RIMINI – L’attività ricettiva risultava ufficialmente cessata dal 16 aprile scorso ma l’hotel a tre stelle di Miramare continuava a essere recensito sui maggiori portali di prenotazione alberghiera. Una constatazione che non era passata inosservata agli operatori del Distaccamento di Miramare della Polizia locale riminese, dando così avvio all’attività di controllo.
Al momento del sopralluogo congiunto di Polizia Locale e Ispettorato del Lavoro di Rimini, effettuato nelle prime ore di ieri, l’hotel risultava infatti essere in piena attività nonostante non fosse stata presentata alcuna segnalazione certificata di inizio attività, la cosiddetta Scia, allo Sportello unico per le attività economiche e l’unica dipendente presente, oltre ad occuparsi delle colazioni, veniva impiegata anche per fare le pulizie delle stanze e della cucina. Alle ulteriori verifiche la cucina risultava essere in precarie condizioni igieniche, così come la conservazione degli alimenti all’interno del frigorifero.
Veniva immediatamente contattata la Polizia amministrativa e sociale della Questura, e si constatava che non vi era stato alcun inserimento degli alloggiati nell’albergo nonostante il gestore asserisse di aver provveduto alla comunicazione alloggiati attraverso il portale di altre strutture ricettive.
La posizione sarà oggetto di ulteriori indagini da parte della Polizia Locale, mentre la sanzione per la violazione alla legge regionale veniva contestata immediatamente al legale rappresentante della società, affinché possa essere immediatamente informato il SUAP per i provvedimenti di competenza, mentre lo stato igienico della cucina verrà segnalato al dipartimento igiene e sanità pubblica dell’Ausl Romagna di Rimini.
“L’attività di controllo attraverso la nostra Polizia locale – ha detto l’assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad – è una delle priorità che ci siamo dati non solo nel corso della stagione estiva. Un’attività di controllo che riteniamo essenziale affinché la qualità della nostra offerta turistica non sia messa a rischio da comportamenti difformi dalle normative in materia o, ancora peggio, fraudolenti. Un’attività, che peraltro lede lo stesso principio di sana concorrenza tra operatori, che proseguirà con costanza nelle prossime settimane perché la crediamo necessaria sia alla tutela dei consumatori che di coloro che esercitano le proprie attività nel pieno rispetto della legge.”
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