Parma

10 ottobre: all’Università di Parma seminario Rintracciare “l’emergente sociale”

PARMA – Alle ore 10 nell’Aula Magna di borgo Carissimi. Interverranno Gino Mazzoli (Praxis, Reggio Emilia), Alain Ehrenberg (CNRS, Paris), Mauro Magatti (Università Cattolica, Milano), Vincenza Pellegrino (Università di Parma)

Mercoledì 10 ottobre, alle ore 10, nell’Aula Magna “Angelo Scivoletto” di borgo Carissimi, si terrà il seminario Rintracciare ‘l’emergente sociale’, organizzato da Vincenza Pellegrino, docente del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali dell’Università di Parma.

L’incontro, aperto a tutti gli interessati, consisterà in due conversazioni, con ampio spazio per il dibattito con il pubblico. Gino Mazzoli (Praxis, Reggio Emilia) converserà con Alain Ehrenberg (CNRS-Université Paris Descartes) sul tema La fatica di essere sé stessi e la tensione “possibile-impossibile”. Vulnerabilità e protezione sociale oggi.

Successivamente Vincenza Pellegrino converserà con Mauro Magatti (Università Cattolica, Milano) sul tema: Abbondanza e paralisi. Scarsità e generatività. La crisi è ambivalente.

A seguire, dalle ore 14.30 alle ore 17.30, sono previsti due workshop in gruppi di discussione per approfondire concetti e parole nuove emersi.

Per informazioni e iscrizioni ai workshop pomeridiani rivolgersi a vincenza.pellegrino@unipr.it oppure giulia.rodeschini@unipr.it

Lo Scenario

Grandi mutamenti sociali in atto modificano completamente le forme del legame sociale e delle relazioni di mutuo scambio, ma stentiamo a coglierne la direzione. Non basta ciò che discende dalla collazione tra gli sguardi specialistici novecenteschi, dalle letture parziali dei problemi, poiché le trasformazioni che l’umanità sta vivendo eccedono la possibilità di essere pensate appieno nei termini consueti, con le categorie analitiche e le operazioni logico-razionali che caratterizzano la nostra formazione.

È difficile rintracciare “l’emergente sociale” – inteso qui come realtà sociale in divenire, il “già e non ancora”, l’oggi che eccede le nostre categorie e ci supera per dinamismo e vitalità, lasciandoci sconcertati, affascinati, spaventati. Da un lato emergono nuove forme di socializzazione, impressionanti reti connettive tra i luoghi e all’interno di essi, nuove forme di mutuo aiuto e di auto-organizzazione legate al crescere costante delle competenze. Dall’altro lato il sistema tardo capitalista si rivela in grado di mettere a frutto la connettività per farne la macchina di produzione del valore, di fare dell’immaginario il sistema da cui trarre dati, informazioni, prendendo tutto (il tempo dei consumatori di rete, i desideri, le mode) in cambio di niente. Ancora non concepiamo a pieno questo capitalismo cronofagico e che estrae valore dalle cose virtuali e immateriali mentre il lavoro scompare e il precariato si diffonde a macchia d’olio.

Un modo utile di navigare in mezzo a questi mutamenti sembra essere quello di ascoltare il fare quotidiano dei soggetti: ambiente, demografia, tecnologia propongono nodi che fatichiamo a pensare, tuttavia viviamo quotidianamente questa complessità, e in qualche modo già la manipoliamo mentalmente.

Quali immaginari, spesso poco consapevoli, quali forme di rappresentazione del mondo ci aiutano oggi ad individuare l’emergente sociale? Il seminario propone alcuni scenari interpretativi dell’emergente sociale che forse sono in grado di togliere ansia al modo in cui stiamo nel mutamento sociale.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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