Rimini: Sicurezza urbana, in arrivo il decreto del Viminale che garantirà più potere ai Comuni

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Il commento del sindaco Andrea Gnassicomune di Rimini logo

RIMINI – Il commento del sindaco Andrea Gnassi: “Secondo quanto riportato anche oggi dalla stampa nazionale, dovrebbe essere pronto a giorni il decreto sulla sicurezza urbana voluto dal Governo ed elaborato dal Ministero dell’Interno in stretta collaborazione con Anci, un provvedimento che dovrebbe andare incontro a un’esigenza che noi sindaci portiamo alla ribalta ogni qualvolta ne abbiamo l’occasione. Il decreto infatti va nella direzione di provare a dare qualche strumento per aumentare la capacità di azione degli amministratori locali affinché possano intervenire su quei fenomeni che minano la vivibilità delle nostre città e il decoro urbano.

Da anni sostengo che i sindaci combattono con entrambe le mani legate dietro la schiena sul ring della sicurezza. Le leggi non assegnano se non scarsissimi poteri ai primi cittadini, nonostante poi la giusta e legittima preoccupazione sociale e dei cittadini si riversi in prima battuta su di loro. A Rimini abbiamo provato e stiamo tuttora provando a trovare degli strumenti che possano permetterci di non restare con le mani in mano, a partire dal tema della prostituzione: ci siamo ‘inventati’ un’ordinanza ‘fai da te’, per tentativi, visto che le precedenti non avevano retto al primo ricorso in quanto per la legge la prostituzione su strada non è un fenomeno che sollevi ‘preoccupazione sociale’. E’ stata poi la volta dell’ordinanza contro il sovraffollamento abitativo, per tentare di dare un colpo al problema sfaccettato e complesso dell’abusivismo commerciale. Infine l’ordinanza per cercare di porre un freno all’abuso di alcol e in particolare dei minori, problema che oltre a essere foriero di degrado urbano, riguarda anche la salute dei nostri ragazzi. Ordinanze e provvedimenti più di una volta giudicati ‘creativi’, proprio perché messi a punto facendo lo slalom tra paletti giudiziari e buchi legislativi, che però si stanno rivelando d’avanguardia e che potrebbero avere fondamenta più solide con l’entrata in vigore del decreto del Ministero dell’interno, che ha come obiettivo primario quello di dare ‘strumenti adeguati per garantire una serena convivenza nelle nostre città’, anche ‘blindando’ per quanto possibile le ordinanze in materia firmate dai sindaci.

Tra le novità contenute nel decreto parrebbero esserci diversi elementi che vanno proprio nella direzione di dare maggiore stabilità ai provvedimenti che anche il Comune di Rimini ha preso in questi anni, come le limitazioni in luoghi particolari (tipo stazioni, giardini, porti, ma anche luoghi ritenuti di particolare pregio artistico e storico o ad alta frequentazione turistica) “all’abuso di bevande alcoliche, di sostanze stupefacenti, all’esercizio della prostituzione o alla violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione degli spazi”. E’ quindi previsto una sorta di “daspo” per chi trasgredisce, con le somme o i proventi sequestrati destinati al miglioramento per il degrado urbano. Saranno poi definite dal Prefetto, in accordo con  il Comitato provinciale per la sicurezza pubblica, aree specifiche per ospitare manifestazioni e cortei, in modo così da evitare che si blindino le città per giornate intere.

Attendiamo quindi che questo decreto venga alla luce per poter finalmente dare robustezza e organicità alle tante iniziative singole nate dalla necessità di dare risposte ai cittadini. Confidando però che questo maggior ‘potere’ sia accompagnato da una radicale riorganizzazione delle Polizie municipali, in accordo e in armonia con le altre forze deputate all’ordine pubblico. Non serve un Paese di ‘sceriffi’, ma di competenze chiare ed efficaci per dare risposte rapide ai problemi. Per Rimini in particolare, il tema della sicurezza non può prescindere dal salto di rango della nostra Questura: per questo rivolgo un appello affinché si agisca in maniera coordinata per la promozione della Questura dalla fascia C alla fascia B, un salto di livello che significherebbe avere mezzi e uomini adeguati alle esigenze di una città come la nostra”.