Incidenti: al minimo storico nel 2016 i decessi sulle strade del Parmense

59

In crescita invece il numero degli incidenti (42 più che nel 2015). Tutti i dati sono stati presentati questa mattina in Provincia. Presenti i Delegati alla Statistica Paolo Bianchi e alla Viabilità Serpagli, e gli esponenti delle forze dell’ordine del territorio

1xweb_PARMA – Nel 2016 si sono verificati nel Parmense 1.543 incidenti stradali (42 in più dell’anno precedente), che hanno provocato 2.056 feriti (di cui, si stima, un centinaio di feriti gravi) e 21 decessi, (minimo storico rilevato finora), pari a 11 in meno del 2015.

I dati sono stati resi noti questa mattina in Provincia, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato i Delegati provinciali alla Statistica Paolo Bianchi e alla Viabilità Gianpaolo Serpagli e gli esponenti di Prefettura, Comando provinciale dei Carabinieri, Polizia stradale, Polizia provinciale, Vigili del Fuoco, Polizie municipali dei Comuni del territorio. I dati sono stati illustrati da Gianmarco Baroni, del Servizio Statistica della Provincia.

“Il calo dei decessi per incidente stradale è certamente un dato positivo, ma non sufficiente per rallegrarci – afferma il Delegato provinciale alla Viabilità Gianpaolo Serpagli – in particolare resta il dolore per le vittime, come Filippo, morto di recente sulla Massese. Resta inoltre la preoccupazione per lo stato delle nostre strade, oltre 1400 km in gran parte in montagna, che l’Ente fa sempre più fatica a mantenere, a causa dei tagli pesantissimi che la Provincia ha subìto da ormai tre anni. Credo comunque che la collaborazione avviata con diversi Comuni possa aiutare la salvaguardia dei pedoni, che è competenza comunale.”

“La raccolta e l’elaborazione dei dati è fondamentale per meglio amministrare, e in questo caso ci aiuta a capire meglio quali sono i tratti più pericolosi, su cui occorre operare per ridurre gli incidenti – ha affermato il Delegato provinciale alla Statistica e al Bilancio Paolo Bianchi, che ha anche ringraziato le Forze dell’ordine per il loro lavoro prezioso – Le risorse investite nelle strade sono risorse per la sicurezza e il benessere dei cittadini, e producono, alla lunga, anche risparmi economici. Per questo continua la nostra protesta contro i tagli, che ha condotto anche a denunce clamorose da parte del Presidente. Attendiamo con ansia l’annunciato “Decreto enti locali”, che dovrebbe ridare ossigeno alle nostre finanze e premetterci di far fronte alle necessità più impellenti del territorio.”

Il Terzo e il Quarto Programma d’azione europeo per la sicurezza stradale, rispettivamente per i due decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidenti stradali, con una particolare attenzione agli utenti deboli , cioè pedoni, ciclisti e utenti di ciclomotori e motocicli. In provincia di Parma nel 2016 i decessi si sono ridotti di quasi il 70% rispetto all’anno 2001.

DATI PER TIPOLOGIA DI VEICOLO. Tra il 2011 e il 2016 il numero più alto di decessi (102) si è registrato tra conducenti e passeggeri di autovetture (che sono il 75% dei veicoli in circolazione sulle strade italiane), e mezzi pesanti; seguono motociclisti (37), ciclisti (21), pedoni (19), ciclomotori (3).

Gli utenti deboli sono, però, esposti a rischi più elevati rispetto agli utilizzatori di altre modalità di trasporto. L’indice di mortalità (numero di decessi ogni 100 incidenti) per i motociclisti è quasi 4 volte superiore a quello degli occupanti di autovetture (categoria di riferimento), quello per i pedoni è quasi triplo. Nonostante il maggior rischio che corrono gli utenti deboli, si è avuta nell’ultimo anno una diminuzione nel numero complessivo dei coinvolti in incidenti (687, -3,4% rispetto all’anno precedente), determinato dal forte calo del numero di ciclisti coinvolti, ma con un aumento nelle altre categorie, in particolare tra i pedoni (159 persone).

Anche il numero dei deceduti tra gli utenti deboli è in calo, raggiungendo nel 2016 il minimo storico di 10.

Particolarmente alto è stato nell’ultimo anno il calo dei ciclisti feriti sulle strade urbane del comune di Parma, passati da 225 a 168 nel corso dell’ultimo anno. Ma anche nei comuni diversi dal Capoluogo, seppur con un calo meno pronunciato, si raggiunge il minimo storico dei ciclisti feriti (sempre sulle strade urbane).

IL COSTO SOCIALE. Un altro dato interessante è quello del costo sociale, indicatore che quantifica le varie conseguenze dirette o indirette dell’incidente, comprendendo i costi umani (ad es. i danni morali ai superstiti delle persone decedute e i danni biologici), quelli sanitari, la perdita della capacità produttiva, ecc., con un costo di 1.503.990 € per deceduto, 42.219 € per ferito e 10.986 € per incidente.

Nel 2016 su tutte le strade parmensi (autostrade escluse) si registra una diminuzione di circa 6 milioni di euro (-4,6%) del costo sociale rispetto al 2015, mentre rispetto al 2005 la diminuzione è del 30%, con un “risparmio” di circa 52 milioni di Euro.

Sulle sole strade gestite dalla Provincia il costo sociale nell’anno 2016 è stato di circa 40 milioni di euro, in diminuzione di oltre 10 milioni rispetto all’anno precedente (-20,6%), e con un calo rispetto all’anno 2005 di 23,5 milioni di euro (-36,9%).

Per l’Italia, il costo sociale nel 2015 è stato di circa 17,5 miliardi di euro.

DATI PER TIPOLOGIA DI STRADA. Nel 2016 sulle nostre strade urbane (comunali, provinciali e statali su cui vige il limite del 50 km/h) si sono verificati 983 incidenti (63% del totale) con una diminuzione del 3,6% rispetto all’anno scorso, anche sulle autostrade si registra una diminuzione di incidenti, 88 nel 2016 (6% del totale) contro i 104 del 2015 (-15,4%), al contrario sulle strade extra-urbane gli incidenti aumentano del 25,2% (377 incidenti nel 2015 e 472 nel 2016), raggiungendo il 30,6% del totale.

L’indice di mortalità continua ad essere piuttosto elevato sulle strade extraurbane, 3,0 decessi ogni 100 incidenti, mentre si attesta a 0,5 sulle strade urbane. Il valore che riguarda le autostrade (2,3) si abbassa notevolmente rispetto al 2015 quando si attestava a 5,8.

DATI PER AREA. Facendo un’analisi per comune, escludendo i dati delle autostrade, appare evidente che le zone con una maggiore densità di incidenti sono quelle del capoluogo e di buona parte della cintura. Questo non significa però che queste siano necessariamente le strade a maggior tasso di pericolosità, perché per fare una valutazione di questo tipo bisognerebbe incrociare i dati degli incidenti stradali con quelli dei flussi di traffico.

DATI PER GIORNO E ORA. Il venerdì è il giorno della settimana in cui si concentra il maggior numero di incidenti (252, pari al 16,3% del totale). Il lunedì, il mercoledì e il sabato presentano la frequenza più elevata, in termini assoluti, per i decessi (5 ciascuno, pari al 71,4% del totale). Gli indici di mortalità più elevati li troviamo, infatti, per questi tre giorni. Il valore più alto in assoluto riguarda il sabato (2,3).

Durante l’arco della giornata un primo picco dell’indice di lesività (feriti ogni 100 incidenti) si registra alle 7 del mattino, un secondo alle 14 ed un terzo alle 18. I valori più elevati si registrano però durante le ore notturne, in particolare a mezzanotte, alle 3 e alle 4. Per quanto riguarda le vittime l’indice di mortalità più elevato è tra le 5 e le 6 del mattino (10 persone perdono la vita ogni 100 incidenti che si verificano in questa fascia oraria).

DATI PER SESSO. Nel periodo 2010-2016 sono morte 224 persone in provincia di Parma per incidenti stradali, di cui l’89% di sesso maschile.

Per gli uomini, le classi di età in cui si registra il maggior numero di decessi sono quella compresa tra i 60 e 64 anni e quella fra i 45 e i 49 (entrambe 21). Segue la fascia di età 50-54 anni (17). Per le donne, il numero più elevato di morti è uguale per ben sette classi quinquennali d’età (4 decessi in ciascuna di esse).