Lezione-spettacolo sul lato oscuro della chimica nella Grande Guerra a Ferrara

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Diana Manea FERRRA – Martedì 16 febbraio alle ore 15 nell’Aula E1 del Polo Chimico Bio Medico, (Via L. Borsari, 46), si terrà la lezione-spettacolo “La Grande Guerra: il lato oscuro della Chimica”, organizzata dal Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Ferrara.

Ad intervenire all’iniziativa sarà il Gen. Giorgio Seccia, Brigadiere generale dell’esercito nella riserva ed esperto di lavorazioni chimiche di interesse militare, che parlerà della “Grande Guerra. La chimica come arma”. Mentre gli attori Lino Guanciale e Diana Manea si alterneranno in brani recitati e brevi interventi discorsivo-esplicativi.

“Abbiamo deciso di organizzare questa iniziativa proprio nel ricordo della Grande Guerra – afferma Olga Bortolini, Direttrice del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche di Unife – I primi 15 anni del XX secolo furono un periodo formidabile dal punto di vista del progresso scientifico. Molte, infatti, delle teorie elaborate da fisici e chimici sono la base delle nostre attuali conoscenze. Il lavoro dei chimici era importantissimo per le economie industriali e produttive dei paesi europei in quel periodo, purtroppo gli eventi della battaglia di Ypres, in cui si utilizzarono gas letali per avere la meglio sul nemico, offuscarono improvvisamente il ruolo positivo avuto fino a quel momento, mettendo in risalto il lato oscuro della chimica”.

Lino Guanciale“Un argomento emotivamente così difficile da affrontare, necessitava di una formula comunicativa originale – ci spiega Catia Contado, Ricercatrice del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e organizzatrice dell’iniziativa – Ecco quindi l’idea della lezione-spettacolo, in cui il rigore della presentazione scientifica è affiancato, sostenuto e potenziato dalle capacità comunicative proprie del teatro.

La parte ‘spettacolo’ quindi avrà il compito di aiutare a conoscere, a capire, a chiedersi perché?. Questo progetto vuole offrire agli studenti universitari, nostri principali interlocutori e a quelli delle scuole superiori invitati a partecipare, un’opportunità di approfondimento culturale, che, visto il contesto storico evocato, supera l’ambito strettamente chimico”.