche più approfondite da parte degli uffici dell’AUSL e del Comune di Rimini. Attualmente infatti sono in corso ulteriori indagini per chiarire altre responsabilità.

L’ufficio stampa

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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