Un concentrato di ironia corrosiva e analisi sociale, rivendicazione disincantata e narrazione caustica. Liberamente ispirato a La morte di Socrate dello scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt, nato a seguito dell’intuizione di Giuseppe Patroni Griffi che glielo suggerì, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato e oggettistica di Santippe, la moglie del filosofo, tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità.
“Patroni Griffi ha letto il testo di Dürrenmatt e mi ha detto se ne potevo trarre qualcosa. Mi incuriosiva l’idea di sfatare questa leggenda che Santippe fosse solo una specie di bisbetica – così Franca Valeri -. Io ne faccio una moglie come tante, con una vita quotidiana piena di alti e bassi, una donna intelligente che del marito vede anche tanti difetti. Nel testo di Dürrenmatt c’è poco di Santippe, per questo, per conoscerla meglio, ho preso delle informazioni su Socrate e ho letto i ‘Dialoghi’ di Platone. Mi sono fatta l’idea di una donna forte che ha vissuto accanto a un uomo per noi straordinario ma che per lei era semplicemente un marito e per giunta noioso”.
Nello spettacolo si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane e Alcibiade, una masnada di buoni a nulla a cominciare da Platone, il principale bersaglio polemico dello spettacolo. Lei non sopporta che abbia usurpato le idee del consorte anche se fu molto fedele nel riportarle. E così lo degrada a un semplice copista e si mette in testa di chiedergli pure i diritti d’autore. Anzi alla fine pensa di poter scrivere lei un dialogo: protagoniste però sarebbero le donne. Ed è infatti soprattutto alle donne che parla: neanche la vedovanza le toglie il diritto di emanare un giudizio onesto sul comportamento dei mariti, degli uomini in generale e anche di quelle donne che ingannano l’altro sesso. Non serve, dice, indagare sulla vera natura del proprio uomo, basta accettarlo così com’è da vivo e da morto; d’altronde, “la morte di un marito è un così grande dolore che nessuna donna ci rinuncerebbe”.
Avvertenze per il pubblico
Il Masini sarà un Teatro sicuro.
Per riaprire in sicurezza e in ottemperanza alle normative anti-Covid, vi ricordiamo le regole tutt’ora valide per l’accesso a Teatro (obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dello spettacolo; capienza contingentata al 50% dei posti disponibili, distanziamento interpersonale), oltre a queste ulteriori novità:
Biglietti: da 14 a 27 euro.
Prevendite: nel giorno di spettacolo dalle ore 10 alle ore 13.
Prenotazioni telefoniche (0546 21306): dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13.
Vendita online su Vivaticket.
Nelle sere di spettacolo la Biglietteria aprirà un’ora prima dell’inizio della rappresentazione.
Info: 0546 21306 – www.accademiaperduta.it
TEATRO MASINI
FAENZA
Venerdì 4 e sabato 5 giugno 2021 ore 21
Centro Teatrale Bresciano – INDA Istituto Nazionale Dramma Antico – Mismaonda
LELLA COSTA
La vedova Socrate
di Franca Valeri
liberamente tratto dall’opera La morte di Socrate di Friedrich Dürrenmatt
per gentile concessione di Diogenes Verlag AG
regia Stefania Bonfadelli
Foto: La vedova Socrate
di Franca Valeri
liberamente ispirato a “La morte di Socrate” di Friedrich Dürrenmatt
per gentile concessione di Diogenes Verlag AG
regia Stefania Bonfadelli
con Lella Costa
produzione Centro Teatrale Bresciano
progetto a cura di Mismaonda Foto © Masiar Pasquali
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