Reddito d’inclusione, a Modena via alle prime 30 domande

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Rei: il flusso maggiore atteso con l’anno nuovo. E già a gennaio potrebbero essere erogati i primi contributi Res: 180 le famiglie già ammesse al sostegno regionale

Municipio-Comune-ModenaMODENA – A Modena le prime 30 domande per il Rei, il Reddito di inclusione previsto dallo Stato come misura di sostegno alla povertà, sono già arrivate sul tavolo dell’Inps che dovrà valutarne l’ammissibilità.

Le richieste vengono inviate dagli operatori dei Servizi territoriali del Comune on line tramite un’apposita piattaforma simile a quella utilizzata per il Sia, Sostegno all’inclusione attiva, analogo beneficio attivato dal Governo nel 2016, che era rivolto alle famiglie con figli minori o disabilità ma prevedeva un limite Isee molto più alto restringendo, pertanto, di parecchio la platea dei beneficiari.

Delle 1100 domande presentate per il Sia, solo circa 200 sono quelle ammesse al contributo; circa 180 i percorsi di inclusione già avviati dai Servizi sociali comunali che per i nuclei beneficiari hanno attivato progetti sociali con associazioni di volontariato e tirocini formativi in collaborazione con il Centro per l’impiego.

Le famiglie prive dei requisiti necessari per ottenere il Sia sono state spesso indirizzate verso il Reddito di solidarietà (Res), la misura disposta dalla Regione Emilia Romagna, rivolta anche a famiglie senza minori e a singoli individui, che ugualmente prevede un contributo economico erogato a fronte dell’impegno sottoscritto dal beneficiario a seguire il progetto di inclusione proposto.

Da quando è partito, nel mese di settembre, ad oggi, sono circa 300 le domande per il Res inviate dai Poli sociali del Comune di Modena, un centinaio sono ancora al vaglio dell’Inps. Per circa 180 famiglie è invece già arrivata la buona notizia: la domanda è stata ammessa al contributo che potrebbe essere erogato già da gennaio attraverso una carta acquisti protetta da password in cui ogni due mesi vengono versati 80 euro per ogni componente del nucleo familiare.

Dal 18 dicembre gli sportelli dei quattro Poli territoriali, già dedicati all’accoglienza dell’utenza in carico al Welfare, hanno iniziato a ricevere su appuntamento anche chi intende richiedere il contributo Rei, Reddito di inclusione.

Una sessantina gli appuntamenti fissati entro la fine del 2017, ma non tutti si sono tradotti automaticamente nell’invio della domanda, spesso mancante di parte della documentazione. Circa la metà dei nuclei richiedenti non è conosciuta ai Servizi sociali che per gli altri possono invece già disporre di dati e, soprattutto nei primi giorni, i telefoni degli uffici sono stati tempestati di richieste di informazioni.

Trenta le domande in regola con i requisiti già inoltrate all’Inps a cui spetta l’ultima parola per l’ammissibilità al contributo. Anche a Modena il grosso delle richieste per il Rei arriverà quindi con l’anno nuovo, quando per le famiglie sarà anche possibile far calcolare dai Caf il nuovo Isee che diventa obbligatorio.