Cesena: Contrasto alla violenza di genere e pari opportunità

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Il nutrito programma di attività varato da Comune e associazioni. Per realizzarlo arrivati dalla Regione 42mila euro di finanziamento

comune-cesenaCESENA – Aiuto alle vittime per sottrarsi ai maltrattamenti e cominciare una nuova vita, ma anche una profonda opera di sensibilizzazione fra i più giovani: si allarga ad ampio raggio a Cesena l’impegno contro la violenza sulle donne.

Un risultato raggiunto grazie all’alleanza fra Amministrazione comunale, associazionismo, mondo dell’educazione.

Da questa collaborazione, infatti, è scaturito un articolato programma di attività per l’anno 2017 che ha ottenuto oltre 42mila euro di contributi dalla Regione Emilia – Romagna, nell’ambito del bando a sostegno delle azioni per promuovere le pari opportunità e contrastare le discriminazioni e la violenza di genere. Una bella notizia, che l’Assessora alle Politiche delle Differenze Francesca Lucchi ha appena provveduto a comunicare a tutte le realtà coinvolte, con una lettera in cui illustra lo stesso programma.

“Il piano d’azione che abbiamo messo a punto – sottolineano il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessora Francesca Lucchi – si basa principalmente su due capisaldi: da un lato c’è la volontà di promuovere la massima informazione e consapevolezza su questi temi a partire dai ragazzi; dall’altro, l’intento di garantire supporto e sviluppo adeguati ai servizi di cura, protezione, sostegno e tutela attraverso una sinergia fra i vari soggetti impegnati su questo fronte. Del resto, lo stesso programma finanziato dalla Regione è nato nel segno del ‘fare rete’: l’Amministrazione comunale e le varie realtà cesenati sensibili a questo tema hanno formato una cordata di civiltà, proponendo insieme azioni a difesa della parità di genere, secondo le proprie sensibilità ed attitudini”.

Per potenziare ulteriormente questo lavoro di squadra, nel 2017 si metteranno in campo nuove forme di collaborazione, in particolare per dirimere casi difficili e situazioni complesse. Fra esse, l’avvio di un coordinamento specialistico fra i vari enti coinvolti e la sperimentazione di gruppi di sostegno psicologico, per stimolare le donne vittime del problema a intraprendere percorsi di uscita condivisi con gli operatori. In programma, inoltre, entro giugno due iniziative di formazione per quegli operatori che nello svolgimento del loro lavoro possono imbattersi a casi di violenza, in modo che siano in grado di riconoscerne immediatamente i segnali. Il primo sarà un momento di “formazione oltre la strada”, e offrirà agli operatori di strada competenze per affrontare, in particolare, casi che coinvolgano stranieri o profughi. Il secondo corso sarà, invece, centrato sul cosiddetto ‘metodo Sara”, dove Sara è l’acronimo per “Spousal Assault Risk Assessment”, cioè la valutazione del rischio di recidiva nei casi di violenza interpersonale fra partners. Si tratta di una metodica messa a punto in Canada da un gruppo di esperti per individuare se e quanto un uomo che ha agito violenza nei confronti della propria partner (moglie, fidanzata, convivente), o ex-partner, è a rischio, nel breve o nel lungo termine, di usare nuovamente violenza.

Molta attenzione viene rivolta alle giovani generazioni, con progetti specifici da svolgere nelle scuole. E’ già partito (in collaborazione con la cooperativa Libra, il Gruppo Consorti Rotary e Grafica Farnedi), il progetto “Io+Io=Noi”, che coinvolge 24 classi di scuole medie inferiori e superiori cesenati: si tratta di un laboratorio che porta i ragazzi a riflettere sulle differenze di genere e il loro rispetto e, contestualmente, a produrre video o micro-spot che possano trasmettere questo messaggio ai loro coetanei.

A settembre 2017, invece, prenderà il via il progetto “Vivi”, promosso in collaborazione con l’associazione Perledonne e anche in questo caso rivolto a studenti delle classi medie e superiori.

Sempre l’associazione Perledonne ha promosso il ciclo di incontri, appena partito, dal titolo “E’ difficile che l’uomo chieda aiuto da solo”: al centro dell’attenzione il tema della violenza, concentrandosi sull’analisi della figura dell’aggressore. Fra gli aspetti caratterizzanti del ciclo, il fatto che gli incontri si svolgano in spazi inconsueti, e particolarmente frequentati dai ragazzi, come i centri sportivi.

Sarà riproposto, per il secondo anno, il progetto Tratti di Donna, realizzato in collaborazione con il centro di aggregazione giovanile Garage, che si rivolge alle ragazze e, attraverso attività di gruppo, mira a stimolare la discussione sui temi degli stereotipi, della violenza, dei servizi e delle loro prospettive come donne del futuro.

Infine, ma non ultimo per importanza, è in programma l’avvio di un progetto sperimentale per aiutare donne che hanno vissuto esperienze difficili di maltrattamenti e violenze a conquistare una più completa autonomia. Il progetto, che prenderà il via a breve, si articolerà in due parti: la prima fase sarà dedicata all’attività di formazione in aula e affronterà materie di base e trasversali per fornire competenze utili per essere pronte ad affrontare i vari aspetti della vita quotidiana e il rientro nel mondo del lavoro. La seconda fase prevede stage di 100 ore presso aziende del territorio aderenti all’iniziativa. Il progetto si svolge in collaborazione con Technè, Enaip ed InformaGiovani.

Da segnalare, infine, che grazie al finanziamento regionale si procederà a rinnovare tutto il materiale informativo sui servizi attivi in questo ambito, con la pubblicazione di una nuova brochure multilingue e dedicata ad un pubblico diversificato per età e tipologia. A questa attività stanno lavorando, insieme al Centro Donna, il centro di aggregazione Garage e Fidapa.