Ferrara

A Ferrara le idee assumono le fattezze di Garibaldi

#MUSEOMIXIT, Giorno 2

FERRARA – Il primo risultato tangibile di Museomix formato Ferrara, il primo tassello prodotto durante la notte da una delle equipe dentro il Museo del Risorgimento e della Resistenza è un Garibaldi che sta nel palmo di una mano. La piccola scultura plastica è stata realizzata con materiale riciclato dalla stampante 3D, messa a disposizione da TryeCo 2.0: «Volevamo dimostrare ai ragazzi come funzionasse lo strumento – spiega il responsabile Roberto Meschini – rendendo tangibile il simbolo di questo luogo. Siamo pronti a rendere concreta qualsiasi idea dei museomixer». Sul mercato italiano i gadget che riproducono i busti dei grandi personaggi storici, ad esempio gomme da cancellare, antistress e chiavette usb, si stanno diffondendo molto e Garibaldi potrebbe essere il prossimo. Le tre equipe al lavoro sino a domenica, che contano sei professionalità che lavorano in parallelo, sono formate da esperti dei contenuti, programmatori, designer, comunicatori, mediatori, e maker, gli artigiani ferraresi che si stanno impegnando per smontare e montare i vecchi supporti grazie ai nuovi prototipi (nella foto Marco Pigozzi alle prese con una fresa).

Entrando più nel dettaglio, i “terreni di gioco” scelti dai 18 creativi si modellano sulle potenzialità del museo, ma soprattutto sulle sue necessità. Museomix riempie i vuoti di significati che non trascurino la tradizione. Tre definizioni per tre direzioni, si comincia con “È importante ricordare da dove si è venuti”: un museo che racconta periodi storici fondamentali, a partire dal tempo della presenza francese a Ferrara al termine del 1700, fino al secondo dopoguerra, segnato dall’esperienza della Resistenza, è un luogo in cui si rischia di perdersi. Orientarsi nella storia e tra i documenti che la testimoniano, è il solo modo per rendere il museo davvero utile. In questo senso gli innovatori si focalizzeranno su come muoversi nel Museo, avvicinare le informazioni al pubblico, superare le barriere linguistiche, condividere storie comuni. Si prosegue con “Memorie di persone”: Micro e macro storie che riportano in mente i racconti dei nonni, un museo «commovente e necessario» la cui storia è presente in tutta la città di Ferrara. «È bello che ci siano luoghi dove è permesso conoscere e lodare gli eroi del passato», il museo come luogo di valori condivisi, dove nessuno è escluso e dove si può riflettere sulla propria identità, quale che sia la nostra origine. In quest’ottica, invece, l’attenzione cadrà su come espandere lo spazio delle idee oltre alle sale, il racconto delle storie dei cittadini, favorire l’inclusione. Infine “Solo dal popolo si può cambiare una nazione”: Il museo del Risorgimento e della Resistenza è un museo che parla di noi, come fare per creare un dialogo tra noi (la comunità) e il museo? Una riflessione che vuole portare le esperienze del pubblico nel museo per fare in modo che ci si possa riconoscere in esso anche a distanza di secoli dai fatti raccontati, e aiutarlo a crescere. In questo terreno di gioco i museomixer si concentreranno su come sostenere il museo, creare nuovi pubblici, sviluppare un dialogo attivo.

#MUSEOMIXIT, GIORNO 2
Studenti e rifugiati: il museo apre le porte a integrazione e innovazione culturale

Ragazzi che dipingono strisce sul pavimento, che tagliano pannelli di legno sui tavoli, che recuperano qualsiasi tipologia di supporto utile alla causa. Arrivati al sabato pomeriggio Museomix ha già rivitalizzato il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara. Non a caso, si tratta di una comunità internazionale che utilizza più linguaggi possibili per intrecciare i bagagli culturali che i partecipanti si portano nel progetto.

Insieme ai 18 museomixer che compongono le tre équipe ferraresi, da stamani si sono associati a loro un gruppo di rifugiati politici che alloggiano all’Ostello Estense, a pochi passi dal museo, e una Terza Media della Scuola “Alda Costa”. Sono stati i rifugiati i primi ad accogliere i professionisti dal resto dell’Europa e, oggi, hanno affiancato nel corso della giornata le équipe. Il nigeriano Nicholas Igueduwa ha sviluppato un link tra la storia africana e quella italiana contemporanea. «Ho disegnato prima il ritratto di Garibaldi – racconta in inglese – poi quello di Chief Iseklire, un capo tribù tuttora in carica del mio paese. Una personalità importante il cui compito è incoronare il re nigeriano. Non mi ero reso conto che anche Garibaldi fece un’azione simile, favorendo la nascita del Regno d’Italia». Uno dei protagonisti del nostro risorgimento è il simbolo del museo stesso ed è stato rivisto dagli occhi di un rifugiato. In questo modo il passato instaura un nuovo collegamento tra due culture lontane.

Un altro “strumento” inatteso è stata l’attrice e regista Alessia Passarelli, che ha accompagnato lo sviluppo del format sin dall’inizio. Uno “strumento umano” che si è messo a disposizione di tutti, specie dei più giovani: «È nato un bell’affiatamento con gli studenti – spiega l’attrice – Ho messo in scena due personaggi, Adele Mazzetti e Mario Azzi, protagonisti ferraresi della lotta antifascista lei e della Resistenza lui. Partendo da una serie di documenti della collezione museale, come verbali di interrogatori, o il diario della Mazzetti, dai soggetti sulla carta sono diventati dei personaggi in carne e ossa, cercando di ridare spessore alle azioni di una persona, quello che c’è dietro al dato storico».

Museomix sta lasciando dei frutti che daranno vita a nuovi percorsi; non solo concreti ma anche interiori, e sempre formativi e coinvolgenti, confermandosi una volta ancora una comunità che cresce senza confini.

La community di Museomix Italia, nata da poco più di un anno – grazie a BAM! Strategie Culturali supportata da IBC Emilia-Romagna e NEMO, Network of European Museums Organisations – e impegnata nell’attività organizzativa, nel confrontarsi con le altre community di museomix presenti nel mondo e nella comunicazione di questa prima edizione italiana, è riuscita, insieme ai musei coinvolti, a generare molta curiosità verso l’evento. Per questo è importante ricordare in diversi modi per assistere e partecipare:
venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 novembre, mentre la maratona creativa è in corso, è possibile visitare i musei nei normali orari di apertura e curiosare tra le équipe impegnate nella realizzazione dei prototipi.
La domenica pomeriggio, alle 16, il pubblico è chiamato a partecipare attivamente: i musei aprono le porte e mettono a disposizione i prototipi per farli testare ai visitatori.
In tutti i museomix in corso nel mondo sono attivi team di comunicazione che rendono possibile seguire sul web e sui social tutti i momenti salienti dell’evento: attraverso gli hashtag #museomix #museomixIT16, #museomixBO, #museomixFE #museomixMCZ e #museomixCAOS è possibile restare connessi con i musei impegnati nella maratona.
Attraverso gli account social di Museomix Italia, a partire dal gruppo Facebook, passando per gli account twitter e instagram @museomixIT e il sito www.museomix.it, sono aggiornato giorno per giorno e in tempo reale con nuovi contenuti, video e immagini.
Ogni giorno, dopo le 18, ogni museo che partecipa a Museomix, pubblicherà un video di pochi minuti sul proprio canale YouTube (Museomix Italia nel nostro caso) con l’obiettivo di raccontare in poche immagini una giornata di lavoro di squadra nel museo. Del resto, il motto di Museomix è ‘PEOPLE MAKE MUSEUMS’!

 

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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