Incarico all’Autorità Nazionale AntiCorruzione per il Prof. Enrico Deidda Gagliardo

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Enrico Deidda GagliardoFERRARA – Importante incarico per Enrico Deidda Gagliardo, professore ordinario di Economia aziendale presso il Dipartimento di Economia e Management di Unife, che è stato invitato a far parte del Tavolo tecnico di preparazione del Piano Nazionale Anticorruzione 2016 dell’ANAC, l’Autorità Nazionale AntiCorruzione, presieduta dal Dott. Raffaele Cantone.

“Oggi gli strumenti di prevenzione della corruzione vengono realizzati e vissuti con approccio adempimentale e non sono coordinati con gli altri strumenti di programmazione delle amministrazioni pubbliche – afferma Deidda Gagliardo – Mi è stato chiesto di individuare delle soluzioni metodologiche per integrare il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione con gli strumenti di programmazione economico-finanziaria e di programmazione delle performance. L’obiettivo è di semplificare la vita degli operatori di migliaia di PA, spesso costretti ad inserimenti multipli degli stessi dati in documenti diversi, con il fine ultimo di rendere gli strumenti di prevenzione della corruzione sostanzialmente più efficaci”.

L’ANAC è istituzionalmente preposta alla prevenzione della corruzione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, nelle società partecipate e controllate anche mediante l’attuazione della trasparenza in tutti gli aspetti gestionali, nonché mediante l’attività di vigilanza nell’ambito dei contratti pubblici, degli incarichi e comunque in ogni settore della pubblica amministrazione che potenzialmente possa sviluppare fenomeni corruttivi, evitando nel contempo di aggravare i procedimenti con ricadute negative sui cittadini e sulle imprese, orientando i comportamenti e le attività degli impiegati pubblici, con interventi in sede consultiva e di regolazione.

La chiave dell’attività dell’ANAC è quella di vigilare per prevenire la corruzione creando una rete di collaborazione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche e al contempo aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, riducendo i controlli formali, che comportano tra l’altro appesantimenti procedurali e di fatto aumentano i costi della pubblica amministrazione senza creare valore per i cittadini e per le imprese.