Bologna

25 Aprile: Bonaccini al 72^ anniversario della liberazione di Castelnuovo Rangone (Mo)

Il presidente della Giunta regionale: “Il futuro parte dalla conoscenza e dalla memoria condivisa del nostro passato”. Alla cerimonia l’Amministrazione comunale, le autorità, l’Anpi e gli studenti: “Grazie all’Europa ciò che era tragicamente quotidiano settanta anni fa oggi non lo è più, eppure c’è chi mette in discussione la scelta europea. I partigiani e le partigiane della Resistenza avevano chiara la visione del domani: un’Italia libera e forte, in un’Europa libera e unita, in un Mondo libero e giusto”

BOLOGNA – La deposizione delle corone al monumento ai Caduti di Montale, e poi il corteo fino al monumento ai caduti di Castelnuovo, accompagnati dal Corpo bandistico Parmiggiani di Solignano. Il ritrovo in Municipio, con i saluti del presidente dell’Anpi comunale, Massimiliano Meschiari, e del sindaco di Castelnuovo, Carlo Bruzzi, presenti gli studenti dell’Istituto comprensivo ‘G. Leopardi’. Si sono svolte questa mattina, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, le celebrazioni del 72^ anniversario della liberazione di Castelnuovo Rangone (Mo).

“Proprio oggi, 72 anni fa, Castelnuovo Rangone veniva liberata dal nazifascismo– ha ricordato il presidente della Giunta regionale-. Un giorno di felicità, offuscata però dal lutto che ancora viveva il paese. Pochi giorni prima, infatti, il bombardamento del Torrione e del centro del paese aveva fatto dodici vittime civili, tra cui donne e bambini”.

“C’è una ragione per la quale ciò che era tragicamente quotidiano a Castelnuovo 70 anni fa, così come in molte parti delle nostre terre, oggi non lo è più, ma continua invece ad esserlo in tanti altri luoghi del Mondo, come ad esempio in Siria, e questa ragione si chiama Europa– ha sottolineato Bonaccini-. Penso al lungo e faticoso processo di unione dell’Europa, all’idea che popoli e nazioni, nemici in mille guerre, potessero immaginare un futuro di cooperazione. Eppure, c’è chi oggi mette in discussione la scelta europea: ma come ieri furono soprattutto i giovani a dire ‘no’ alla dittatura e alla guerra, anche oggi devono essere soprattutto loro, i giovani, a dire ‘No’ a queste voglie di fuga nel passato. I partigiani e le partigiane della Resistenza avevano chiara la visione del futuro: un’Italia libera e forte, in un’Europa libera e unita, in un Mondo libero e giusto”.

E proprio col pensiero rivolto alle nuove generazioni, il presidente della Regione si è detto convinto “che il futuro parta dalla conoscenza e dalla memoria. E’ dunque importante che le istituzioni locali, regionali e nazionali non facciano mai mancare la loro attenzione, la loro presenza e anche il loro appoggio concreto a tutte le iniziative promosse sul territorio. Su questo abbiamo oggi a disposizione uno strumento in più: la legge regionale per la Memoria del Novecento, la legge 3 del 2016, che conferma l’impegno della Regione e si propone di valorizzare e mettere a sistema le tante iniziative e i tanti progetti pensati e realizzati in Emilia-Romagna, in particolare per quanto riguarda quelli nelle scuole e con gli studenti. E’ una legge che parte proprio dall’idea che la memoria condivisa non debba mai venire meno– ha chiuso Bonaccini- facendo invece da base per un futuro che possa continuare ad essere di pace e di prosperità”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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