Cesena

A trent’anni dalla scomparsa, la città ricorda la cesenate Cristina Golinucci

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Santa Messa a Ronta con il Vescovo giovedì 1° settembre e convegno al Palazzo del Ridotto sabato 3 settembre

CESENA – Giovedì 1 e sabato 3 settembre la città di Cesena ricorderà Cristina Golinucci, la giovane cesenate scomparsa all’età di 21 anni il 1° settembre del 1992. Esattamente a trent’anni da quel tragico giorno l’Associazione Penelope, insieme alla famiglia Golinucci e al Comune di Cesena invitano tutta la cittadinanza al giardino di Cristina, tra via Mimose e via Ginestre, a Ronta, dove il vescovo Douglas Regattieri e il parroco don Andrea Budelacci alle ore 18 di giovedì celebreranno la Santa Messa. A seguire, i saluti e il ricordo del sindaco Enzo Lattuca e di Marisa Degli Angeli, madre di Cristina.

Sabato 3 settembre invece, alle ore 16, nella Sala Sozzi del palazzo del Ridotto (piazza Almerici 12) sarà fatto il punto sulla vicenda che da anni vede la mamma di Cristina chiedere a gran voce la verità. Sul motto “Chi dimentica cancella, noi non dimentichiamo”, il pomeriggio sarà introdotto dai saluti di Marisa Degli Angeli e vedrà, a seguire, gli interventi del Presidente Nazionale dell’Associazione “Penelope”, che si occupa di persone scomparse sul territorio nazionale, Avvocato Nicodemo Gentile, e di Barbara Iannuccelli, Avvocato volontaria di Penelope Emilia-Romagna.

A seguire, il Teatro delle Lune presenterà “I fiori di Cristina”, un’opera di Massi Fusai con le voci teatrali di Monica Briganti e Vincenzo Morrone e l’accompagnamento musicale al pianoforte del maestro Andrea Ruscelli.

Giacomo Garaffoni, autore e regista cesenate si appresta, dopo oltre tre anni di ricerca a debuttare con “Voglio soltanto le ossa”, spettacolo teatrale dedicato alla storia di Cristina Golinucci e della sua scomparsa, al Teatro A. Bonci dal 25 al 27 novembre, prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Proprio nel pomeriggio di sabato 3 settembre presenterà il progetto dello spettacolo, la sua natura profondamente emotiva, e il lavoro svolto come artista, sugli atti d’indagine, portando alla luce i dettagli inediti che questo percorso ha fatto emergere.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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