Parma

Al Parco Ferrari si può giocare tutti insieme

A Parma si installa una giostra accessibile grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione comunale, l’Unione Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM) e le famiglie

PARMA – Un progetto che si realizza con il contributo di istituzioni, associazioni e famiglie con lo scopo di rendere il gioco un momento di vera inclusione per tutti i bambini.
Promotrice del progetto è Erika Zeraschi, mamma di un bambino con disabilità che con il sostegno del Comune di Parma e di UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) Direzione Nazionale, e con il contributo di Esselunga, ha reso possibile l’installazione di una giostra “Carosello” nel Parco Ferrari.
Questa giostra è a disposizione di tutti i bambini della città, perché elimina le barriere sia fisiche che culturali e permette ai bambini con disabilità di godere del parco insieme ai coetanei.
L’assessore al Welfare, Laura Rossi, e l’assessore alle Politiche di Pianificazione e Sviluppo del Territorio e delle Opere Pubbliche, Michele Alinovi, lavorando in stretta sinergia con associazioni, aziende e famiglie, e coadiuvati dal delegato alla Disabilità Mattia Salati e dal delegato al Decoro urbano Antonio Maria Tedeschi, esprimono grande soddisfazione per la realizzazione di questo importante progetto per l’intera città: “La giostra, collocata all’interno dell’area giochi esistente nel Parco Ferrari, realizza da un lato il diritto al gioco che dovrebbe caratterizzare la vita di ogni bambino e dall’altro getta le basi per una inclusione che fa spazio alla ricchezza della differenza. I bambini, al di là della disabilità, hanno infatti un’occasione in più per giocare insieme costruendo relazioni e sviluppando la loro fantasia in modo spontaneo. Una importante occasione resa possibile, ancora una volta, dal lavoro di rete che si dimostra da sempre una risorsa fondamentale del nostro territorio”.
Marco Rasconi, presidente nazionale UILDM: “L’installazione della giostra “Carosello” è un altro passo in avanti per “Giocando si impara”, il nostro progetto per il diritto al gioco di tutti i bambini. Un traguardo che assume grande valore in questo tempo di pandemia, in cui è più difficile per i bambini incontrarsi e giocare insieme. Dietro a questa giostra c’è un grande lavoro di squadra, in sinergia con l’Amministrazione comunale di Parma. Questo è il nostro dono per tutti i bambini della città, una possibilità per incontrarsi nelle differenze e diventare grandi insieme. Voglio ringraziare di cuore coloro che hanno creduto e fatto crescere il nostro sogno”.
Erika Zeraschi, promotrice del progetto: “Desidero esprimere un sentito ringraziamento al Comune di Parma e la mia grande gioia per la realizzazione di questo progetto rivolto all’inclusione. I miei ringraziamenti vanno anche a UILDM, a Esselunga e a chi ha voluto donare i punti Fìdaty per sostenere la causa.
La creatività è fondamentale. È essenziale che il parco giochi possa far vivere delle emozioni, a tutti, anche ai bambini con disabilità perché a partire dal gioco si possano creare relazioni sociali realmente condivise, da mantenere e sviluppare nel tempo. Credo anche che un parco giochi vada progettato ascoltando tutti: i tecnici, i familiari, gli stessi bambini che lo useranno.
Rendere il gioco stimolante, divertente e accessibile per ogni bimbo, indipendentemente dalle umane differenze, significa posizionare quei primi mattoni sociali per una vita di relazione piena, allargata, il più possibile felice. Significa creare una ‘comfort zone’ da conservare nel ricordo, come bussola e dono prezioso, per accompagnarci nella società di domani.”
UILDM nasce nel 1961 con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità, attraverso l’abbattimento di ogni tipo di barriera, e sostenere la ricerca scientifica e l’informazione sulle distrofie e le altre malattie neuromuscolari. Ha una presenza capillare sul territorio grazie alle 66 Sezioni locali, i 3.000 volontari e i 10.000 soci, che sono punto di riferimento per circa 30.000 persone. UILDM svolge un importante lavoro in ambito sociale e di assistenza medico-riabilitativa ad ampio raggio, gestendo anche centri ambulatoriali di riabilitazione, prevenzione e ricerca, in stretta collaborazione con le strutture universitarie e socio-sanitarie.
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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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