Al momento si sta lavorando per la condivisione di soluzioni software e di procedure utili a facilitare l’accesso dei cittadini e delle imprese ad alcuni servizi online, soprattutto per quanto riguarda la gestione di procedure come la realizzazione di un’immagine coordinata dei tre siti web istituzionali e la realizzazione di modulistiche uniformi di avvio di procedimenti online. Lo scopo è quello di arrivare a condividere in un prossimo futuro le stesse procedure che consentano di rispondere alle esigenze dei cittadini di avere servizi più agili.
Le tre Province affrontano così le sfide che lanciano il programma Next Generation EU e il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, che hanno fra i loro assi strategici l’innovazione digitale e tecnologica, indispensabile per fronteggiare le conseguenze economiche e sociali della crisi pandemica e per puntare ad una rapida ripartenza.
L’accordo fra le tre Province consente di unire le risorse, ottimizzare l’organizzazione delle strutture, valorizzare le professionalità interne a ciascun ente, condividere esperienze, buone pratiche e fabbisogni assicurando al territorio romagnolo l’erogazione di servizi di qualità superiore. Condividere, infatti, le procedure di acquisizione di beni e servizi consentirà di ridurre i tempi procedimentali e i costi per le tre Amministrazioni. Il potenziamento delle competenze digitali diffuse consentirà di ottimizzare i processi interni e i rapporti con i cittadini, le imprese e le altre amministrazioni. La ricerca di opportunità di finanziamenti ulteriori rispetto ai fondi provinciali potrà consentire di coniugare al meglio i principi di economicità, efficienza ed efficacia a cui la pubblica amministrazione deve aspirare.
”Questo accordo, nel quale crediamo moltissimo – dichiarano i presidenti Gabriele Antonio Fratto di Forlì-Cesena, Michele De Pascale di Ravenna e Riziero Santi di Rimini – ha l‘obiettivo di superare il gap che imprenditori e cittadini scontano da diverso tempo e ci chiedono di colmare. Guardiamo insieme nella stessa direzione, e al futuro, parlando di infrastrutture. Questa volta, però, non si tratta di strade e ponti, ma di infrastrutture tecnologiche che, finalmente, accompagnino il territorio romagnolo in un percorso di transizione digitale che ci consenta di ridurre non solo i divari territoriali, ma anche quelli generazionali e di genere, così da guadagnare in termini di competitività e di attrattività complessive.”
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