Crisi Goldoni, siglato l’accordo per il rilancio

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Goldoni accordoMuzzarelli:” salvaguardati azienda e occupazione”

MODENA – L’accordo per la soluzione della crisi della Goldoni di Carpi grazie all’ingresso nella proprietà della Lovol Arbos Group spa, holding di Calderara di Reno, è stato siglato mercoledì 2 dicembre nella sede del Comune di Modena.
Hanno partecipato all’incontro Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, Alberto Bellelli, sindaco di Carpi, Lucio Malavasi, sindaco di Rio Saliceto, il titolare dell’azienda Leo Goldoni, Alessandro Morisi in rappresentanza di Lovol Arbos, gli avvocati consulenti che hanno assistito la famiglia Goldoni nell’accordo Marcello Benetti, Remo Fantini, Alberto Lotti e Anselmo Sovieni, oltre ai rappresentanti di Confindustria e dei sindacati.
Nel corso dell’incontro è emerso che è stata depositata nei giorni scorsi al tribunale di Modena la domanda di concordato preventivo che prevede, appunto, l’ingresso nel capitale della Lovol Arbos, «un ulteriore passo avanti – ha commentato Muzzarelli – per concretizzare un accordo che salvaguarda l’occupazione e la presenza di un’azienda storica. Come enti locali – ha aggiunto Muzzarelli – siamo pronti a favorire ulteriori investimenti sul nostro territorio per valorizzare un tessuto economico e una filiera meccanica flessibile e competitiva». Concetti ripresi da Bellelli e da Malavasi, che hanno ringraziato tutti i diversi soggetti che hanno contribuito a raggiungere un accordo così importante, e da Leo Goldoni che ha sottolineato «la soddisfazione di mettere l’azienda in buone mani, per proseguire una storia che ora potrà essere valorizzata», mentre Morisi di Lovol Arbos ha sottolineato «la rapidità di un accordo positivo grazie a una squadra vincente dove tutti hanno collaborato, dagli enti locali, ai sindacati alla famiglia Goldoni».
Soddisfazione anche da Cesare Pizzolla segretario della Cgil-Fiom di Modena che ha ricordato la recente approvazione dell’accordo da parte dell’assemblea di lavoratori e i punti salienti dell’accordo.
L’intesa prevede infatti il mantenimento della produzione a Carpi, anche grazie a nuovi investimenti previsti dal piano industriale e il rientro dei lavoratori dalla cassa integrazione.