Modena

25 parile, Soliani: “Il tempo della resistenza è adesso”

Il corteo con autorità e associazioni partigiane

La vicepresidente nazionale dell’Anpi è intervenuta in piazza Grande dicendo che il mondo ha “un grande bisogno di Liberazione”. Domenica il trekking urbano

MODENA – “Il tempo della Resistenza è adesso: quando il mondo è attraversato da un grande bisogno di Liberazione, quando infuriano le guerre, quando l’umanità sembra smarrire il senso del futuro. È oggi il tempo del sogno che percorre le strade, anche di Modena, come in quel 25 aprile di 79 anni fa”. Lo ha affermato Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi e vicepresidente nazionale dell’Anpi, che oggi, giovedì 25 aprile, ha partecipato con il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e il presidente della Provincia Fabio Braglia, alla manifestazione per celebrare la Festa della Liberazione che, come ogni anno, si tiene in piazza Grande. Presente anche la prefetta Alessandra Camporota.

Le cerimonie si sono aperte con la messa in Duomo, officiata da monsignor Giuliano Gazzetti, e sono proseguite con il corteo guidato dalle autorità civili e militari accompagnato della banda cittadina “Ferri”. Al Sacrario della Ghirlandina i rappresentanti delle istituzioni hanno reso omaggio ai caduti con la deposizione di una corona di fiori, prima della manifestazione conclusiva in piazza Grande.

Il programma delle celebrazioni, promosso dal Comitato per la storia e le memorie del Novecento dell’amministrazione comunale, prosegue domenica 28 aprile con il trekking urbano “1944, l’anno più lungo. La vita, la violenza, le bombe”. La passeggiata parte alle 15 dalla Ghirlandina e durerà circa due ore. Si partecipa su prenotazione (segreteria@istitutostorico.com).

Per ricordare il centenario dell’assassinio da parte dei fascisti del deputato Giacomo Matteotti, inoltre, in piazza Mazzini è stata collocata nei giorni scorsi l’installazione “Una dittatura non cade dal cielo”, un grande cubo nero che ricorda l’omicidio e l’avvento, con le elezioni politiche del 1924, del fascismo con scritte come “Una dittatura non cade dal cielo”, “Una dittatura non chiede permesso”, “Una dittatura non è un oggetto misterioso” e “Una dittatura non è uno spazio libero”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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