Caso Dentix: sedi chiuse ma i pagamenti continuano

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Dopo il lockdown le cliniche non hanno ancora riaperto lasciando i clienti senza assistenza, pretendendo, però, i pagamenti delle rate per le cure non effettuate

ParmaPARMA – Sono numerose le persone che si sono rivolte agli sportelli di Confconsumatori per ricevere assistenza nei confronti della Dentix Italia srl, catena dentistica con 57 studi concentrati in 12 regioni da Nord a Sud, che dopo il lockdown per emergenza sanitaria non ha ancora riaperto le sedi continuando, però, a pretendere dai clienti i pagamenti delle prestazioni mediche non ancora effettuate, in corso o concluse, tramite le banche e le società finanziarie affiliate. Le prime proteste sono partite dalla Toscana, soprattutto da Massa-Carrara, Prato e Pistoia e si stanno via via estendendo sul territorio nazionale.

Facendo leva su una forte campagna pubblicitaria e offrendo servizi e prestazioni dentistiche a prezzi accessibili, molte persone si sono rivolte alla Dentix Italia srl per ricevere i trattamenti odontoiatrici. Ancora oggi, a distanza di settimane dalla riapertura degli studi dentistici, la Dentix non ha riaperto le proprie sedi. Questa situazione ha allarmato molte persone in cura che hanno cercato invano di contattare l’azienda, senza però ricevere notizie certe al riguardo. Chi ha contattato il numero verde ha ottenuto informazioni vaghe sulla riapertura, e le tantissime mail inviate ai riferimenti presenti sul sito tornano puntualmente al mittente o risultano non recapitabili.

«I cittadini – riferisce l’avvocato Francesca Galloni, presidente della Confconsumatori di Massa-Carrara – che si sono rivolti agli sportelli, soprattutto toscani, della Confconsumatori sono molto preoccupati perché non hanno alcuna certezza sulla riapertura delle sedi Dentix e soprattutto perché hanno sottoscritto finanziamenti ingenti presso la struttura per poter pagare le prestazioni sanitarie che sono state interrotte e che non sanno se verranno continuate».

Tra i clienti della catena ci sono persone che hanno in corso il pagamento di rate mensili – o con addebito bancario o con bollettini postali – dei finanziamenti fatti loro sottoscrivere con la Deutsche Banks Easy, Fiditalia e altre società finanziarie direttamente presso la sede della clinica dentistica, e che oggi sono costretti a continuare a pagare le rate, che ammontano anche a oltre 300 euro al mese, a fronte dell’assoluta incertezza sulla possibilità di poter iniziare nuovamente le cure preventivate.

«La situazione è molto grave – commenta l’avvocato Galloni perché ovviamente la Dentix ha già ricevuto le somme da parte della società finanziaria che le recupera mensilmente dal cliente, che così si trova costretto a pagare senza avere la controprestazione. In alcuni casi risulta che persone anziane abbiano versato la somma richiesta con bonifico, in quanto veniva riferito che la finanziaria non avrebbe loro concesso il finanziamento data l’età».

Confconsumatori, pertanto, ha già inviato le prime lettere di contestazione alla Dentix e alla finanziaria, sia per richiedere informazioni certe in ordine alla riapertura delle sedi, sia per contestare la carente o mancata consegna ai clienti della documentazione contrattuale, e soprattutto per contestare l’annullamento e/o l’invalidità del finanziamento e la relativa sospensione dello stesso con la restituzione delle somme versate senza titolo

Confconsumatori ricorda che l’associazione, attraverso le proprie sedi territoriali, è a disposizione di consumatori, cittadini e utenti per la tutela dei loro diritti. A questo link è possibile trovare l’elenco e i contatti degli sportelli più vicini.