Comparto Morane: nuova viabilità, più verde ed edifici più bassi

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Lunedì 24 luglio alle 21 in via Viterbo (Quartiere 3) illustrazione della variante al piano urbanistico attuativo del comparto tra le vie Vaciglio-Morane-Nuova Estense

logocomune-modenaMODENA – Una nuova viabilità centrale al comparto, più verde ed edifici più bassi rispetto al previsto con un minore impatto sul già costruito. Ma anche più spazio al social housing, un minor consumo del territorio e un’area mantenuta nelle disponibilità del Comune per sviluppi futuri.

Sono le principali novità della variante al piano urbanistico attuativo del comparto tra le vie Vaciglio-Morane-Nuova Estense che sarà illustrata lunedì 24 luglio alle 21 nella sede del Quartiere 3, Buon Pastore, Sant’Agnese, San Damaso, all’interno della sala polivalente di via Viterbo 80.

All’incontro interverranno il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, l’assessora ai Quartieri Irene Guadagnini e la presidente del Consiglio del Quartiere 3 Mara Bergonzoni.

“Le modifiche che si vogliono introdurre con la variante – spiega Vandelli – portano elementi di miglioramento su vari fronti. Per esempio verrà realizzato un assetto viabilistico più razionale, con lo spostamento della viabilità principale in area centrale al comparto rispetto al confine (come previsto dal precedente piano), in modo da consentire di collocare una quota di verde pubblico verso il confine ovest come area cuscinetto rispetto all’esistente.

Un minor impatto sulle costruzioni già esistenti – prosegue l’assessora – verrà ottenuto anche grazie a una diminuzione dell’altezza massima dei fabbricati a 5 piano più il piano terra e al mantenimento di un canale verde centrale tra i lotti in edilizia libera e quelli in edilizia convenzionata e di altre fasce verdi di uso pubblico con collegamenti ciclopedonali tra le nuove costruzioni e il già costruito, anche grazie all’incremento della densità fondiaria a parità di alloggi e alla diminuzione delle aree stradali, con la conseguente riduzione del consumo di territorio.

L’inserimento di edilizia in social housing per l’affitto con prezzi calmierati (125 alloggi) consentirà inoltre di fornire risposte nuove ai bisogni emergenti in città e il mantenimento di un lotto nelle disponibilità del Comune – conclude Vandelli – permetterà futuri usi da definire in relazione a nuovi bisogni abitativi o altri usi di rilevante interesse pubblico”.