Comunità energetica, contributo per studio fattibilità

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Dal bando regionale, finanziamento al progetto del Comune, con Acer e Aess, che prevede di realizzare in 14 edifici impianti fotovoltaici per autoproduzione e consumo

MODENA – Il progetto del Comune di Modena per installare impianti fotovoltaici su 14 edifici nel quartiere Crocetta riceverà un contributo di oltre 47 mila euro dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del bando della Regione Emilia Romagna che sostiene lo sviluppo di Comunità energetiche rinnovabili (Cer) finanziando i necessari studi di fattibilità.

Il progetto modenese per la creazione di una comunità energetica, promosso insieme ad Acer e Aess, l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile, che ne ha curato la parte tecnica, era stato candidato al bando nel mese di marzo ed è stato dichiarato ammissibile ottenendo un finanziamento pari al 90 per cento del budget complessivo (di 52 mila 606 euro) come previsto dallo stesso bando. Il contributo finanzia le spese per il progetto di fattibilità tecnico-economica della Comunità energetica rinnovabile e le spese amministrative e legali per la sua costituzione formale che è prevista entro un anno circa.

Le Comunità energetiche rinnovabili sono strumenti di transizione energetica che puntano sulla centralità dei cittadini, i quali diventano allo stesso tempo produttori e consumatori (“prosumer”) di energia pulita proveniente da fonti rinnovabili come, appunto, il fotovoltaico, riducendo le emissioni e diminuendo i costi delle bollette, in modo da combattere anche la povertà energetica.

La comunità energetica modenese, denominata “Mo c’è”, nascerà nel Quartiere 2 e, in particolare, nell’area della Crocetta, caratterizzata dalla presenza di un nucleo importante di utenze deboli, potenzialmente in povertà energetica.

Nelle scorse settimane, a conclusione del progetto europeo Unire (Urban network investing resource for an energy community) è stato sottoscritto anche un protocollo insieme a diversi soggetti del sociale e associazioni (Porta Aperta, Aisfor, Legambiente, Caritas, Centro studi Ircaf, Banca etica, la sezione modenese dell’Associazione italiana medici per l’ambiente, Hera, Cisl Emilia centrale e Centro servizi volontariato Terre estensi) per sostenere questo tipo di iniziative anche con attività formative.

Per la costituzione della Comunità energetica, il progetto prevede l’installazione, nel corso di almeno tre anni, di impianti fotovoltaici su 14 edifici, parte del Comune e parte di Acer. Gli edifici comunali candidati si collocano nell’area ex Amiu e sono il Polo territoriale sociale 2, il Centro logistico comunale di Protezione civile, l’emporio sociale Portobello, l’associazione culturale Stoff. Acer candida una serie di immobili situati in viale della Resistenza, strada Fossa Monda sud, via Martinelli, strada Saliceta Panaro, via Fusco, via Bazzini, via Respighi. Infine, Aess candida lo studio di pensiline fotovoltaiche da collocare nel parcheggio della propria sede in via Caruso.

La potenza massima installata sarà di 520 kWp (kilowatt di picco), con una produzione attesa di energia pari a 624.183 kWh/anno e una quantità potenziale di energia condivisibile nella Comunità energetica di 514.658 kWh/anno. Si stima, inoltre, che il nuovo impianto contribuirà a ridurre le emissioni di circa 184 tonnellate di CO2 equivalenti per anno.

I soci della Comunità energetica man mano coinvolti, famiglie e aziende, potranno essere allo stesso tempo produttori e consumatori o anche solo consumatori. L’energia prodotta sarà condivisa tra i partecipanti alla Cer attraverso la cabina elettrica di Modena est, in via Divisione Acqui, con costi in bolletta inferiori grazie agli incentivi alla produzione stabiliti dal Gestore dei servizi energetici (Gse) e al fatto che l’energia non utilizzata sarà reimmessa nella rete con ulteriori incentivi.