“evǝ”, lo spettacolo di Andrea Adriatico e Teatri di Vita vola a New York

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evǝ foto di scena

In scena il 13 e 14 dicembre a The Tank

BOLOGNA – Le “evǝ” volano a New York per due repliche a The Tank, il 13 e 14 dicembre. Una tournée breve e intensa, che comprende anche un incontro pubblico alla Casa Italiana della New York University. Lo spettacolo, reduce da una fortunata tournée in diverse città italiane e a Berlino, approda negli Usa, con le sue storie di denuncia del sessismo e del patriarcato, con i temi LGBTQ+ contenuti nel testo della drammaturga inglese Jo Clifford. The Tank, spazio strategico nel panorama del teatro indipendente della East Coast, accoglierà i racconti di “evǝ”, un coro di identità e fluidità raccolto nello spettacolo di Andrea Adriatico, che vede la partecipazione di Eva Robin’s, icona del transgender, la regista d’opera non-binary americana Rose Freeman, l’attrice storica di Teatri di Vita Patrizia Bernardi, l’attore palestinese Anas Arqawi, il danzatore-performer Met Decay e l’attore-produttore Saverio Peschechera.

La tournée è sostenuta dal Ministero della Cultura italiano, dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Bologna.

“Salve uomini, salve donne. E chi di voi non è né signora né signore, e né uomo né donna. Ma come me. Forse qualcosa nel mezzo o forse qualcosa che ha un po’ dell’uno e un po’ dell’altra o un qualcosa o un chi non è stato ancora pensato o immaginato…”

Metterò Dio sul banco degli imputati e gli dirò: sto conducendo un’inchiesta giudiziaria che potrebbe portare a un procedimento penale, un’indagine sulla natura di Dio e la storia del libro della Genesi…”

Una storia che conoscono tutti. Forse. Quella di quando Dio creò Adamo ed Eva, prima il maschio e poi, come un ripiego, la femmina. Due generi ben distinti, con destini ben segnati. Perché in questa storia non è stato previsto chi sta nel mezzo, o ha un po’ dell’uno e un po’ dell’altra. Andrea Adriatico si confronta con le tematiche di genere e con le fluidità di storie e identità, umane e teatrali, con il racconto ‘oltraggioso’ di chi rilegge la Genesi e il testo sacro fondativo della società occidentale come l’affermazione della superiorità del maschio sulla femmina, e propone un’altra lettura. E se Dio, nel segreto del suo armadio, nascondesse vestiti femminili?

Jo Clifford è una drammaturga e performer inglese, di base a Edimburgo, ha scritto oltre cento opere teatrali, e le è stato assegnato il premio Olwen Wymark. Tra le sue opere, il controverso The gospel according to Jesus, queen of HeavenGod’s new frock, titolo originale di evǝ, è stato scritto nel 2002 e presentato in Italia nel 2007 all’interno di Intercity Festival. Durante il lockdown ha scritto svariati pezzi per teatri e radio inglesi, oltre che due brevi sequenze teatrali per la sua compagnia Queen Jesus Productions. Attualmente sta lavorando all’opera The not so ugly duckling con Maria MacDonel e The Covid requiem con Lesley Orr per il teatro di Pitlochry.

Andrea Adriatico compone partiture della parola e dello spazio, facendo base nella “casa” bolognese di Teatri di Vita creata nel 1993: spettacoli che spesso incontrano drammaturgie dense come quelle di Koltès, Pasolini, Beckett, Copi, Jelinek, interlocutori privilegiati di un modo autorale di creare concerti di corpi e voci, attraversando con i suoi lavori numerosi festival da Santarcangelo alla Biennale Teatro. Al cinema racconta rimozioni intime e pubbliche in documentari e film drammatici, presentati e premiati in festival internazionali, fino all’ultimo Gli anni amari, prodotto con Rai Cinema e dedicato alla vita di Mario Mieli.

Eva Robin’s, icona trans dello spettacolo italiano, alterna la sua presenza come attrice in televisione, al cinema (in film diretti da Dario Argento, Damiano Damiani, Maurizio Nichetti, Alessandro Benvenuti) e in teatro, dove debutta nel 1993 al Festival di Santarcangelo ne La voce umana con la regia di Andrea Adriatico, con il quale calca le scene in molti altri spettacoli, attraversando autori come Cocteau, Copi, Beckett, Jelinek. Sempre in teatro ha lavorato con altri registi come Valter Malosti e Leo Muscato (in Tutto su mia madre, che le è anche valso la nomination al premio Ubu 2011).

Rose Freeman è regista e performer, scrive, insegna e produce teatro. In particolare ha diretto, tra l’altro Die Liebe der Danae di Strauss al Pittsburgh Opera Festival, L’histoire du soldat di Stravinskij alla Temple University, Die Freischütz di Weber al Third Eye Theatre, che ha contribuito a fondare. Ha diretto opere liriche, spettacoli teatrali, performance di burlesque, concerti hip hop, e conduce workshop di opera e musical. Insegna alla Temple University di Philadelphia, dopo aver insegnato a Chicago. Il suo pronome gender-neutro non-binario è “zie/zir”.

Patrizia Bernardi è attrice e cofondatrice insieme a Andrea Adriatico di Teatri di Vita e della compagnia :riflessi. Come attrice, è stata diretta da Adriatico in numerosi spettacoli, come Is, is oil, Un pezzo per sport, La maschia e Madame de Sade, per il quale viene candidata nel 1999 al premio Ubu come migliore attrice. Dal 2009 è tra le protagoniste della rinascita culturale de L’Aquila con l’associazione Animammersa, nata dall’esigenza di raccontare e raccogliere attraverso diverse forme d’arte le testimonianze sul terremoto che ha distrutto la città, con la creazione di spettacoli e progetti artistici .

Anas Arqawi ha studiato teatro al Freedom Theatre di Jenin in Palestina, dove ha poi recitato in spettacoli diretti da Nabil Al-Raee e Micaela Miranda. A Teatri di Vita, con la regia di Andrea Adriatico, ha preso parte a La maschia di Claire Dowie e al film Gli anni amari.

Met Decay, danzatore e performer, ha preso parte, tra l’altro, a spettacoli con il Teatro di Sacco (per la regia di Roberto Bisulli) e con i coreografi Daniela Malusardi, Mauro Bigonzetti, Sara Libori e Arianna De Angelis Marocco.

Saverio Peschechera, organizzatore e direttore di produzione teatrale e cinematografica, ha partecipato come attore a spettacoli (L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi, Delirio di una trans populista, Un pezzo per Sport) e film (Gli anni amari) diretti da Andrea Adriatico.