Una cerimonia per ricordare gli Eccidi della Certosa

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Giovedì 11 agosto alle 10 in piazza Borso davanti al tempio di San Cristoforo

certosa_cippiFERRARA – Il cippo sul muro della Certosa dove avvennero gli eccidi nell’agosto 1944. Dieci i patrioti ferraresi trucidati tra l’11 e il 20 agosto 1944 per una rappresaglia fascista, con incursioni all’interno della Certosa cittadina. A ricordo di questi tragici eventi è apposto un cippo sul muro davanti al Tempio di San Cristoforo. E proprio lì, in Certosa (piazza Borso 50), ci sarà una cerimonia solenne giovedì 11 agosto 2016 alle 10 per onorare la memoria dei caduti alla presenza di autorità civili, militari e religiose con onori militari. Una corona d’alloro verrà deposta sul cippo posto a memoria dell’eccidio, di cui ricorre il 72° anniversario. Per il Comune di Ferrara sarà presente l’assessore Luca Vaccari. Le associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma sono invitate a partecipare con i loro labari.

LA SCHEDA – Eccidi della Certosa – Ferrara agosto 1944 (Notizie tratte dai documenti inviati dalla Prefettura di Ferrara al Ministero dell’Interno, conservati negli archivi dei servizi di Documentazione Storica del Comune di Ferrara)

Alle ore 4.45 dell’11 agosto 1944, a seguito dell’uccisione da parte di un gappista del maresciallo di Pubblica sicurezza Mario Villani, avvenuta a Ferrara il 10 agosto 1944, presso la Certosa di Ferrara vennero fucilati Gaetano Bini, Destino Sivieri Tersilio, Romeo Bighi, Guido Droghetti, Guido Fillini, Amleto Piccoli, Renato Squarzanti. Un altro prigioniero, Balestri Jovanti, ugualmente condannato alla fucilazione, riuscì a fuggire e sopravisse. La sera del 20 agosto vennero inoltre fucilati Donato Cazzato e Mario Zanella. Un altro elemento della Resistenza (Mario Bisi, nome di battaglia ‘Augusto’) individuato nel corso delle indagini per l’uccisione del maresciallo Villani, trattenuto nei locali della Questura di Ferrara e sottoposto a feroci interrogatori e torture, si autoaccusò dell’uccisione del Villani stesso e morì nella notte tra il 20 e il 21 agosto con un colpo di arma da fuoco. Le autorità addebitarono la sua morte ad un improbabile ‘suicidio’ (legato mani e piedi sarebbe riuscito a spararsi con una pistola appoggiata sul tavolo, approfittando dell’assopimento del piantone).