Piacenza: Recupero dell’ex chiesa del Carmine

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Lunedì 9 gennaio, alle 17.30, presso la Cappella Ducale di  Palazzo Farnese in programma il convegno “Il laboratorio aperto”

Palazzo Farnese PiacenzaPIACENZA – Si terrà lunedì 9 gennaio, con inizio alle 17.30 presso la Cappella Ducale di Palazzo Farnese, il convegno “Il laboratorio aperto”, promosso dal Comune di Piacenza nell’ambito del percorso di recupero e valorizzazione dell’ex chiesa di Santa Maria del Carmine.
Dopo i saluti del sindaco Paolo Dosi, ad aprire i lavori sarà Francesco Salizzoni con un intervento dal titolo “Il concept”, seguito da Silvano Bertini, responsabile del Servizio politiche di sviluppo economico, ricerca industriale e innovazione della Regione Emilia Romagna, che tratterà il tema “La rete regionale”, mentre la chiusura del convegno sarà a cura del vicesindaco Francesco Timpano, il cui intervento verterà sugli aspetti legati a “Il progetto piacentino”.

“Il progetto relativo all’ex Chiesa del Carmine – afferma il vicesindaco Timpanocomprende due distinti ambiti di intervento: da un lato, il recupero e il consolidamento strutturale dell’edificio e dall’altro, il suo riuso funzionale. L’intervento infatti è finalizzato alla realizzazione e all’attivazione di un Laboratorio aperto per la mobilità e la logistica sostenibile. Uno spazio urbano fruibile dai cittadini e dalle imprese, che vedrà la coesistenza di servizi di informazione su ambiente, mobilità, turismo ed eventi cittadini e di spazi attrezzati con tecnologia informatica avanzata, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità”.

Per informare e coinvolgere i cittadini il Comune ha organizzato la mostra “Come il Carmine sarà restituito alla città”, che illustra il percorso compiuto per la progettazione del restauro, consolidamento e adeguamento funzionale della fabbrica dell’ex Carmine e che ha aperto i battenti il 20 dicembre per restare aperta al pubblico sino a lunedì 9 gennaio nello spazio mostre del Farnese.

“L’auspicio – conclude Timpanoè che l’ex Chiesa del Carmine torni ad essere parte della città, con le sue funzioni, ma anche con un uso pubblico dei suoi spazi. Sarà un cantiere complesso, data la natura storica dell’immobile – inutilizzato da decenni – che ridarà però nuova vita a un vero gioiello architettonico”.