Lotta alla pesca abusiva: nel Parco del Delta del Po a Comacchio Forze dell’Ordine in azione

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pali reti e cogolli a comacchioPolizia provinciale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale e Corpo Forestale dello Stato in un intervento coordinato

FERRARA – La collaborazione tra Polizia provinciale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale e Corpo Forestale dello Stato, in azione alla foce del canale Pallotta a Comacchio a circa 200 metri dallo sbocco in valle Fattibello, ha portato alla rimozione di pali, reti e cogolli di grandi dimensioni, di ostacolo all’entrata del novellame nelle valli di Comacchio. L’intervento coordinato, in accordo col Parco del Delta, è avvenuto sulla riva sinistra, dove si apre un ampio varco di circa 70 metri e dal quale diparte un altro corso d’acqua che si dirige direttamente verso la stazione Foce delle valli di Comacchio, fondamentale per la risalita verso le valli del novellame e del pesce in genere.

L’operazione è stata concordata dopo una segnalazione effettuata da alcune guardie volontarie, che hanno notato la chiusura totale del varco causato da una sorta d’impianto fisso di pesca composto da reti e pali. Giunti sul posto gli agenti provinciali, hanno rinvenuto, da una riva all’altra, una rete tenuta tesa da circa 50 pali in legno con due grandi sacche a più inganni, per catturare il pesce in transito in ambo i sensi del tratto. Lungo e faticoso è stato il lavoro che, con l’impiego di due barche ha portato alla rimozione di 40 pali in legno, 60 metri di rete e due sacche a più inganni di circa 4 metri ognuna.

Forze dell’ordine e guardie ecologiche volontarie hanno poi contribuito alla rimozione di 30 micidiali cogolli di diverse lunghezze ed inganni durante tre interventi in circa la metà dei canali adduttori alle valli di Comacchio, sempre nel Parco del Delta del Po.

“Grazie alla collaborazione interforze e all’impegno di tutti – dice il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – è possibile intensificare gli sforzi per contrastare i comportamenti illegali, per la tutela del patrimonio ittico che vive e si riproduce nelle acque del Parco del Delta del Po”.