Bruchstücke ‘45. Frammenti di memoria

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Il Giorno della Memoria 2022 porta Parma alla Fondazione Brandeburgische Gedenkstätten di Oragnienburg

PARMA – Il Centro studi movimenti, con la collaborazione del Comune di Parma e il contributo della Regione Emilia-Romagna ha proposto ieri presso il Laboratorio Aperto del Complesso del San Paolo, ma anche in streaming dal canale You tube del Comune di Parma, Bruchstücke ‘45. Frammenti di memoria condotto dalla storica CSM Parma Ilaria La Fata.
Un viaggio attraverso storie e oggetti provenienti dai lager nazisti, una visita virtuale alla mostra della Fondazione Brandeburgische Gedenkstätten di Oragnienburg, a cura di Salvatore Trapani, collaboratore di CSM e ISTORECO Reggio Emilia  referente della Fondazione e guida autorizzata nei campi di Sachsenhausen e di Ravensbrück.
La mostra, per un biennio è stata allestita al Memoriale di Sachsenhausen è ora visitabile on line ed espone 45 oggetti risalenti al periodo della primavera 1945, un periodo di diffusa violenza e profondi sconvolgimenti, che travolsero i destini di migliaia di deportati e detenuti finalmente liberi, di ebrei sopravvissuti, di nazisti in fuga. I frammenti raccolti sono stati ritrovati negli ex lager – oggi memoriali ‒ di Sachsenhausen e di Ravensbrück, nella foresta del Belower Wald, nel Centro di Detenzione Brandenburg-Görden e nel quartier generale del controspionaggio sovietico SMERSch a Potsdam.
“Per il Giorno della Memoria 2022 abbiamo proposto a Parma un viaggio, possibile anche in questo tempo di pandemia e di restrizioni. Un viaggio in un tempo ed in una storia che sta perdendo gli ultimi testimoni.” spiega Ilaria La Fata “L’idea che ci ha guidati, dopo tanti viaggi della Memoria nei campi di sterminio, dopo tante esperienze in quei luoghi e in quegli spazi, che abbiamo promosso sia con adulti che con classi scolastiche, è stata quella di mostrare un percorso digitale che permetta di avvicinarsi, come in una visita museale, alle fonti inequivocabili delle atrocità e dell’orrore. Gli storici si basano sulle fonti, e quegli oggetti, fonti preziose, rimangono a testimoniare l’esistenza di quelle persone che la furia nazista voleva annientare ed eliminare fisicamente. Gli oggetti sono un ricordo tangibile delle loro vite e delle loro sofferenze”