Modena

Archivio storico: la sala studio riapre su prenotazione

Dall’1 settembre si potrà accedere in sicurezza, con mascherine e guanti, in posti prenotati online. Dopo la consultazione i volumi saranno sottoposti a “quarantena”

MODENA – Mascherina, accesso con prenotazione via mail (all’indirizzo archivio.storico@comune.modena.it), volumi in “quarantena” e ingressi contingentati. Martedì 1 settembre l’Archivio storico del Comune di Modena riapre, dopo la chiusura di agosto, adottando le misure contro la diffusione del Coronavirus con l’obiettivo di poter garantire a studenti e ricercatori il servizio in sicurezza. Invariati gli orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.

L’appuntamento è indispensabile per accedere alla sala studio; nella mail di richiesta, oltre ai propri dati, per velocizzare le operazioni di reperimento è consigliato indicare i materiali oggetto di ricerca (se ne possono chiedere al massimo tre). La ricerca dei pezzi archivistici può essere effettuata anche nella banca dati presente sul sito web www.comune.modena.it/archivio-storico. Gli operatori dell’Archivio storico forniranno poi un riscontro sulla prenotazione, sempre via posta elettronica, ricordando che le postazioni disponibili sono tre e che il limite di accessi settimanali è pari a due.

Oltre alla mascherina, gli utenti dovranno essere dotati anche di guanti; durante la permanenza in sala sarà obbligatorio indossare sempre tutti i dispositivi di protezione. Nel rispetto delle prescrizioni sanitarie, nei locali sarà effettuata un’adeguata sanificazione i volumi e gli inventari a stampa studio non potranno essere prelevati a scaffale in autonomia, ma occorrerà rivolgersi all’addetto di sala; inoltre, gli inventari e i repertori non a stampa in copia unica saranno consultabili solo tramite la mediazione dell’archivista.

Una volta restituiti, sulla base delle indicazioni dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, tutti i documenti consultati torneranno a essere disponibili per il pubblico dopo un trattamento di “quarantena” al quale saranno sottoposti per alcuni giorni; nel caso in cui la consultazione del materiale prelevato non si esaurisca in una sola seduta di studio, l’utente potrà tenere in deposito al massimo un pezzo che, ovviamente, non sarà dato in consultazione ad altre persone. Al momento sono esclusi dalla consultazione i materiali di grande formato.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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