Ferrara: Esplorando il mondo dell’arte italiana ed europea del primo Novecento

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Lunedì 23 gennaio, alle 17, conferenza di Franchino Falsetti nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea

biblioteca-ariostea-dal-bassoFERRARA – Offrirà uno sguardo sul poliedrico universo delle espressioni artistiche e culturali italiane ed europee del primo Novecento la conferenza del critico d’arte Franchino Falsetti che si terrà lunedì 23 gennaio alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’incontro è aperto liberamente alla partecipazione di tutti gli interessati.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
La conferenza presenterà quel particolare “universo” di esperienze e di produzioni artistico-letterarie, che hanno determinato l’entrata in guerra dell’Italia e nello stesso tempo ne hanno raccontato ogni tragica vicenda, utilizzando ogni mezzo a disposizione: dalla pubblicità alla cartellonistica, dalle poesie del soldato poeta alle vibranti ed evocative composizioni di giovani musicisti ed artisti, intrepidi e valorosi combattenti, pronti a sacrificare la propria vita, per gli irridenti ideali della Patria. Artisti, musicisti, scrittori, poeti, filosofi, giornalisti, letterati, intellettuali, editori, illustratori, etc., contribuirono, con la propria opera, ad accrescere l’entusiasmo nei confronti della guerra, idealizzata come “bella” dal movimento futurista, animando l’intero popolo italiano, che per la prima volta potrà far sventolare la bandiera italiana, proclamando, con la Vittoria, la nascita della Nazione. La conferenza sarà intercalata da immagini di opere d’arte (dagli esponenti del futurismo al dadaismo all’espressionismo) e da letture di alcune poesie e da ascolti di canti di “trincea” e di guerra ispirati dal rinascente sentimento patriottico e dalla lontananza dai propri affetti familiari e dagli amori e speranze giovanili, troppo presto, lasciati. Un multiforme spaccato della Cultura del primo Novecento italiano ed europeo che doveva segnare le epoche successive. “Come avrebbe potuto l’artista, il soldato nell’artista, non lodare Dio per la caduta di un mondo di pace di cui era così sazio, così nauseato! Guerra! Quale senso di purificazione, deliberazione, d’inumana speranza ci pervase allora!”(Thomas Mann)