Il programma si apre giovedì 9 dicembre col secondo appuntamento della rassegna “Identità e alterità”, curata da Leonardo Gandini, docente di Storia del Cinema ed Estetica del cinema, e Chiara Strozzi, ricercatrice universitaria, entrambi di Unimore. Il film in proiezione è “Quando eravamo fratelli” (Zagar, 2018), presentato dal direttore del Trieste film festival, Fabrizio Grosoli. Tratto da un’opera di Justin Torres che nasce da un’esperienza di vita vera, la pellicola dello statunitense Jeremiah Zagar ha come protagonisti i tre fratelli portoricani Manny, Joel e Jonah, che vivono in una zona arretrata degli Stati Uniti chiamata Utica. I bambini si fanno strada nella loro infanzia, ma Jonah rispetto ai suoi fratelli inizia un percorso personale che si distacca dall’ideale mascolino incarnato dal padre e insegue la definizione di una sua sensibilità, aprendosi a ciò che sente.
Venerdì 10 Franco La Torre è invece il protagonista del nuovo incontro della serie “Dialogo con l’autore” curata dall’associazione culturale L’asino che vola. Intervistato da Gaetano Alessi, l’autore presenta il suo ultimo libro “L’antimafia tradita. Riti e maschere di una rivoluzione mancata” (Zolfo editore). Franco La Torre aveva venticinque anni quando suo padre, Pio, venne ucciso da “Cosa nostra” il 30 aprile 1982 e a metà degli anni Novanta raccolse il testimone dalla madre assumendo, come impegno quotidiano, quello di continuare la battaglia contro il sistema di potere politico-mafioso. Nel volume La Torre riflette quindi sul ruolo del contrasto alla criminalità organizzata, non lesinando critiche, e intravvedendo un futuro per un’antimafia che non si limiti alla narrazione di singoli eroi ma che costituisca una parte della più generale battaglia per la difesa della democrazia in Italia.
Appuntamento con la musica dal vivo, infine, sabato 11 alla Tenda con uno dei concerti rock organizzati dall’associazione Intendiamoci. Sul palco si esibisce Giallorenzo, una delle realtà più spontanee e genuine uscite nel panorama indipendente italiano negli ultimi anni. Segno particolare della band è la capacità innata di raccontare storie, una attitudine racchiusa già nel nome scelto per il gruppo, innestandole su un tappeto sonoro in cui si mescolano una miriade di generi differenti e che viene recuperata dai precedenti progetti dei suoi componenti (Malkovic e Montag). Ad accompagnare la band lombarda, sul palco, anche due formazioni locali, Casemurate e Maciste.
Il programma completo e le modalità di prenotazione delle iniziative sono consultabili online su www.comune.modena.it/latenda e sulla pagina facebook “La Tenda”.
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