El Cimarron inaugura la 68esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana

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Il capolavoro di Hans Werner Henze è ispirato alla vita avventurosa di uno schiavo cubano fuggiasco

HenzeRIMINI – La 68esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana di Rimini si inaugura mercoledì 26 luglio – ore 21 alla Sala Pamphili del Complesso degli Agostiniani – con El Cimarrón, capolavoro rivoluzionario di Hans Werner Henze, composto durante il viaggio a Cuba del grande musicista e ispirato all’ avventurosa esistenza di Esteban Montejo, schiavo fuggiasco che visse le lotte e i rivolgimenti sociali e politici dell’isola.

Il recital per baritono, chitarra, flauto e percussioni – sul testo tratto dalla biografia di Miguel Barnet sullo schiavo fuggiasco Estéban Montejo tradotto a adattato dallo scrittore Hans Magnus Enzensberger – conterà sulla presenza di quattro eccezionali solisti: il baritono Nicholas Isherwood, il chitarrista Magnus Andersson, il percussionista Rodolfo Rossi e il flautista Roberto Fabbriciani.

“Con Enzensberger – ricorda Henze nelle sue memorie – andammo a trovare il vecchio Cimarrón, il signor Esteban Montejo, a quel che si diceva già ultracentenario, un tipo lungo e magro, ben eretto, con la pelle marrone scuro come cuoio, che ci raccontò storie grandiose e più divertenti sulla sua vita passata e anche attuale. Un tempo, nel 1895, aveva cavalcato come schiavo fuggiasco nella battaglia di Mal Tiempo insieme a un’orda di cimarrones nudi, armati di grandi coltelli per assalire gli spagnoli, massacrarli e conquistare così l’indipendenza di Cuba. M’imprimo l’inflessione della sua voce, la sua cantilena. Parla degli spiriti come se esistessero davvero. La sua estensione vocale s’innalza e s’abbassa ben oltre le due ridicole ottave occidentali…”

Così Henze evocava la nascita di una partitura eccezionale nella storia della musica, ispirata alla straordinaria biografia di Esteban Montejo, che l’etnografo Miguel Barnet elaborò a partire dalle conversazione avute con l’ex schiavo – allora ultracentenario – nei primi anni Sessanta. Cimarrón è la parola spagnola impiegata per indicare il bestiame e gli schiavi fuggitivi.

Nel Cimarrón la musica, le parole e le azioni non si svolgono parallelamente e procedono in forma indipendente. Gli strumenti stessi – la voce del baritono, il flauto, la chitarra e le percussioni, – non seguono una partitura prefissata: i momenti più drammatici sono quasi affidati alla libera improvvisazione. La narrazione musicale è ripartita in quindici scene, a ripercorrere la vita del Cimarrón, prima schiavo, poi fuggiasco, e combattente e infine uomo libero. Eccezionale come il carattere del racconto interagisca con le più disparate tecniche vocali: suoni cantati o parlati, improvvisazioni, falsetto, vibrati vocali, articolazioni ora rapide ora lente delle parole – a loro volta combinate con una forte gestualità.

El Cimarrón è proposto a Rimini grazie alla collaborazione con San Marino International Music Summer Courses.

Ingresso: 10 euro.

Per informazioni: 0541 704294-95-96, sagramalatestiana@comune.rimini.it

In occasione dell’esecuzione del Cimarrón sarà presentato il volume Canti di viaggio. Una vita scritto da Hans Werner Henze.

L’incontro si terrà presso la Libreria Riminese (Piazzetta Gregorio da Rimini) mercoledì 26 – ore 19 – alla presenza dei curatori della nuova edizione italiana pubblicata dal Saggiatore: Elena Minetti e Michael Kerstan (Direttore della Fondazione Hans Werner Henze di Monaco). Ingresso libero.

Biografie

Magnus Andersson è stato a lungo attivo nel campo della musica contemporanea, e ha svolto un ruolo significativo nella creazione del repertorio della chitarra moderna. Ha studiato al Trinity College of Music di Londra, e alla Viotti Music Academy di Vercelli, Italia. Nel 1984 Magnus Andersson fonda la classe chitarristica ai corsi estivi internazionali per la nuova musica a Darmstadt (Internationale Ferienkurse für Neue Musik), dove ha insegnato fino al 1996. Insegna al Royal College of Music di Stoccolma, ed è un membro fondatore dell’innovativo gruppo di musica da camera Ensemble SON ed è stato direttore artistico nel 2006 e 2008 del Stockholm New Music Festival.

Magnus Andersson ha ricevuto il premio svedese Gramophone nel 1985 e 1986 ed è stato nominato per un Grammy svedese nel 1992. È stato insignito del premio per interpreti del sindacato dei compositori nel 1983 e del premio Kranischsteiner a Darmstadt nel 1984.

Ha eseguito le anteprime di numerosi importanti lavori contemporanei tra cui opere di Ferneyhough, Sandström, Dillon, ecc.

Interprete originale e artista versatile, Roberto Fabbriciani ha innovato la tecnica del flauto, moltiplicando attraverso la ricerca personale le possibilità sonore dello strumento. Ha collaborato con alcuni dei maggiori compositori del nostro tempo: Luciano Berio, Pierre Boulez, Sylvano Bussotti, John Cage, Elliot Carter, Niccolò Castiglioni, Aldo Clementi, Luigi Dallapiccola, Luis de Pablo, Franco Donatoni, Jindřich Feld, Brian Ferneyhough, Jean Françaix, Giorgio Gaslini, Harald Genzmer, Adriano Guarnieri, Toshio Hosokawa, Klaus Huber, Ernest Krenek, György Kurtág, György Ligeti, Luca Lombardi, Giacomo Manzoni, Bruno Maderna , Olivier Messiaen, Ennio Morricone, Luigi Nono, Goffredo Petrassi, Henri Pousseur, Wolfgang Rihm, Jean-Claude Risset, Nino Rota, Nicola Sani, Giacinto Scelsi, Dieter Schnebel, Salvatore Sciarrino, Mauricio Sotelo, Karlheinz Stockhausen, Toru Takemitsu, Isang Yun, molti dei quali hanno dedicato numerose e importanti opere che ha eseguito in prima assoluta. Ha lavorato per molti anni con Luigi Nono, nello studio sperimentale del SWF di Friburgo. Fabbriciani ha suonato come solista con i direttori Claudio Abbado, Roberto Abbado, Bruno Bartoletti, Luciano Berio, Ernest Bour, Bruno Campanella, Aldo Ceccato, Riccardo Chailly, Sergiu Comissione, José Ramón incinar, Peter Eötvös, Vladimir Fedoseyev, Gabriele Ferro, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Michael Gielen, Cristóbal Halffter, Djansug Kachidse, Bernhard Klee, Vladimir Jurowsky, Peter Maag, Bruno Maderna, Diego Masson, Ingo Metzmacher, Riccardo Muti , Marcello Panni, Zoltán Peskó, Josep Pons, Giuseppe Sinopoli, Arturo Tamayo, Lothar Zagrosek, e con orchestre tra cui orchestra della Scala di Milano, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, orchestre della Rai, Londra Sinfonietta, LSO, RTL Luxembourg, BRTN Brussel, Orchestre Symphonique de la Monnaie, WDR di Colonia, SWF Baden-Baden, Deutsches Symphonie- Orchester Berlin, Bayerischer Rundfunks, Münchener Philharmoniker. Ha tenuto concerti presso prestigiosi teatri e istituzioni musicali: Scala di Milano, Filarmonica di Berlino, Royal Festival Hall di Londra, Suntory Hall di Tokyo, Tchaikovsky Hall di Mosca, Carnegie Hall di New York e Teatro Colon di Buenos Aires e ha spesso partecipato a festival come la Biennale di Venezia, Maggio Musicale Fiorentino, Ravenna, Londra, Edimburgo, Parigi, Bruxelles, Granada, Luzern, Varsavia, Salisburgo, Wien , Lockenhaus, Donaueschingen, Colonia, Monaco di Baviera, Berlino, San Pietroburgo, Tokyo, Cervantino. Ha registrato diversi album ed è stato professore di masterclass presso l’Università Mozarteum di Salisburgo.

Nicholas Isherwood ha un repertorio che va dalla musica medievale a quella contemporanea. Ha lavorato con direttori quali Cohen, Eötvös, Nagano, Mehta, Ha collaborato con i registi: Yuri Lyubimov, Tadashi Suzuki, Pier Luigi Pizzi, Sylvano Bussotti, Dmitri Bertmann, Michael Hampe, Pierre Audi e la Fura dels Baus, e compositori come Bussotti, Carter, Crumb, Henze, Kagel, Kurtág, Messiaen, Scelsi, Stockhausen e Xenakis nei maggiori teatri del mondo come il Teatro alla Scala, Covent Garden, Théatre des Champs Elysées, Salzburger Festspiele, Concertgebouw, Berlin Staatsoper, Vienna Konzerthaus ed altri. Ha cantato i più importanti ruoli del teatro musicale dall’opera barocca a quella contemporanea e nelle prime assolute di Montag, Dienstag, e Freitag aus Licht di Stockhausen alla Scala e all’Opera di Lipsia e Donnerstag aus Licht al Covent Garden. Ha registrato 57 cd e recitato in 3 film. Ha improvvisato con Steve Lacy, Joëlle Léandre, Sainkho Namtchilak e David Moss. Ha pubblicato articoli su Scelsi e Nono sul Journal of Singing ed un libro dal titolo “Le tecniche del canto” (Bärenreiter Verlag).

Professore di canto alla State University of New York, alla Notre Dame University of Oregon, alla CalArts e all’ Ecole Normale de Musique, ha tenuto stages al Conservatorio di Parigi, al Conservatorio di Milano, al Mozarteum di Salisburgo, al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, alla Musikhochschule di Colonia e all’ USC. Dal 2012 è docente del corso sulle nuove tecniche vocali alla Universität der Künste di Berlino.

Membro di Ars Ludi ensemble e Freon Ensemble, Rodolfo Rossi si è esibito in tutto il mondo (Bej-Jing,Berlino, Locarno, Madrid, Manchester, città del Messico, Nairobi, New York, Parigi, Stoccolma, Toronto, Valletta,Wein…). Inoltre ha collaborato con altri ensemble come i Solisti della Filarmonica di Roma (diretta da Giuseppe Sinopoli), “officina musicale”, l’Alter Ego Ensemble, Bigini Marzocchi piano Duo, e con orchestre liriche-sinfoniche come Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra della radiotelevisione di Roma, ‘Orchestra del Teatro dell’Opera di Nizza e Orchestra da Camera Italiana (diretta da Salvatore Accardo).

Rodolfo Rossi ha dedicato una parte della sua carriera alla musica jazz esibendosi in molti famosi festival internazionali come Umbria Jazz, Pescara Jazz Festival, Four Roses Jazz Festival, Villa Celimontana Jazz Festival. Ha inciso per la musica alfa, Beat record, BMG, Edipan, Multirifrazione record, RCA, Stradivarius, Vergine. Rodolfo Rossi è professore di percussioni presso il Conservatorio di musica di Latina.