“Node Festival”, arti elettroniche e digitali a Modena

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Mercoledì 9 alle 21 Melnyk in S. Bartolomeo. Fino a sabato 12 novembre artisti dal mondo in città tra suono, multimedia e arti visive a Planetario, Teatro Storchi e Galleria civica di Modena

MODENA – Lubomyr Melnyk, pianista ucraino innovatore nel panorama della musica classica contemporanea, presenta l’ultimo album “Illirion”, pubblicato da Sony Classical, mercoledì 9 novembre alle 21 nella chiesa di San Bartolomeo in via dei Servi 18 nel centro storico di Modena (ingresso 12 euro). Si apre così a Modena l’ottava edizione del festival “Node”, dedicato alle arti elettroniche e digitali, che fino a sabato 12 novembre ospita artisti provenienti dal mondo, esploratori delle diverse stratificazioni del suono nei punti di intersezione con multimediale e arti visive.

L’edizione 2016 è una produzione Lemniscata in collaborazione con fuse*, grazie al contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune e Galleria civica di di Modena. mostra alla Palazzina, visitabile gratuitamente fino al 5 marzo 2017, è curata da Filippo Aldovini, direttore artistico di “Node”, e organizzata e prodotta da Galleria civica di Modena e Fondazione Cassa di risparmio di Modena (per informazioni www.galleriacivicadimodenta.it).

Il 10 novembre “Node” si sposta al Planetario civico “Martino” di Modena (viale Jacopo Barozzi, 31) con tre grandi nomi della scena elettroacustica e sperimentale italiana accompagnati dai live visual di Paradoxes, realtà ravennate specializzata in live performances per planetari. Protagonisti della serata (posti esauriti) sono Giuseppe Ielasi, che presenterà materiale inedito del suo progetto solista “Inventing Masks”, e il duo formato da Giovanni Lami ed Enrico Malatesta con un progetto site-specific pensato per la struttura architettonica del planetario e ispirato alle atmosfere del racconto di Philip K. Dick, “We can remember it for you wholesale”.

L’11 novembre alla node-eli-kezlerGalleria civica di Modena (Palazzo Santa Margherita corso Camalgrande 103), serata a ingresso gratuito con quattro performance curate da sei artisti: l’americano Huerco S. presenta dal vivo in anteprima nazionale il suo ultimo album “For Those Of You Who Have Never (And Also Those Who Have)”, che propone la sua concezione di techno destrutturata; il progetto collaborativo di Rashad Becker, guru dell’elettroacustica contemporanea, ed Eli Keszler, sound artist poliedrico e virtuoso batterista proveniente dalla scena free jazz di New York; Fis (acronimo per Forever in Search), del produttore neozelandese Oliver Peryman, noto per l’approccio musicale tra texture organiche e imponenti ondate soniche. Fis presenta a “Node” il suo “From Patterns to Details” in un’inedita performance audio-video in collaborazione con il videoartista Jovan Vucinic; infine, la sound artist italiana Gnode-robert_henke_inagrm_01ea Brown, in un set che combina differenti filoni musicali del passato e del presente in un originale approccio al “djing”.

Il festival chiude il 12 novembre al Teatro Storchi con due spettacoli audiovisivi di forte impatto (ingresso 12 euro). Fulcro dell’evento la prima nazionale di “Lumière II” di Robert Henke, guru dell’elettronica e specialista nell’utilizzo a fini artistici delle tecnologie laser. Il progetto dell’artista tedesco – che ha debuttato nel febbraio 2015 al Centre Pompidou di Parigi – spinge all’estremo le possibilità del medium creando immagini che coprono l’intero spettro visivo attraverso forme e fenomeni cinetici eleganti ed elaborati. Con “Lumière II”, Henke produrrà una connessione costante fra laser e suoni nel punto di node-paul-jebanasam_tarik-barriunione tra concerto e visual art. L’apertura della serata è affidata al musicista inglese di origini cingalesi Paul Jebanasam, che crea atmosfere evocative e cinematografiche, accompagnato dai live visuals di Tarik Barri, artista visivo con all’attivo collaborazioni come quella con Thom Yorke per il quale ha curato l’accompagnamento visivo nel tour Atoms for Peace.

Continua fino al 5 marzo alla Palazzina dei Giardini Ducali in corso Canalgrande la mostra “605 prepared dc-motors, cardboard boxes” dell’artista svizzero Zimoun, noto per le sue opere che uniscono sound art e architettura degli spazi. Con oggetti industriali d’uso comune e costruzioni minimaliste esplora il ritmo meccanico, la tensione tra modelli ordinati del Modernismo e forza caotica della vita. La mostra, a cura di Filippo Aldovini direttore artistico di “Node”, è organizzata e prodotta da Galleria civica e Fondazione Cassa di risparmio di Modena. La mostra è visitabile gratuitamente da mercoledì a venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 18 a orario continuato; chiuso lunedì e martedì.

Info on line sulla mostra (www.galleriacivicadimodena.it).

Info su Node (www.nodefestival.com o sui social www.facebook.com/nodefestival

e www.instagram.com/nodefestival).

Mediapartner di “Node” 2016 sono Digicult, Noisey, Soundwall, The New Noise, ZERO. Booking partner: Basemental. Partner per la comunicazione è Intersezione.