Parma, Lectio inauguralis del Centro Universitario di Bioetica

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“Dalla descrizione alla sintesi del vivente”: Carlo Alberto Redi parla della nuova tecnica di genome editing.Martedì 22 novembre, alle ore 16, in Aula dei Filosofi

uniparmaPARMA – È il genome editing il tema scelto per la lectio inauguralis del Centro Universitario di Bioetica dell’Ateneo di Parma. “Dalla descrizione alla sintesi del vivente” il titolo della lectio, in programma per martedì 22 novembre alle ore 16 in Aula dei Filosofi (Palazzo Centrale dell’Ateneo – via Università 12).

Relatore sarà Carlo Alberto Redi, Professore ordinario di Zoologia all’Università di Pavia e Accademico dei Lincei, da anni impegnato principalmente nel campo della genomica funzionale. A introdurlo saranno il Rettore Loris Borghi e il Direttore del Centro Universitario di Bioetica Antonio D’Aloia.

Il Prof. Redi interverrà su uno degli argomenti che oggi più dividono la comunità scientifica nel settore delle scienze della vita. La nuova tecnica di genome editing (CRISPR-Cas9) è infatti considerata rivoluzionaria perché consente di modificare la sequenza delle basi che compongono il DNA di un essere vivente: proprio per questo è anche oggetto di forti preoccupazioni etiche collegate al suo potenziale uso sull’uomo.

Alcuni autorevoli scienziati hanno chiesto una moratoria sull’uso biomedico della nuova tecnica, ancora immatura e rischiosa, e la rivista “Science” ha pubblicato on line l’appello di un gruppo ricercatori (tra i firmatari il premio Nobel per la medicina David Baltimore) sulla necessità di definire misure (policy) appropriate, come ad esempio linee-guida e criteri etici comuni sul genome editing, che per molti scienziati ha un potenziale straordinario e prospetta grandi benefici per le generazioni future

Carlo Alberto Redi
Carlo Alberto Redi è Professore ordinario di Zoologia all’Università di Pavia e Accademico dei Lincei.
È stato componente della Commissione Nazionale di Studio sull’utilizzazione delle cellule staminali, presieduta da Renato Dulbecco; dal 2006 al 2010 è stato direttore Scientifico della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo su nomina dell’allora Ministro Livia Turco. Nel 2007 è stato nominato membro del Comitato Nazionale Biosicurezza, Bioterrorismo e Scienze della Vita.
Sul piano scientifico ha lavorato soprattutto nel campo della genomica funzionale. È stato a capo del gruppo di ricerca che con il professor Ryuzo Yanagimachi ha partecipato alla clonazione del primo topo, Cumulina.
È editorialista scientifico di alcuni dei principali quotidiani italiani (“Corriere della Sera”, “La Stampa”). Tra i suoi libri più conosciuti, anche dal grande pubblico, “Il biologo furioso. Provocazioni d’autore tra scienza e politica”.

Il Centro Universitario di Bioetica
Il Centro Universitario di Bioetica dell’Ateneo di Parma (UCB – University Center of Bioethics), recentemente istituito, si propone di svolgere un ruolo di coordinamento e di promozione della ricerca bioetica in Ateneo, attraverso il metodo del confronto interdisciplinare e pluralistico. Vi aderiscono docenti e ricercatori di tutte le aree coinvolte nella riflessione bioetica.
Finalità principale del Centro, diretto dal Prof. Antonio D’Aloia (ordinario di Diritto Costituzionale e docente di Biodiritto), è l’approfondimento delle questioni di ordine etico, medico, sociologico, giuridico ed economico connesse allo sviluppo delle scienze e delle biotecnologie applicate alla persona umana (ingegneria genetica, biologia sintetica, neuroscienze, robotica, nanotecnologie), ai progressi della medicina (procreazione, decisioni di fine vita, trapianti e donazioni di organi), alle prospettive della salute come diritto individuale e interesse collettivo (dignità del malato, diritto di rifiutare le cure, consenso informato, medicina predittiva, TSO). A questo nucleo fondamentale dei temi bioetici, il Centro affiancherà l’analisi dei problemi legati alla cosiddetta “bioetica della sopravvivenza”, che consente di recuperare alla dimensione tematica del progetto questioni legate alla sostenibilità ecologica e ambientale, alle diseguaglianze nell’accesso ai beni primari per la vita e la dignità umana (acqua, cibo, assistenza sanitaria), alla tutela degli animali.