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Modena, 3° PEEP: “Ripristino impianto irriguo stimato in 500 mila euro”

L’assessore Guerzoni ha risposto all’interrogazione del consigliere Fasano del Pd: “L’investimento non è giustificato, il verde pubblico ora è in grado di automantenersi”

MODENA – “Il costo per il ripristino dell’impianto di irrigazione del 3° comprensorio Peep ammonta a 500 mila euro. Spesa non giustificata dalle necessità, in quanto oggi, il verde pubblico, risulta avviato e in grado di automantenersi senza bisogno di una irrigazione massiccia e dedicata”.

Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Giulio Guerzoni rispondendo, nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 20 aprile, all’interrogazione del consigliere del Pd Tommaso Fasano sullo stato dell’impianto di irrigazione del 3° comprensorio Peep (pozzo di via Grosseto).

Il consigliere ha ricordato che nell’area, da 30 anni è presente un impianto di irrigazione servito da un pozzo artesiano di oltre 100 mt di profondità, che copre tutta la superficie occupata dalle abitazioni da via Grosseto a Via Arezzo, da Via Mattarella a via Galli, ma che nel 2013 il suo funzionamento è stato interrotto e una prova di riapertura svolta nel 2014 non è andata a buon fine. Fasano ha sottolineato come i residenti della zona abbiano ripetutamente manifestato l’interesse a raggiungere una soluzione affinché la manutenzione del verde non venga compromessa, e ha quindi chiesto quali sarebbero i provvedimenti di manutenzione necessari per evitare un nuovo allagamento del Peep qualora venisse ripristinata l’attività dell’impianto e quali sarebbero i costi di manutenzione e gestione dello stesso. Nell’interrogazione domanda inoltre se esistono strumenti tecnici, non disponibili in passato, attraverso i quali ottimizzare le dimensioni, i costi e i consumi dell’impianto, e “se il Comune è disponibile a fornire un contributo nella ricerca e nella realizzazione di soluzioni alternative per garantire l’irrigazione delle zone di pertinenza in un’ottica di coinvolgimento della popolazione residente nell’area, valutando anche soluzioni di compartecipazione e co-gestione”.

L’assessore ha ripercorso le tappe che hanno portato alla chiusura dell’impianto irriguo che si sviluppa su 3.300 metri lineari circa, ricordando come nel 1984, in occasione della firma della concessione in diritto di superficie di aree edificabili nel 3°comparto Peep, venne definito un accordo “de facto” che prevedeva la costruzione dell’impianto irriguo a servizio di tutte le aree a cura dei privati e la fornitura dell’acqua a cura del Comune, vista la difficile individuazione dei confini tra verde pubblico e privato. “Negli anni – ha proseguito – con l’ampliamento del Peep sono stati attivati, a titolo precario, ulteriori allacciamenti per l’irrigazione delle aree verdi miste, pubbliche/private. Nel 2001 emersero alcuni problemi di utilizzo dell’impianto che indussero a temporizzarne il funzionamento e nel 2013 l’Amministrazione iniziò a valutare l’opportunità del mantenimento dell’impianto, ridotto in condizioni tali da richiedere continue e costose manutenzioni non più giustificate da effettive esigenze delle alberature”.

Guerzoni ha spiegato che nello stesso anno si tenne un incontro pubblico in Circoscrizione 3 nel quale fu comunicata l’intenzione del Comune di interrompere il funzionamento dell’impianto, ritenuto insostenibile, rimandando al 2014 la cessazione in modo da consentire ai condomini di trovare soluzioni alternative, se interessati a mantenere l’irrigazione delle aree di pertinenza. “Nel 2014 – ha detto ancora l’assessore – l’Amministrazione decise di mettere temporaneamente in funzione l’impianto: prova conclusa immediatamente in quanto le condizioni generali delle condotte e le rotture ormai diffuse provocarono un preoccupante allagamento di una vasta area del Peep, a ulteriore riprova della impossibilità del mantenimento in funzione dell’impianto”.

Guerzoni ha infine evidenziato che “Il pozzo presente al terzo Peep è una risorsa idrica da rimettere a disposizione per l’irrigazione di interesse pubblico e dei residenti non appena possibile. Ad esempio – ha aggiunto – potrà essere utilissimo per il mantenimento delle future piantumazioni previste nell’ampliamento del Peep Morane”.

Nella replica, il consigliere Fasano ha definito esauriente la risposta “composita e articolata. È giusto contemperare l’investimento alle necessità – ha proseguito – ma è opportuno tener presente che, in caso di necessità, l’acqua potabile non è indicata per irrigare quelle piante e va valutato un intervento per sfruttare il pozzo, in vista anche del completamento del Peep di via Morane. Laddove si cercheranno soluzioni di ripristino o nuove – ha concluso il consigliere – non si potrà prescindere da una compartecipazione dei cittadini nelle decisioni e nella gestione”.

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Redazione

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